A 5 giorni dall’avvio della rivoluzione dei parcheggi (per residenti e non) a Como, si riaccende la polemica sui vari effetti delle novità: dalla revisione delle zone per gli abitanti, alle cosiddette tariffe vulcano in alcune specifiche aree dove si pagheranno 3 euro all’ora per tutte le 24 ore, fino alla cancellazione dei posti bianchi per installare i parcometri.
Sono il segretario cittadino del Pd, Daniele Valsecchi, e il consigliere comunale Stefano Legnani a prendere nuovamente posizione: “Non bisognava essere dei profeti per immaginare che le scelte dell’amministrazione comunale sui permessi di parcheggio per i residenti si sarebbero rilevate sbagliate alla prova dei fatti – spiegano – Così è stato, e la Giunta Comunale con una nuova delibera, peraltro la quarta sul tema, preso atto dell’insufficienza dei permessi di parcheggio previsti per i posti blu ha cercato di correre ai ripari aumentandone il numero”. Il riferimento è alla recentissima delibera con cui l’amministrazione ha ‘recuperato’ 217 stalli inizialmente non previsti, facendo salire il totale per i residenti da 950 a 1.167. Una mossa che dovrebbe assorbire una fetta degli esclusi al primo sorteggio.
“Tutto ciò conferma la mancanza di capacità di analisi di un tema così importante – proseguono Valsecchi e Legnani – al quale si cerca ora di mettere una pezza, anche a seguito delle numerosissime voci di protesta che si sono levate dalla città. Ma la nuova delibera non risolverà comunque il problema; i permessi per i posti blu, anche se aumentati di numero, a differenza di quelli per i posti gialli non garantiscono in alcun modo che si trovi parcheggio, considerando che sono state ridotte le strade nelle quale i residenti possono parcheggiare”.
Secono i due esponenti del Pd va rimarcato che “oltre al notevole incremento delle tariffe della sosta nella zona più centrale della città, oltre duecento parcheggi bianchi sono diventati blu ed è ora previsto il pagamento della sosta anche nei giorni festivi in quelle strade lontano dal centro dove fino ad ora ciò non si verificava”.
“Si procede quindi a tentoni senza una visione complessiva sui temi della mobilità e della sosta, andando in questo modo ad aumentare il senso di frustrazione ed ingiustizia subita dei cittadini – chiudono Valsecchi e Legnani – un tentativo di correzione tardiva che conferma l’assenza di una seria programmazione”.
