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Foto da Mubea.com
Economia

Auto elettriche e franco forte, dopo 53 anni chiude la ‘fabbrica dei frontalieri’ in Canton Ticino: addio a 70 posti di lavoro

Pessima notizia per i frontalieri dal Canton Ticino: chiude definitivamente Mubea Fabbrica Molle, che cesserà la produzione a Bedano il 31 marzo 2025. Tanti i lavoratori italiani (sugli 82 totali) da anni impiegati nell’azienda, ben oltre la metà del personale.

A comunicare la chiusura, mercoledì scorso, la stessa impresa, che produce da 53 anni molle per valvole destinate all’industria automobilistica. Lo stop alla produzione avrà conseguenze su una settantina di persone. I primi licenziamenti – si legge nel comunicato – saranno effettivi per la fine del 2024.

Auto elettriche e franco forte tra le cause

“A seguito della crescita che ha preso piede nel mercato delle auto elettriche, si è ridotto lo sviluppo di nuovi motori a combustione interna, non lasciando intravedere nuove opportunità commerciali – affermano i vertici aziendali – Il volume produttivo si è già ridotto drasticamente e le previsioni economiche indicano un trend costantemente negativo. L’aumento del forte tasso di cambio del franco svizzero e gli elevati costi di produzione che ne derivano gravano sempre di più sull’impresa. A ciò si aggiungono le sfide economiche sul piano mondiale, rappresentate dagli elevati costi energetici e dall’inflazione”.

Il piano sociale volontario

Mubea ha reso noto di aver previsto un piano sociale volontario e un sostegno attivo nella ricerca di nuovi posti di lavoro; sono previsti provvedimenti per i lavoratori a partire dai 58 anni di età e la possibilità di lasciare l’azienda in tempi rapidi per chi dovesse trovare un altro posto di lavoro.

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35 Commenti

  1. Almeno per una volta non sono implicati lavoratori Ticinesi.
    Meno male.
    Già che gli imprenditori hanno cavalcata nella emme più totale il mercato di lavoro del territorio – visto che il lavoro c’è, e come se c’è (!) ma NON per i Ticinesi!
    È uno schifo che i nostri ragazzi che studiano oltre Gottardo, non possono più fare rientro nel PROPRIO CANTONE, ma sono costretti a lavorare oltre Gottardo!
    Questo a causa dei nostri imprenditori che non sono disposti a pagare un salario ONESTO ad un ingegnere civile, salari onesti sono “normali” solo oltre Gottardo, qui, a un nst amico, uno studio grande di ingegeria, ha offerto 3500 lordi! A un ragazzo con studi al Politecnico a Zurigo. Tutto dire.

  2. Aspettiamo che gli altri cantoni escludino l’italiano come lingua ufficiale così che non venga più deturpato da questi ignoranti. Meglio poveri ma dignitosi e lavoratori che ricchi svizzeri ma ignoranti.
    Resta comunque strabiliante come, sia svizzeri che italiani, abbiano dimenticato di come fosse magra e povera la vita sulle montagne. Qualche decennio di industria, servizi e turismo e sono pronti a maltrattare ed inveire con il vicino per pochi spiccioli. E questi sarebbero gli stati avanzati portatori di valori avanzati e liberali. Povero mondo

    1. D’accordo con lei, ma almeno evitiamo gli errori grammaticali,.
      Si dice “escludano” e non escludino
      Inoltre i sostantivi che indicano nazionalità vanno scritti con la maiuscola: Italiano, Svizzero, ecc.
      Cordialmente

  3. Haha ma i commenti denotano l’ignoranza della gente che gira in quel cantone di poveracci. Andate a fare le vostre molle per valvole in Polonia haha che pezzenti. Il motivo per cui l’ azienda chiude è perché non siete capaci di innovare.

  4. Il franco forte ,l’auto elettrica e la delocalizzazione industriale hanno fatto il solito danno alle industrie del settore.
    Per quanto riguarda la Svizzera è il datore di lavoro di centinaia di famiglie che in Italia non trovano facilmente e se lo trovano con stipendi fermi al palo da 30 anni.
    Da italiano dico grazie Suisse

  5. Come siete beceri voi Ticinesi. Non capite un cazzo. Io Maia ramina, dopo studio, lavoro, e disoccupazione a causa di una famiglia Ticinese, “Falconi” che ha fatto fallire una ditta nel 2000 con portafoglio ordini pari a Chf14’000’000,00 ho saputo rimboccare le maniche e riaprire in Italia una ditta, ora multinazionale che stiamo lavorando anche in ricerca di personale ingegneristico, di cui i miei ex datori di lavoro non sapevano nemmeno cosa voleva dire elettronica ed elettrotecnica ed ora, gli eredi credono che i loro padri erano i Santi in Paradiso. Ma di cosa state parlando voi Ticinesi…..

  6. Qui non si tratta di ticinesi o frontalieri, ma il problema è sempre lo stesso. Loro vogliono guadagnare di più, non ci sono storie . Così funziona il capitalismo, piaccia o non piaccia. Poi i comunicati stampa sono tutte balle.

    1. E invece si, c’è una differenza sostanziale. Noi dobbiamo vivere in Ticino, i maia ramina tornano nella topaia la sera. Ecco la differenza con tutte le conseguenze. Sarebbe sufficiente un contingentamento limitando il numero di maia ramina allo stretto indispensabile e ai settori dell’agricoltura, dell’industria e servizi di basso livello. Chi ha permesso, su a Berna e a Bellinzona, ai topi di ingozzarsi di formaggio deve pagarla.

      1. Da italiano vorrei dire questo….sono stufo e stanco che noi italiani siamo magna Ramona,topi,badolla ecc ecc.,gli italiani che lavorano in Svizzera nessuno li ha costretti,secondo,gli italiani sono stati meno pagati dei lavoratori svizzeri per via del cambio e della qualità di vita meno costosa in Italia…e non ultimo,i datori di lavoro svizzeri hanno guadagnato sulla pelle dei lavoratori italiani che si fanno un culo così e si fanno la coda per andare e tornare….non ti offendo per signorilità….ma non ti permettere di offendere l’Italia e gli italiani….

      2. Carissimo, quanta cattiveria nella tua considerazione sei caduto nel loro tranello di mettere un lavoratore contro l’altro.
        Questo è il motivo principale “il perché” molte aziende si comportano così , è solo speculazione, non pensando che dietro ci sono persone con la loro quotidiano di qualsiasi nazionalità siano.
        Le macchine elettriche sono in vendita per i sudditi che credano al green creato dai potenti.
        Non è cambiato il mondo ma semplicemente le persone!
        Questo ,ne è l’esempio, consiglierei a tutti di stare sempre dalla parte di chi perde i suoi diritti e limitare le proprie energie ..perché non succede sempre e solo agli altri ,la ruota gira e quando ti tocca ,vedrai che sarai meno critico !per non dire altro essendo educata e Italiana.
        Grazie per l’attenzione

  7. Ciao, sono ticinese ma mi distanzio dai commenti stupidi di alcuni miei conna ionali. Rilevo unicamente che perdiamo un azienda dell “automotive” tradizionale (ne sono già sparite molte anche in Italia) e che molte persone perderanno il lavoro.(frontalieri) Oltre a ciò lo stato perderà un contribuente (ticino)…non so a voi, ma ia me sembra una cosa molto triste da qualunque lato del confine la si guardi. Per concludere e mia opinione personale che le EV non siano per niente ecologiche. Al contrario penso che un po do ricerca in più su nuovi carburanti sintetici e efficienza dei motori tradizionali ci eccelenti risultati grazie per l’attenzione Luca

  8. Fom che c’era lavoro, assumevano, come in tutte le nazioni, quando cala licenziano come dappertutto. È una cosa normale , vogliamo l’auto elettrica ok , paghiamo.le conseguenze , se nessuno le comprasse ritorneremo alla normalità. Quando inventeranno altri combustibili, il ciclo si riapre a casa tu e lavoro io….

  9. Sono arrabbiati perché i polacchi li sostituiscono ma quando loro sostituiscono gli svizzeri e tutto normale
    👌😎👌😎👌😎🤣😂🤣🤣🤣🤣😂

  10. Le vendite di auto elettriche sono al palo e quest danno la colpa alle EV?
    Scommetto che le andranno a produrre in Polonia/Cina perché costa meno e ci guadagnano di più.
    Ma dar la colpa all’auto elettrica pare lo sport nazionale per tutto e tutti.
    Tra un po’ sarà colpa delle EV se il pane costerà di più.

    1. Vanno in Polonia che costa meno e chissenefrega dei 70 lasciati a casa.
      Che conta è il profitto e non il lato umano . Il nuovo Ministro inglese vuole randellare i miliardari e 980 sono già sul piede di partenza. Meta Italia e Svizzera!

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