La furia di Alessio Butti, leader comasco e parlamentare di Fratelli d’Italia si abbatte sull’evento organizzato ieri sera giovedì 28 aprile a Rebbio da Diogene, l’inserto specializzato del quotidiano La Provincia, e coordinato dal giornalista Paolo Moretti alla presenza anche del direttore Diego Minonzio, con la collaborazione del Csv Insubria,
Come raccontavamo stamani, dopo la mini-contestazione al candidato sindaco di centrodestra Giordano Molteni (qui il racconto dettagliato), il deputato lariano infuriato affida a Facebook un attacco durissimo sia al contestatore sia anche a Giuseppe Guzzetti, (ex dominus assoluto di Fondazione Cariplo oggi iscritto al Pd di Como), presente in sala a sostegno della candidata Barbara Minghetti.
Ecco le parole di Alessio Butti nel post intitolato “Il vero volto del Pd”:
“Premessa: leggo sempre con attenzione Diogene, inserto del quotidiano La Provincia, e ritengo lodevole l’iniziativa di confronto tra il “terzo settore” e i candidati a sindaco che si è svolto a Rebbio. Detto questo ho rivisto la differita della serata e sono rimasto stupito sia dalla inciviltà di qualche uditore (messo correttamente all’angolo dai conduttori della serata) che dall’intervento di Giuseppe Guzzetti. Le intemperanze intimidatorie e offensive nei confronti del candidato di centrodestra Giordano Molteni rappresentano il volto di parte della sinistra e non necessitano commenti, anche se sarebbe stata gradita una stigmatizzazione – almeno una elegante presa di distanza – da parte delle candidate di sinistra”.
Queste le parole dedicate alla contestazione. Poi l’affondo. “Giuseppe Guzzetti invece si è superato. Dopo oltre 7 minuti di prologo ha rivolto una domanda, insidiosissima (lo dico con ironia, ovviamente), alla “sua” candidata, oltre che del Pd, Barbara Minghetti, ignorando gli altri candidati. Un uomo che insegna democrazia, spesso senza contraddittorio, da 50 anni non dovrebbe commettere un errore così plateale, ma l’ansia competitiva lo ha sequestrato per quasi 8 interminabili minuti culminati con la domanda del secolo alla sua candidata che, abilmente, il conduttore della serata ha esteso poi a tutti i candidati. L’immagine è un po’ sgranata, ma si coglie lo stupore sui volti degli altri candidati a sindaco spiazzati da tanta guzzettiana faziosità. Voglio però dire che l’intervento del presidente Guzzetti è stato a tratti anche apprezzabile in quanto inconsapevolmente critico nei confronti della politica della sinistra di governo che negli ultimi 10 anni ha ignorato le potenzialità del cosiddetto “terzo settore” (altrimenti definito terzo pilastro o privato sociale). Inconsapevolmente Guzzetti ha ricordato che il Pnrr, messo insieme prima da Conte e poi da Draghi, ma sempre sotto il vigile controllo del Pd, partito di Guzzetti e azionista di riferimento di Minghetti, ignora totalmente il “privato sociale” destinando le risorse solo al pubblico, contrariamente a quanto chiesto ripetutamente da tutto il centrodestra. Guzzetti ha spiegato inoltre come il Pd, al governo senza vincere da due lustri, abbia ignorato il principio, per noi sacro, della sussidiarietà (dove non arriva lo Stato ci arrivano altri). Un clamoroso e gradito autogol! Al di là della faziosità dimostrata, dobbiamo essere grati a Guzzetti per aver messo a nudo la doppiezza del Pd che sui territori dice una cosa e a Roma ne fa un’altra. Meditate gente, meditate”.
11 Commenti
Gentile Senatore è vero che Minghetti aveva le domande già scritte si capiva. È vero che il palco era fazioso tutti i centri sociali. È vero tutto….ma voi …con la sinistra così forte….dovevate proprio mettere un otorino laringoiatra come candidato sindaco? Non avevate nessun altro che non fosse un medico? Potevate presentare Tassone o Graziani o anche Molinari…tutti meglio di Molteni… Non si capisce cosa state facendo …volete proprio perdere e lo fate apposta?
Lei si è scritto il bel discorsetto per difendere il suo candidato ovviamente. Peccato che io che ero nel pubblico da spettatore non politico.. forse uno dei pochi ..ho visto la netta e molto netta superiorità di Graziani rispetto al vostro caro Molteni che leggeva cose scritte per lui senza nemmeno capire le domande. Avete mandato una pecorella smarrita in un covo di leoni. Avete sbagliato qualcosa, forse tutto, nella scelta del vostro candidato.
Ma senatore, sulla base di cosa Guzzetti dovrebbe essere super-partes?
L’organizzazione: prenotazione a mezzo mail e niente conferma della medesima. Molti sono rimasti a casa pensando di non avere trovato posto. In platea diversi posti vuoti
Il pubblico: numerosa claque minghettiana e tutto il gruppo del gaffuriani presente, gli altri non pervenuti, più Buzzi e Guzzetti .
Il dibattito: 2 minuti per candidato (par condicio) per domande da 10 minuti
SVOLGIMENTO
A parte che la par condicio ingessa il dibattito, era chiarissimo che una delle due candidate fosse già in possesso delle domande
Rapinese, a modo suo , sul pezzo. Molteni ha risposto, Graziani e Matrale inesperti, Bartolich una professionista, Minghetti con la lezioncina imparata a memoria ma evidentemente immersa in una situazione tutta dalla sua parte.
A un certo punto insulti dal pubblico, senza ragione, a Molteni stoppati dal moderatore.
Alla fine, invece di una replica dei candidati , le domande dal pubblico. Guzzetti interviene come se fosse alla fine di un congresso della DC , 10 minuti di intervento, cioè quanto concesso nell’intera serata a ciascuno dei candidati con un assist palese alla Minghetti.
Cariplo finanzia abbondantemente tutte le associazioni sul territorio e l’intervento di Guzzetti è stata chiaramente un’indicazione di voto.
Molteni giustamente inferocito critica l’impostazione del dibattito e Bartolich replica , pacata ma dura nei contenuti , a Guzzetti. La Minghetti, fuori dalle domande conosciute, non è nemmeno stata in grado di cogliere l’assist.
Dal video registrato la replica di Bartolich è stata cancellata.
Il dibattito è stato una simulazione in laboratorio di cosa succederà in questa città se dovesse vincere la Minghetti. Un lobby incontrastata al potere e un’oligarchia che controlla tutto , dalla stampa alla finanza , per finire al terzo settore. L’operazione è potente, ma il candidato scelto è sbagliato e non tira. La presenza in sala solo della parte del Pd che l’ha voluta , e assenza di tutte le altre forze della coalizione, ne è la dimostrazione .
Speriamo che la città si accorga in tempo della polpetta avvelenata che ci stanno servendo.
Luigi, ma ho tanta paura anch’io, che vinca la sinistra, col suo seguito di intolleranti e incivili, come quelli che insultano chi la pensa diversamente, e magari appena è possibile gli impediscono di parlare. Di questo atteggiamento tipico di sinistra ho veramente tanta paura.
Citizen K, lei deve avere una strana idea di quello che è un luogo civile. Per lei luogo civile è dove si urla e si insulta chi è su un palco perchè invitato ad esprimere il proprio pensiero? E’ luogo civile dove si fanno interventi subdolamente faziosi? Forse lei non era presente e non sa di cosa parla, lo spero, perchè se era presente e per lei questo stile di comportamento è civiltà, allora il rischio che governi la sinistra è più grave di quello che pensavo.
Quando Como sarà una città de-buttizzata forse tornerà ad essere un luogo civile
Ha proprio tanta tanta paura di perdere la cadrega. Chissà se riuscirà a sfangarla anche stavolta e resterà seduto comodamente???
La paura è tanta questa volta.
Per onore di cronaca ti ricordo ad oggi, solo dei neo fascisti che hanno sequestrato dei cittadini comaschi in un luogo privato dove si organizzava una riunione ed hanno letto un delirante messaggio nazzionalista
Perché parla di candidate e non candidati?
“Meditate gente, meditate”.
Ma veramente? Alessio Butti, vincitore assoluto del premio boomer del mese!