Renziani erano. Ancora più renziani sono ora, dopo tanti anni di purgatorio, cioè nella lunga traversata tra la caduta del Matteo fiorentino dopo il referendum costituzionale e la fresca nascita del Terzo Polo assieme a Carlo Calenda.
Ma per un racconto che assuma tanto più senso politico quanto più sono bianche le camicie, bisogna tornare per un attimo a sei anni fa, quando una foto pubblicata da ComoZero (quella qui sotto) divenne simbolo di una stagione politica.
Era l’8 gennaio e gli allora renziani comaschi apparvero in divisa candida a suggellare il patto del look con il loro leader e con la tinta politica sfoggiata assieme a lui da altri leader delle sinistre (moderate) europee: da Achim Post, Pedro Sánchez, Manuel Valls, Diederik Samson. Jeans e camicia bianca, il casual come uniforme dell’avvenire, lo sguardo verso il futuro.
Molte cose sono passate da allora. Diciamo pure stravolgimenti politici paragonabili a ere geologiche. Ma come in tutte le parabole, a un punto discendente fa da contrappunto immediato una possibile risalita. E infatti, il Renzi detestato da mezza Italia e ridotto con la sola Italia Viva a sondaggi impietosi fino a pochi mesi fa, con il “gemellaggio” assieme a Calenda ha invertito la rotta, anche se forse non ancora nella maniera travolgente che si poteva immaginare prima delle politiche. Le prospettive, però, ci sono.
A Como e in generale al Nord, infatti, lo scorso 25 settembre il Terzo Polo non è andato affatto male, con il tandem Azione-Italia Viva che ha raggiunto risultati a doppia cifra anche nei collegi più periferici di Milano, oltre che a Bergamo, Brescia, la stessa Como e Lecco, chiudendo con una media superiore al 10% su tutta la regione. E tra pochi mesi, in questa stessa Lombardia si voterà per il nuovo inquilino di Palazzo Lombardia e soprattutto per i seggi al Pirellone.
Siamo arrivati al dunque. Cioè alle foto filtrate dalla cena organizzata ieri sera dai terzopolisti comaschi al Birrificio: un trionfo, ancora, di camicie bianche. Anzi, molto di più.
Contornato da vecchi volponi della politica (su tutti “the king of the trama politica”, l’ex consigliere comunale a Como ed ex esponente Uil, Gioacchino Favara), sindaci di lunga tradizione renziana (Ettore Pelucchi, Fabio Chindamo), più volti un po’ a sopresa (l’ex segretario Uil Vincenzo Falanga) e soprattuto tante, tantissime altre camicie bianche tutt’altro che casuali e old style, troneggiava soprattuto il più renziano dei renziani comaschi: l’ex sindaco di Albese nonché segretario provinciale di Italia Viva, Alberto Gaffuri. Cosa indossasse, inutile sottolinearlo ancora.
E proprio Gaffuri – assieme al “suo” piccolo e compatto esercito candido – sembra aver lanciato (silenziosamente) un segnale chiaro per le prossime elezioni regionali. Lui non lo comunicherebbe mai esplicitamente per ragioni tattiche, galanti e diplomatiche, allora ne azzardiamo una sintesi noi: il candidato comasco del Terzo Polo per il Pirellone c’est moi, come peraltro suggeriscono i rapporti di forza terzopolisti oggi sul territorio (della settantina di partecipanti alla cena di ieri sera, i due terzi – se non i tre quarti – erano renziani-gaffuriani). E allora, l’astro nascente neoacquisito, Anna Veronelli, dopo la buona apparizione alle Politiche benché rimasta ma senza un risultato personale concreto, rinuncerà alla corsa verso Milano? No, nessuno glielo impedirebbe, se lei volesse tentare il nuovo sprint. Ma il segnale muto ma ben vestito lanciato dai renziani ieri sera a beneficio degli equilibri interni al Terzo polo comasco, sono chiarissimi. Bianchi, si potrebbe dire.
Nessuna guerra fratricida: tra renziani e calendiani, quella non la vedremo mai, almeno ora. Ma se nelle foto filtrate dal Birrificio, Veronelli appare soltanto di striscio e di nero vestita, un motivo (anche solo simbolico) ci sarà. O no?
8 Commenti
Cara Luisa, semplicemente una “bella serata” in “ottima compagnia” con pizza, birra piccola, acqua e gelato!
Un mio amico, che era presente, mi ha raccontato che c’erano molte persone, circa 80. Il clima era eccellente. Il mio amico non è riuscito a comprendere chi fosse di Azione e chi di Italia Viva. C’erano molti giovani nonostante fosse un evento politico. Sicuramente molti di più di quelli che si incontrano nelle riunioni del PD, molto meno “truzzi” di quelli che si incontrano nelle riunioni della Lega e meno “sturmtruppen” di quelli che si incontrano nei comizi della Meloni😊. Fin li tutto bene. Poi mi ha raccontato che erano presenti un ex-Sindaco e un ex-Consigliere Comunale; due che cambiano partito almeno un paio di volte all’anno. Insomma, tutto perfetto ma attenti a non farsi inquinare dai soliti imperfetti. Non dimenticate, cari amici, che una torta di panna con uno schizzo di cacca, per chi l’assaggia è sempre e solo merda! 😊
il pericolo esiste:ma le persone di cui parla non sono cosi’ banderuole..
non vedo il problema: alle regionali c’è la doppia preferenza uomo/donna
potranno candidarsi entrambi, e poi faranno la conta. Vediamo se a Como pesa di più Renzi o Calenda (+ex cl…)
e se a sorpresa si candidasse invece la Airoldi?
Gent.Sig.ra Luisa, lei stia a dieta che le converrà.
E vai una bella mangiata, altro che crisi…
e quindi? Se possono permettersi di uscire a cena devono invece starsene chiusi a casa?