Tutto è nato da una piccola osservazione, del tutto tecnica, sull’alternanza degli interventi a microfono dei consiglieri comunali. Piccolissima schermaglia, comunque condotta (e rapidamente risolta) in maniera del tutto cavalleresca. Più gustosto, invece, il mini-siparietto tra il capogruppo della Lega a Palazzo Cernezzi, Giampiero Ajani, e la presidente dell’assemblea cittadina, Anna Veronelli (Forza Italia).
Ovviamente, l’antefatto è l’indiscrezione filtrata abbondantemente nei giorni scorsi circa l’ingresso a pieno titolo della stessa Veronelli nella rosa dei potenziali candidati a sindaco di Como per il centrodestra (l’altro nome forte, anzi forse in ascesa rispetto a tutti gli altri, è quello del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari).
E dunque, bonariamente rimbrottato dopo una contestazione, ieri sera in consiglio comunale Ajani ha punzecchiato Veronelli.
“Cara presidente e candidata sindaco – ha detto con tono tra il serio e il facetto il capogruppo leghista – questa volta la perdono perché è candidata sindaco…”
Qui, se vogliamo, si è consumato il frangente più interessante. Benché i toni fossero certamente leggeri, Veronelli non ha mai opposto alcun cenno di smentita alle ripetute sottolineture di Ajani sulla possibile candidatura a sindaco. Veronelli, sorridendo, si è limitata a ribattere: “Ah, che pazienza devo avere con lei…”.
Al che Ajani ha incalzato ancora: “No ma, se lei mi dice che la devo votare la voterò eh. Non c’è problema, candidata…”.
La risposta finale di Veronelli? La vedete nell’immagine tratta dal video in diretta della seduta, al momento preciso dello scambio.
Un mix sorridente di piccolo imbarazzo e ritrosia a replicare che ha fatto pensare a molti una cosa sola: forse Molinari avrà la meglio come candidato sindaco di centrodestra, ma il nome di Veronelli se non è ancora in corsa (e molti, soprattutto nel cuore centrista del centrodestra, ci sperano), di sicuro lo è stato. Eccome.
Un commento
Sarebbe stata un’eccellente candidata la professoressa Veronelli se fosse stata proposta subito e con la dovuta ufficialità, per intendersi senza le battutine dell’immancabile ruspante tacchino da locanda. Sicuramente meglio dell’Assessore Negretti, che abbiamo visto alle prese con quel mostro giuridico di Regolamento, e sicuramente meglio del Segretario di Fratelli d’Italia, Molinari che, non avendo evidentemente null’altro da esporre, ha tirato fuori dalla naftalina l’unico successo, datato 2003, della sua carriera amministrativa: l’uso al pubblico del parcheggio San Martino. A tre mesi dalle elezioni, tutti i potenziali candidati sembrerebbero un ripiego. Come dire, non c’era nessun altro e abbiamo recuperato questo, cosa possiamo farci? Ormai, se mai avessero intenzione di andare insieme alle elezioni, cosa assai improbabile visto il clima, forse l’unico candidabile è il “buon” Sindaco. A tre mesi dal voto si può solo ri-presentare chi c’è già. Al ballottaggio, nonostante i disastri dell’attuale maggioranza e la perdita di credibilità del “buon” Sindaco, nessuno di centrosinistra voterà mai Rapinese e nessuno di Rapinese voterà mai il centrosinistra. Per un’eventuale riformata coalizione di centrodestra, l’unica strada ormai è l’”usato sicuro”. Poveri noi! ?