La pesantissima crisi che ha investito (quasi) all’improvviso la storica azienda tessile Canepa di San Fermo della Battaglia – e con essa le quasi 450 persone che vi lavorano – ha innescato una vasta mobilitazione su ogni fronte. Oltre alla massiccia partecipazione dei lavoratori allo sciopero di oggi (qui la cronaca e la lettera ai vertici) numerosi sono stati i politici giunti a portare solidarietà e fare il punto della situazione.
Davanti alla sede si sono il presentati presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi (Forza Italia), i consiglieri di opposizione Angelo Orsenigo (Pd) e Raffaele Erba (M5S) fino alla parlamentare leghista e vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli. Ovviamente presente il sindaco di San Fermo della Battaglia, Pierluigi Mascetti, oltre ai rappresentanti sindacali di settore per Cgil, Cisl e Uil.
In sintesi, l’antefatto (qui nei dettagli) è noto: pochi giorni fa i rappresentati di Canepa spa hanno formalmente depositato l’istanza per domandare l’ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva. L’azienda è parte di uno storico gruppo industriale partecipato dal Fondo IDeA CCR II, gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR S.p.A e dalla famiglia Canepa con una quota del 33%.
Mercoledì prossimo in Regione è già fissata in Commissione Attività produttive un’audizione urgente con le organizzazioni sindacali, l’associazione di categoria, il Comune e un rappresentante dell’azienda.
“Subito dopo – ha aggiunto oggi Fermi – verso le 13.45-14 abbiamo fissato l’incontro al quale dovrà partecipre anche la storica proprietà e qualche rappresentanza del Ministero per lo Sviluppo Economico per capire da chi oggi detiene la maggioranza delle quote quali sono la situazione reale e gli obiettivi nel breve tempo”. Nel caso la crisi aziendale precipitasse, Fermi non ha nascosto “che “si porrebbe un problema occupazione di assoluto rilievo”.
Orsenigo (Pd) ha sottolineato come “anche i tempi siano importantissimi in questa vicenda, serve velocità perché qualunque ritardo potrebbe avere conseguenze pesantissime”, mentre il collega Raffaele Erba (M5S) ha puntato molto sull’aumento delle tutele per le aziende del “made in Italy” come Canepa rilanciando la proposta di “un’etichettatura per tutta la filiera”, mentre Alessandra Locatelli ha affermato che “la situazione è sotto la massima attenzione e alle famiglie diciamo che il governo c’è e farà il possibile per salvare un’azienda che non è in declino”.
Per i sindacati, Serena Gargiulo (Uiltec) ha affermato come “questo sciopero sia stato fortemente voluto da tutti i dipendenti: con 450 famiglie coinvolte in questa vicenda non possiamo permetterci che Como sia soltanto turismo, il distretto industriale deve continuare a esistere. Al suo fianco (anche nel video sotto), Armando Costantino (Femca-Cisl dei Laghi) ha ringraziato “i lavoratori e anche politici e istituzioni che sono venuti qui e possono dare un contributo. Faremo di tutto perché Canepa non muoia, il Fondo faccia un passo indietro: il lavoro è dignità della persona”.
Doriano Battistin (Filctem Cgil) ha sottolineato come “i lavoratori abbiano aderito in massa, ma ringraziamo anche politici e istituzioni che sono qui e possono dare un contributo. Dobbiamo ottenere almeno la garanzia della continuità di questa storica azienda. Il Concordato in bianco diventi almeno concordato in continuità”.
Infine, Pierluigi Mascetti, il sindaco di San Fermo dove Canepa ha la sede.
“La situazione è drammatica – ha detto – L’arrivo del Fondo in azienda aveva dato grande speranza e questa situazione era inattesa. Mi sono dato da fare per far intervenire tutti i rappresentanti politici del territorio perché hanno il dovere morale di fare tutto il possibile per tenere in piedi questa realtà. Per fortuna, il riscontro c’è stato”.