Non ci sono più margini di incertezza: entro la metà di giugno, con la canonica approvazione del bilancio, Annarita Polacchini lascerà il ruolo di amministratore delegato di Asf, l’azienda di trasporto pubblico di Como e Provincia.
Un saluto definitivo che arriva dopo 11 anni trascorsi con le mani saldamente al volante dei bus lariani e che cade in un momento piuttosto particolare: alla vigilia della nuova gara per il trasporto pubblico e con venti politici che spirano piuttosto forti sull’azienda, in direzione della vendita (Asf è controllata al 51% da Spt Holding che “contiene” i soci pubblici mentre per il restante 49% è in mano a Omnibus Partecipazioni, di cui fanno parte Arriva Italia e il Gruppo Ferrovie Nord).
E dove andrà la supermanager capace – sfidando anche un certo scetticismo iniziale – di domare, talvolta non senza secchi colpi di frusta e ricorrendo al classico pugno di ferro nel guanto di velluto, un’azienda fortemente sindacalizzata come Asf, con un personale di circa 500 persone (in larga parte autisti uomini), 300 autobus e milioni di passeggeri trasportati ogni anno?
In realtà, Polacchini torna alla base: è stata recentemente nominata a capo della divisione Business Innovation di Arriva Italia, la stessa società che – come abbiamo visto – detiene una quota di Asf. E la stessa società a cui di fatto è legata gran parte della carriera “trasportistica” della Iron Lady.
Donna e manager di straordinario potere, Annarita Polacchini. In parte grazie ai risultati conseguiti – non senza qualche scontro duro con i dipendenti – in Asf, azienda che miete utili attorno ai 4-4,5 milioni all’anno e che pochi mesi fa ha visto l’approvazione del nuovo contratto degli autisti.
In parte, in virtù della fittissima trama di relazioni intessute dalla manager nei gangli vitali dell’economia comasca, dove ha tuttora e ha avuto in passato ruoli di primissimo piano (già presidente e ora consigliere di ComoNext, componente del consiglio di presidenza in Unindustria, consigliere in Camera di Commercio, coordinatrice del Tavolo per la Competitività per fare qualche esempio).
Al suo posto, probabilmente, un altro manager di provenienza Arriva Italia. Ma tra una ventina di giorni sarà il giorno di tutte le ufficialità del caso.
Un commento
Ingeniere, amministratore delegato, manager in marketing e quant’altro, azz… Quanti avvocativi, ma sinceramente Lei si sente la coscienza a posto? E poi manca la nota biografica, quanti anni ha, magari le spetta anche una lauta pensione.
Così si dedica al vigneto del marito e buon vino per tutti con il sangue di Gesù Cristo.