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Economia

Commercio, crisi nera in provincia. La Cassa Integrazione esplode: +380% (361 lavoratori)

In un contesto non positivo un dato su tutti ha dell’incredibile. Lo rivela il terzo rapporto redatto dalla Uil lariana sulla Cassa Integrazione (relativa al primo trimestre 2019). La cassa integrazione, nel settore del commercio è cresciuta del 377.9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La stima del sindacato parla di 361 lavoratori coinvolti. I dati si riferiscono all’intero territorio provinciale.

Nel 2018 i lavoratori coinvolti erano 76. “Il punto – spiega dalla Uil Salvatore Monteduro, segretario generale Cst – è la contrazione della domanda interna con relativa frenata della ripresa”. Inoltre: “La situazione occupazionale non riparte alla luce delle minore quantità di spesa, i contratti sono mediamente a termine o part-time e le ore complessive di lavoro in caduta”.

 

Diverso il dato di Lecco dove la cassa integrazione nel commercio è a 0%. “Lecco è in una situazione di generale stabilità mentre Como, negli anni scorsi è cresciuta?”. Si parla di turismo? “Il turismo c’entra poco, parliamo di un’occupazione distribuita sul territorio soprattutto all’interno dei medio grossi centri del commercio”.

Di seguito l’analisi completa del sindacato.

Il 3° rapporto UIL del Lario, anno 2019, sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco, relativo al primo trimestre 2019, conferma l’aumento della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori nel primo trimestre
rispetto allo stesso periodo 2018:

– Como +40,9 %
– Lecco +5,8 %
– Lombardia -13,3 %
– Italia +6,1 %.

La situazione nelle varie articolazioni di cassa si presenta nel seguente modo: Cassa integrazione in deroga, per effetto della cessazione dell’ammortizzatore, sono poche le ore richieste e derivano da un residuo
degli anni precedenti:

– Como -100%
– Lecco 0,0%
– Lombardia -46,4%
– Italia -80,8%

Aumenta la richiesta delle ore di cassa integrazione ordinaria:

– Como +5,5 %
– Lecco +155,7 %
– Lombardia +10,0 %
– Italia +4,7 %

Cresce anche la richiesta delle ore di cassa integrazione straordinaria in Provincia di Como, mentre in quella di Lecco resta
invariata la situazione:

– Como +108,1 %
– Lecco -98,1 %
– Lombardia – 31,2 %
– Italia +11,1 %

A pesare sulla crescita della richiesta di ore di cassa integrazione nel primo trimestre 2019 a Como è soprattutto il settore tessile con 632.975 ore di cassa integrazione totale, +18,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Mentre, in provincia di Lecco è il settore Metalmeccanico ad incidere sulla richiesta di cassa integrazione, con 148.756 ore e un aumento del 12,0% di richiesta di cassa integrazione totale nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018.

Guardando la cassa integrazione nei singoli settori produttivi nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra una crescita della richiesta delle ore di cassa integrazione nel settore industriale nelle due province, mentre
nel settore del commercio aumenta nella sola Provincia di Como e nell’edilizia a Lecco:

– Industria: Como +34,0 %; Lecco +4,8%
– Edilizia: Como -56,6 %; Lecco +17,9 %
– Artigianato: Como 0%; Lecco 0%.Commercio: Como +377,9 %; Lecco 0%

I lavoratori in cassa integrazione nel periodo Gennaio-marzo 2019 sono stati:

Como 2.361; +685 rispetto a I Trimestre 2018
Lecco 528; +29 rispetto a I Trimestre 2018

Il 3° rapporto UIL del Lario 2019 conferma una situazione in chiaro e scuro dell’economica nei nostri territori, il cui andamento dipende dalle fluttuazioni dei mercati globali e da una domanda interna che non decolla. Desta forte preoccupazione la frenata della crescita economica della Germania, primo mercato per i prodotti delle nostre imprese. Bisogna reagire rilanciando la domanda interna attraverso maggiori investimenti pubblici in infrastrutture materiali, immateriali,
essenziali per sostenere la maggiore competitività delle nostre aziende. È necessario, inoltre, garantire un maggiore potere d’acquisto di pensionati e lavoratori attraverso una diminuzione della pressione fiscale.

QUI IL DETTAGLIO DEI DATI

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