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Cultura e Spettacolo

Pedretti: Bianco Lombardo fra le mura di San Pietro in Atrio. Dal 25 aprile

La galleria MAG di Como presenta da mercoledì 25 aprile a domenica 20 maggio la mostra personale del maestro Antonio Pedretti dal titolo Bianco lombardo.

All’inaugurazione di mercoledì 25 aprile alle 18 presso gli spazi dell’ex chiesa di San Pietro in Atrio a Como (via Odescalchi 3) parteciperanno il maestro Antonio Pedretti e il curatore Salvatore Marsiglione per l’intervento critico.

La galleria MAG è orgogliosa e grata di poter presentare nuovamente al pubblico lariano e internazionale, in una sede prestigiosa e centrale della città, il nuovo progetto artistico di Antonio Pedretti, artista internazionale e caposcuola del genere paesaggistico. Si tratta di uno dei generi più strettamente legati alle fondamenta della cultura umana, che Pedretti esprime con il suo personale atteggiamento, contemporaneo e informale.

Antonio Pedretti nasce a Gavirate (Varese) nel 1950, frequenta la Scuola di pittura del Castello Sforzesco e l’Accademia di Brera, abbandonata nel 1972 sentendosi distante dalle correnti artistiche dell’epoca come lo spazialismo e il concettuale. Nelle sue corde più intime aveva il bisogno di far emergere dai suoi dipinti un’immagine che solleticasse i ricordi delle persone e nella sua produzione affermava la necessità di evolvere la pittura invece di ucciderla.

A 16 anni realizzò la sua prima mostra personale alla galleria Ca’ Vegia di Varese, e oggi, dopo oltre 50 anni di carriera, il suo curriculum può vantare esposizioni e progetti artistici nei luoghi più celebrati del mondo.

L’ex chiesa di San Pietro in Atrio dalla sua origine è sempre stata un fulcro importante per Como. Si trova su uno dei percorsi classici dei comaschi e dei turisti con la sua storia affascinante e misteriosa: gli ultimi scavi hanno riportato alla luce un lastrico paleocristiano risalente al V sec. d.C. che oggi si può vedere grazie a una pavimentazione trasparente, mentre la struttura della Basilica risale all’XI sec. I resti degli affreschi alle pareti hanno la loro genesi nel Romanico e arrivano fino al Settecento. Nel XIX secolo è stata sede della Prefettura, e da circa quarant’anni è un polo espositivo tra i più importanti del lago di Como.

Per il maestro Antonio Pedretti il legame con il territorio è Sapere. Egli osserva e analizza in profondità l’essenza vitale della natura con i suoi cicli, metabolizza gli eventi atmosferici, comprende le pause e le energie dirompenti, la potenza della vita che nasce come la forza dell’attesa che la precede.
Tutto è scandito e ripetuto tale e quale nelle sue tele; l’energia dei suoi gesti, la profondità dei suoi graffi, la macerazione della materia e le violente spatolate incarnano perfettamente la rigenerazione della vita e il compiersi della genesi.

La tematica del Bianco lombardo è una delle più iconiche di Pedretti, un artista sempre fedele a se stesso approfondendo l’analisi del paesaggio ed evolvendo la sua pittura, unica vera protagonista di tutte le sue opere. La vera pittura, fatta di passione e di carattere, di immagine e di racconto, conduce il fruitore a ricordi primitivi e personali.

Attraverso la sua tecnica informale, queste nuove 20 tele, tutte di grandi dimensioni, vogliono focalizzare l’attenzione del pubblico su tre aspetti fondamentali: la natura che è centrale alla vita, la tecnica pittorica, l’emozione della memoria.
Nella serie esclusiva di 10 opere verticali “Bianchi periferici”, allestite come una serie di frame cinematografici una accanto all’altra, l’equilibrio di forze della natura è il filo conduttore: la morsa della neve scesa dall’alto si contrappone alla forza ascensionale della rigenerazione della vita e degli alberi. La morsa della neve non è meno potente della forza della materia, dove la pittura è macerata, rigirata e impastata direttamente sulla tela, in contrapposizione alla linearità della carta inserita come se fosse materia pittorica.

È periferico ciò che sta intorno a qualcosa di centrale, nelle zone marginali, e talvolta viene usato con accezione negativa. L’essere umano, soprattutto in occidente, ha ritenuto di essere al centro di tutto. Secondo l’artista occorre chiedersi se questa concezione sia giusta e corrisponda alla verità, quando in alcune filosofie orientali tra le più antiche e diffuse il centro di tutto è la natura e l’uomo ne rappresenta una parte.

Pedretti nella sua produzione ribalta il paradigma occidentale, offrendo quella che è la periferia della natura, i margini incontaminati, quei luoghi dove l’essere umano è meno presente e risultano quindi più puri.
I guizzi di impasto, le colature, i graffi, i segni e le campiture in carta, sono le caratteristiche principali delle grandi opere dedicate e prodotte a Varigotti lo scorso anno, già presentate in una grande mostra istituzionale presso il Complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo (SV). Sono le note di un’armonia che descrivono con pienezza la vacuità del mare in inverno, la solitudine delle spiagge di Varigotti, dove la natura riprende il suo ruolo primario.

Bianco lombardo
Mostra personale di Antonio Pedretti
a cura di Salvatore Marsiglione
Inaugurazione mercoledì 25 aprile ore 18:00

Da martedì a domenica dalle 10 alle 20
dal 25 aprile al 20 maggio 2018
Ex chiesa San Pietro in Atrio, Via Odescalchi, 3 Como

Prodotta da: Galleria MAG
Via Vitani, 31 – 22100 Como
Galleriamag.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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