Questa sera, nella Sala espositiva del Palazzo del Broletto, in Piazza del Duomo a Como, è stata inaugurata la mostra della prima edizione del Premio Aldo Galli. Esposte opere e progetti di Alessia Basilico, Caterina Magni, Kristian Piazza, Michela Lori, Gabriella Ghielmetti, Giorgia Gardinali, Martina Radice, Luca Gelmini, Annalisa De Marzi, Marlena Moi, Sarah Bellome,Mattia Riccardo, Fabiola Porchi, Giulia Laurenzi, Federica Rovere, Caterina Fossatir Noemi Ratti studenti dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network. La mostra potrà essere visitata sino al 13 ottobre con orari di apertura dalle 15.00 alle 19.00
Scultore e pittore astratto, ma anche virtuosistico incisore, raffinato disegnatore per tessuti e restauratore innovativo, Aldo Galli (Como 1906-1981) è stato un artista complesso e stratificato. Membro del cosiddetto “Gruppo Como”, il piccolo nucleo di astrattisti lariani in contatto con Giuseppe Terragni, è quasi più noto all’estero (soprattutto in Francia e Svizzera) che in Italia. Il Premio Aldo Galli, istituito dall’Accademia che gli è stata dedicata più di vent’anni fa, vuole riportare al centro dell’attenzione la sua opera, ma anche stimolare gli studenti a misurarsi con il suo percorso espressivo e la sua trasversalità a diversi linguaggi.
Riservato agli alunni dei corsi triennali e quinquennali di Arti Visive, Design, Fashion Textile e Restauro dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network, il Premio ha sollecitato gli studenti a intraprendere un percorso di approfondimento delle opere e della poetica dell’artista lariano. L’itinerario di indagine e rielaborazione del lavoro di Galli culmina con una mostra delle opere degli studenti partecipanti nella Sala del Broletto, spazio dotato di grande fascino e denso di storia per la città di Como. In questa occasione vengono esposti dipinti, sculture, installazioni, progetti di tessuti ispirati alle sofisticate trame visive, alle suggestioni architettoniche, alle tonalità auree che contraddistinguono il mondo creativo di Galli.
Partner del Premio la Fondazione don Eugenio Bonoli onlus, che ha deciso di supportare la creatività degli studenti con l’erogazione di tre premi in denaro per altrettante opere che verranno selezionate da un comitato scientifico composto da tre collezionisti che, in diverse occasioni, hanno reso fruibile la loro collezione dal pubblico comasco – Emilio Bordoli, Paolo De Santis, Lorenzo Spallino -, da due giovani galleristi che hanno aperto di recente i loro spazi espositivi in città – Camilla Moresi di G/ART/EN e Simon David di Ramo -, da Isabelle Brouard, marketing manager Italia di Lefranc Bourgeois e da Pier Luigi Guzzetti, collezionista attento alle istanze dei giovani artisti e Presidente di Fondazione Rivoli2 . Il comitato sarà presieduto da Gianluca Aliverti, presidente della Fondazione Bonoli.
La mostra è a cura di Roberto Borghi e Ivan Quaroni, coordinatore del corso di Pittura e Linguaggi Visivi dell’Accademia.
Main sponsor tecnico dell’iniziativa l’azienda Clerici Tessuto, che proprio quest’anno celebra i cento anni dalla sua fondazione, un’impresa che crea e produce tessuti di lusso per abbigliamento e arredamento combinando tradizione, innovazione e sostenibilità. Le altre due aziende all’avanguardia nei loro rispettivi campi sono Lefranc Bourgeois un marchio pionieristico che può vantare un ruolo da leader nell’ambito della produzione di colori, di materiali e di strumenti per le belle arti e Seterie Argenti di Como. La mostra è realizzata grazie al supporto del Comune di Como per la concessione dello spazio espositivo Broletto.
L’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como fa parte dal 2010 del Network IED e rappresenta una realtà di eccellenza nel campo dell’Alta Formazione Artistica a livello nazionale e internazionale. È riconosciuta dal MUR e promuove da circa quarant’anni importanti opere di restauro nei settori di tele e tavole, lapideo e dipinti murali. Nata come Istituto Superiore per il Restauro Leone Leoni, l’Accademia scaturisce dall’intuizione del suo primo direttore, Aldo Galli. Nel 1989, otto anni dopo la morte dell’artista, si è insediata nell’attuale sede di via Petrarca; l’anno successivo ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero come Accademia di Belle Arti ed è stata intitolata a Galli. L’ambito didattico che sin dalla sua fondazione contraddistingue l’Accademia è quello del restauro, grazie al quale ha ottenuto l’accreditamento come scuola di eccellenza nell’ambito della conservazione dei beni culturali attraverso l’attivazione del quinquennio a ciclo unico. Successivamente, in linea con la sua identità di accademia di Belle Arti, sono stati implementati i corsi triennali in Arti Visive e nelle aree afferenti ai linguaggi visivi associati alla Pittura. È stata inoltre ampliata l’offerta formativa con le scuole triennali di Fashion e Textile design e di Design. In questo modo, per la caratteristica processuale di indagine che l’arte contemporanea possiede e veicola, si sono approfondite le collaborazioni tra gli ambiti didattici. Nello stile della sua origine, l’Accademia mantiene una dimensione contenuta e un ambiente famigliare: due fattori che permettono di far nascere una relazione stretta tra gli studenti e i docenti in un costante rapporto educativo. Dal 2010 l’Accademia Aldo Galli fa parte del network IED – Istituto Europeo di Design su impulso del suo fondatore, Francesco Morelli. Oggi l’Accademia di Belle Arti ospita studenti italiani e stranieri.
“La mission dell’Accademia – afferma la direttrice, Nicoletta Castellaneta – è quella di offrire una formazione trasversale e interdisciplinare che possa fornire agli studenti delle solide competenze culturali, ma che possa anche creare per loro occasioni di stretta collaborazione con le aziende e gli enti del territorio, unendo alla didattica delle competenze che riescano a individuare orientamenti professionali, così da garantire loro la possibilità di confrontarsi con la filiera di ogni settore corrispondente prima del diploma, e proseguire con maggiore sicurezza verso un accesso mirato e concreto alla professione che vorranno intraprendere.”
La Fondazione don Eugenio Bonoli – Onlus ha le sue radici nel territorio comasco, dove il suo fondatore, nel 1844 apre una casa per il ricovero e l’avviamento al lavoro di giovani orfane.
Nel corso dei quasi due secoli di attività, l’Istituto Bonoli, in continuità con i valori educativi del fondatore, persegue finalità di solidarietà sociale attraverso attività educative ed assistenziali, rivolte alla cura e alla promozione del benessere di ragazzi che versino in stato di bisogno socioculturale ed educativo. Intorno al 1990, l’edificio della Fondazione viene destinato ai corsi di quella che sarebbe divenuta l’Accademia Aldo Galli, e alla sede Enaip di Como, specializzata nei settori Ristorazione e Turismo.
Dalla sua trasformazione da IPAB a ONLUS, nel 2004, la Fondazione ha sostenuto progetti di inclusione scolastica e di avviamento al lavoro di giovani in stato di necessità, con particolare attenzione ai progetti presentati dalle due scuole ospitate presso la propria sede. In particolare, sono state finanziate iniziative di attività curricolari ed extracurricolari per i ragazzi di Enaip.
In occasione dell’emergenza sanitaria del 2020/2021, è stato istituito un fondo per sette borse di studio per gli alunni di Accademia Galli, ed è stato realizzato un bando per la distribuzione a titolo gratuito di computer e tablet per la didattica a distanza per circa 60 ragazzi delle scuole secondarie del territorio.
ALCUNE IMMAGINI DALL’ESPOSIZIONE
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