Arrivano quasi 90 milioni di franchi in ristorni per i Comuni vicini alla frontiera con la Svizzera. Ma il tempo perché l’attuale legislazione fiscale sui frontalieri venga cambiata in maniera anche radicale – sulla scia degli accordi Italia-Confederazione del 2015 che hanno come presupposto la doppia imposizione sui frontalieri – ora potrebbero farsi davvero più stringenti.
A metterlo nero su bianco è il Consiglio di Stato del Ticino, con una nota ufficiale.
“Il Consiglio di Stato ha autorizzato il versamento integrale all’Italia della quota di imposte alla fonte sul reddito 2019 dei lavoratori frontalieri, secondo l’accordo italo-svizzero del 1974. La trattenuta effettuata nel 2019 relativa al Comune di Campione d’Italia è mantenuta (trattenuta, ndr) in attesa di risolvere il tema degli scoperti ancora attivi con l’enclave”, si legge nel comunicato.
“Durante la seduta odierna il Consiglio di Stato ha deciso di procedere al versamento integrale dei ristorni a beneficio dei Comuni italiani di confine – prosegue la nota del governo ticinese – L’importo riconosciuto a titolo di ristorno delle imposte alla fonte 2019 sul reddito dei lavoratori frontalieri, secondo l’accordo italo-svizzero del 1974 e tuttora in vigore, è di 89.977.207 franchi”.
Ben diversa la situazione per quanto riguarda l’enclave di Campione d’Italia: “Tuttavia, ritenuto che la situazione debitoria del Comune di Campione d’Italia nei confronti di vari enti pubblici e semi pubblici del Canton Ticino non è ad oggi risolta, il Consiglio di Stato ha deciso di mantenere la trattenuta decretata nel 2019 e relativa all’imposizione fiscale 2018. Il saldo di 3.822.520 franchi sarà versato una volta che gli enti in questione avranno ricevuto dalle Autorità italiane competenti l’integralità della somma a loro dovuta”.
Poi ecco l’ammonimento sul futuro, in tema di accordi su ristorni e nuovo accordo fiscale per i frontalieri.
“Malgrado l’ingiustificato perdurare della situazione di stallo venutasi a creare dopo la parafatura del nuovo Accordo sull’imposizione dei frontalieri del 22 dicembre 2015, il Consiglio di Stato ha deciso di versare l’intero montante dei ristorni relativi al 2019 per favorire una pronta risoluzione dell’annosa questione – afferma infatti il governo del Cantone – Lo ha fatto tenendo in considerazione la lettera congiunta firmata dal Cantone e dalla Regione Lombardia il 30 aprile 2020 all’attenzione dei Ministri delle finanze di Svizzera e Italia, nonché della lettera trasmessa dal Consigliere federale Ueli Maurer al Governo cantonale il 19 giugno scorso, nella quale evoca la volontà di ambo le parti di riattivare i contatti interrotti a causa della pandemia così da poter giungere finalmente alla conclusione del nuovo accordo”.
Accordo fiscale sui frontalieri, scoppia la bufera sulla lettera firmata da Fontana. Braga-Alfieri: “Sgomenti”
Un”evidenza, dunque, che la lettera firmata il 30 aprile scorso tra il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e l’allora presidente del Canton Ticino, Christian Vitta, potrebbe davvero spalancare le porte al nuovo accordo fiscale sui frontalieri, decisamente penalizzante per i lavoratori italiani che si recano ogni giorno oltrefrontiera.
Lettera TI-LO a Ministri finanze Accordo fiscalità frontalieri - 30 aprile 2020“Inoltre – si chiude la nota del governo ticinese – in attesa della versione definitiva del parere giuridico dell’Università di Lucerna, il Consiglio di Stato scriverà a breve al Consiglio federale per richiedere uno scadenzario per la ratifica parlamentare dell’accordo da parte dei due Paesi, chiedendo che la firma da parte dei rispettivi Governi possa avvenire al più tardi entro la fine del corrente anno”.