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Alessandra dice no: “Nessun nuovo dormitorio. Spese, numeri, progetti: ecco perché”

Sotto attacco – un attacco pesantissimo: che va dall’ex capogruppo di Fdi Patrizia Maesani a gran parte del centrosinistra, passando per Forza Italia – il vicesindaco Alessandra Locatelli è partita in contropiede.

E di fronte alla massiccia mobilitazione trasversale che chiede un nuovo dormitorio permanente per persone senza dimora in città, la parlamentare leghista ha replicato a tono in consiglio comunale. Con due punti cardine del discorso: il no, ribadito e categorico, all’apertura di un’ulteriore struttura simile; e poi elencando le azioni che già mette in campo Palazzo Cernezzi sul fronte della grave marginalità.

“Quello che si fa, i progetti e le azioni concrete dell’amministrazione sulla grave marginalità, spesso non balzano agli occhi dell’opinione pubblica – ha esordito Locatelli – Ma elenco quantomeno le azioni già in atto e alcune motivazioni che ci spingono a dire e a ribadire, d’accordo con il sindaco e con i tavoli tecnici con chi è vicino alle persone in difficoltà, che come amministrazione non possiamo aprire altre strutture ricettive perché Como è città di confine, a fatica siamo riusciti a contenere molto le presenze e i numeri delle persone in strada non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli fuori da ogni controllo e ogni logica del 2016 e del 2017”.

“Oggi abbiamo alcune persone che dormono per strada e alcune che escono dal circuito ma sono molto poche quelle che fanno direttamente capo al Comune – ha proseguito Locatelli – Non lasciamo indietro nessuno, ma certo vogliamo aiutare le persone che si sentono di intraprendere un percorso perché investiamo molte risorse e desideriamo che queste risorse portino le persone all’autonomia”.

Poi, ecco l’elenco: “Abbiamo dormitorio aperto 365 giorni all’anno, uno dei pochi in Italia. Adesso andiamo a rinnovo col bando e si tratta di 150mila euro destinati alla gestione, di cui una parte in progetti di reinclusione. Paghiamo 40mila euro all’anno a Ozanam, con cui abbiamo anche una convenzione che cerchiamo di ampliare per 20-30 posti. Abbiamo progetti di reinclusione lavorativa: uno che occupa 3 persone nella custodia dei bagni di via Vittorio Emanuele, persone che erano senza dimora e che speriamo di stabilizzare. Poi contiamo di aprire anche quelli di piazza Martinelli, con lo stesso obbiettivo, in modo che ci sia un progetto di vita, non un tetto per chiunque perché quello non ce lo possiamo permettere”.

“Sul fronte di bagni e docce pubbliche investiamo 250mila euro per permettere l’utilizzo di quelli di via Sirtori, quelli di Ponte Chiasso e altri – ha aggiunto il vicesindaco – Abbiamo un progetto per la convalescenza post-ospedaliera, circa 30-40mila euro, per chi è senza dimora e ha bisogno di altre cure. Questo lo facciamo assieme ai Piani di Zona con cui abbiamo un progetto di occupazione di psicolgi e assistenti sociali da 91mila euro”.

“Poi c’è Porta Aperta, servizio importantissimo a cui non intendiamo rinunciare e senza il quale non potremmo orientare le persone verso le mense o i luoghi dove recuperare abbigliamento a cui si possono rivolgere le persone in difficoltà – ha chiuso Locatelli – Stiamo ristrutturando il centro di via Conciliazione, dove stiamo rifacendo le caldaie e stiamo mettendo a posto l’impianto elettrico e dove daremo ospitalità a 24 persone di nuclei molto disagiati. E c’è Strade verso Casa: abbiamo aperto il bando, avremo un coordinatore, sono in ristrutturazione 6 appartamenti. E poi altro ancora, ma servirebbe troppo tempo per elencare tutto”.

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8 Commenti

  1. I soldi li dobbiamo mettere tutti come società, che è poi il motivo per cui si pagano le tasse. E infatti sono soldi di tutti, inutile il riferimento a “gli altri”.

    Se ci sono decine di persone per strada significa che c’è qualcosa da fare.
    La lista delle risorse spese e degli interventi è solo il punto di partenza, vorrei sentire come intende risolvere la questione che si protrae da anni.

    1. Non solo: io lavoro, faccio volontariato e a volte commento. Avrei davvero molto piacere di incontrarla mentre impiega il suo tempo per il bene degli altri e della collettività!

    1. Gli altri?? Il Comune direi. E tanquillo che di radical chic (come li chiama lei) a fare i volontari in dormitorio ne vedo molti, mentre altre persone utilizzano il loro tempo libero solo per scrivere commenti su internet.

    2. Mi spiace ma ho visto il suo intervento solo ora. Sono abbastanza ma non troppo “radical” ma assolutamente poco “chic”. In realtà di quello che sono io, non credo che importi nessuno. Invece volevo rimarcare che questa Amministrazione, Vice Sindaco in testa, conclude molto molto poco. San Francesco è un dormitorio a cielo aperto, la miseria è per le strade e i Servizi Sociali del Comune non si vedono…..mentre l’Assessore al Decoro, megafono e distintivo ce la mette tutta (lo dichiara lei…) ma…. nulla più!

  2. Molti soldi spesi. Molto impegno. Molte iniziative….dalle caldaie ai bagni di via Vittorio Emanuele. Per una città di confine non c’è che dire. Ma i senzatetto continuano a dormire sotto i portici di San Francesco. Questo lo vediamo tutti e ormai tutti i giorni.
    Mi ricorda quello che alle Superiori i professori dicevano di alcuni miei amici “baluba”: molte ore sui libri ma risultati modesti…
    La mediocrità è normalità per questa Amministrazione….ma poveretti, riconosciamoglielo, ci mettono tanto impegno!

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