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Teleriscaldamento, Varese Risorse al posto di ComoCalor: nuova centrale al depuratore, 44 milioni di investimenti

Si profila l’addio a ComoCalor, causa concessione scaduta nel 2022: a gestire il teleriscaldamento di Como, annunciando un investimento di 44 milioni di euro, si candida ora Varese Risorse, partecipata al 100% da Acsm Agam. La novità è stata presentata oggi dal presidente della multiutility Marco Canzi, con la vicepresidente Nicoletta Molinari, l’amministratore delegato Paolo Soldani e il BU leader di Energia e Tecnologie Smart, Giovanni Chighine. Il gruppo, attraverso Varese Risorse, gestirà il teleriscaldamento in città con un importante programma di investimenti all’insegna della sostenibilità ambientale.

Potenziamento ed estensione del servizio
Il progetto riqualifica e amplia la rete esistente attraverso due interventi integrati: l’installazione di una nuova centrale nel depuratore di viale Innocenzo XI con realizzazione di una nuova rete al servizio delle aree del centro città; e il revamping dell’intero sistema, con estensione della rete esistente (e riconversione del sistema ad acqua surriscaldata ad acqua calda) sino al depuratore stesso. Grazie all’interconnessione fra le due reti, sarà valorizzata sull’intero circuito l’energia generata dal termovalorizzatore.

QUI LE INFO SU VARESE RISORSE E SUL TELERISCALDAMENTO

Numeri chiave

  • Investimento complessivo 44 milioni di euro
  • 20 milioni destinati al revamping degli impianti esistenti
  • 24 milioni di investimenti previsti per la realizzazione della nuova rete e della nuova centrale presso il depuratore.
  • Oltre 31 chilometri di rete complessiva

Il sistema produrrà energia pulita per oltre 80 mila MWh/anno. A regime le due reti integrate potranno fornire riscaldamento e acqua calda sanitaria a circa 23 mila abitanti equivalenti. Il sistema completo permetterà di ridurre i consumi energetici del 38,7% e diminuire l’emissione di C02 del 32,5%, una quantità che equivale a piantare circa 9.200 alberi.

Il know how del Gruppo nel teleriscaldamento
Il Gruppo Acsm Agam detiene una forte specializzazione nel settore del teleriscaldamento: è storicamente presente a Varese e Monza, dove ha sviluppato ed efficientato le reti grazie all’installazione di impianti di cogenerazione presso le proprie centrali e , anche grazie alle sinergie con imprese del territorio, ha ottenuto importanti risultati dal punto vista energetico e ambientale. A Como, le competenze e la qualità offerta nel settore a beneficio della città sono attualmente sviluppate attraverso la controllata Comocalor, società che ha gestito la rete nel capoluogo lariano sin dalla nascita (attualmente in regime di proroga).

Inoltre, in collaborazione con Silea, è in procinto di realizzare una rete di teleriscaldamento anche a Lecco, Malgrate e Valmadrera (il progetto è già stato presentato alla stampa la scorsa settimana), territori oggi sprovvisti del servizio.

Un’occasione di sviluppo

“Generare valore per il territorio è la mission del nostro Gruppo, con un ruolo propositivo nel percorso di transizione energetica. Lo sviluppo della rete e del servizio del teleriscaldamento rappresenta un’opportunità di crescita sostenibile per la comunità comasca”, hanno sottolineato Canzi e Molinari.

“La maggior parte degli investimenti del nostro Piano Industriale è riservata alle iniziative di sostenibilità – hanno rimarcato Soldani e Chighine – Il progetto per Como è frutto di un’attenta analisi dei benefici in termini di valorizzazione delle risorse e difesa dell’ambiente”.

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2 Commenti

  1. Nella ampia nota stampa decorata a forma di articolo non sono riuscito a capire se le soluzioni proposte (2 motori cogenerativi a gas da 1’200 kW e 3 caldaie a acqua da tot. 18’000 kW) rendano meno probabile il trasloco del depuratore fuori dalla convalle. La soluzione con pompa di calore da 3’000 kW è descritta solo come “potenziale sviluppo futuro”… il gas naturale (che costa poco, è “grin” e ha ottime ricadute politiche) oggi, l’elettricità (forse) domani.
    Invece di trasformare energia stoccata a migliaia di km da qui potrebbe avere senso investire in modalità di generazione/trasformazione che sfruttino ciò che abbiamo qui (biomassa, acqua di falda, solare)…
    Sarebbe bello poter discutere della strategicità dell’intervento per la città oltre che per l’azienda.

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