Al momento siamo agli elementi sparsi sul tavolo, più sussurri che grida, ma qualche tassello in fila lo si può mettere. Mentre ieri sera seguivamo avidamente e con ampia dovizia di cronache (in battuta e post) il vertice, non privo di tratti surreali, del centrosinistra su coalizione e candidata sindaco (qui ampie cronache) in parallelo si svolgeva un altro summit. Più piccolo, nel senso che non era d’alleanza, ma importante: quello della civica Insieme, la lista che ha sostenuto con i partiti alleati Mario Landriscina sindaco alle elezioni di quasi cinque anni fa.
Presenti gli assessori: la plenipotenziaria e potentissima Elena Negretti, Angela Corengia e Paolo Annoni. Poi il consigliere e le consigliere: Franco Brenna (capogruppo), Sabrina Del Prete e Elena Maspero.
Difficile ma non impossibile trarre qualche spunto di cronaca politica della serata. Cenni perfezionabili, ovvio, però qualcosa c’è. Sicuramente si è dibattuto di una non uscita di scena del sindaco Mario Landriscina in qualche modo individuato quale possibile capofila e leader (ma non candidato sindaco anche se a oggi il primo cittadino non ha mai comunicato intenzioni ufficiali) di un movimento civico che cerca una coalizione allargata. Quale coalizione difficile dirlo, eppure pare che Brenna abbia ipotizzato possibili estensioni al centro.
Considerando che al centro dell’alleanza di centrodestra già sta la stessa civica, così come Forza Italia, non resta che guardare oltre lo schieramento, verso sinistra. Ma è noto che il tentativo di una super-alleanza, quasi emulo del Governo Draghi, è stato già tentato la scorsa estate sotto l’egida ipotetica dell’imprenditore Paolo De Santis. Azzardo abortito dopo due mesi di trattative (per gli appassionati: qui tutti i retroscena e i racconti). Inoltre, circola insistente una voce: per Landriscina sarebbe pronto un incarico tecnico (ovviamente in ambito sanitario) in Regione. Però la questione è stata comunque messa in campo e addirittura avrebbe un nome: “Il patto dei saggi“.
Altro punto, non planato nel corso della discussione ma sicuramente aleggiante sulle teste di tutti: secondo alcuni il passaggio di Elena Negretti alla Lega sarebbe cosa se non acquisita estremamente plausibile. L’avvicinamento di Negretti ai salviniani non è vicenda di oggi ma frutto di quattro anni di amicizia e intesa con l’ex vicesindaco e assessore comasco, poi ministro e ora assessore regionale in Lombardia, Alessandra Locatelli. Basi gettate tempo fa sul fronte personale e politico.
Al momento pare escluso il transito della consigliera Sabrina Del Prete alla lista Rapinese Sindaco anche se la voce, ciclicamente, riemerge e non pare priva di solidità. Se l’assessore Corengia plausibilmente chiuderà la propria esperienza politica a fine mandato (come, pare, la consigliera Maspero) altra questione è Annoni. Dalle posizioni di centro, con un occhio a destra, è figura che potrebbe piacere a Fratelli d’Italia. Ma è evidente come Annoni possa al massimo riconoscersi nell’area più moderata e istituzionale dei meloniani comaschi: quella nitidamente inquadrabile nell’assessore Marco Butti, per intenderci. In realtà, lo spazio naturale per Annoni sarebbe Forza Italia ma è chiaro come gli azzurri siano in crisi di consenso e percentuale sia a livello locale che nazionale.
E Brenna? Vero, da un lato ha spennellato l’ipotesi di allargamento al centro ma dall’altro (è uomo di pensiero e visione non privo di tattica e strategia) sa bene come alcuni desiderata è bene occupino lo spazio di qualche chiacchiera. Ecco, per lui potrebbe aprirsi un ruolo, un titolo, un incarico in Fondazione Volta guidata dall’amico fraterno e collega di studio (sono dentisti) Luca Levrini che, peraltro, di fresca conferma ha un lungo mandato davanti.
Le civiche di appoggio ai candidati sindaco tipicamente hanno vita breve (non sempre ma spesso). Che la civica Insieme possa sopravvivere oltre il mandato prossimo alla chiusura è realisticamente improbabile. Certo non impossibile. Qualche chance l’avrebbe avuta se un’altra ventilata candidatura civica non fosse stata stoppata, o auto-stoppata, pochi giorni fa. Ci riferiamo al passo indietro del farmacista Roberto Tassone ufficializzato in un’intervista a ComoZero: Elezioni 2022, tramonta l’ipotesi Roberto Tassone. Il farmacista: “Interrotti i contatti con il centrodestra”.
Tassone nel 2017 fu uno dei king maker del successo landrisciniano e di Insieme. Ma parliamo di cinque anni fa. Ovvio, tutto è possibile e tutto è modificabile ma cristallizzando le cose a ieri il quadro sembrerebbe essere questo. Che poi molti puntino, come spesso sottolineiamo, a un rinvio delle elezioni (causa covid o crisi di Governo) al prossimo ottobre non è un mistero.
2 Commenti
Andate e restate a casa tutti! Così fareste il bene della città…solo così
Se la coalizione di centrosinistra ha ormai definito la composizione e la candidatura di Minghetti e Rapinese cerca candidati in Consiglio disposti a essere inutili gregari al suo protagonismo, nella coalizione di centrodestra siamo nella fase in cui ogni lista cerca di convincere le altre sulla bontà della propria candidatura di bandiera. A patto, cosa non difficile vista la frammentazione e viste le diffidenze tra ex alleati, che sia la Lega sia Fratelli d’Italia sperino di arrivare da sole al ballottaggio per poi cercare un apparentamento successivo con gli sconfitti. Gli consentirebbe, se non altro, di governare da soli senza scomodi alleati. Chissà? E chissà come si muoveranno quelli di Forza Italia dopo le inutili sparate del loro Segretario provinciale contro Landriscina? Mah…. Se fosse stato zitto qualche carta in più l’avrebbero avuta. O no? Essere primo al proprio villaggio è facile ma secondo a Roma quando il primo ha cambiato bandiera lo è molto meno. E si vede.?