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‘Alessandro Volta ha scoperto la corrente elettrica’ e poi confusione tra Volt e Ampere. Il Pd: “Strafalcioni scientifici nella mozione di maggioranza”

“Nel Consiglio comunale di ieri è stata discussa la seconda mirabolante mozione presentata dal gruppo di maggioranza dall’inizio del mandato. La proposta in questione, avanzata dalla consigliera Patrizia Tagliabue, è quella di portare avanti iniziative presso gli enti nazionali e internazionali competenti affinché l’unità di misura ‘Volt’ venga cambiata in ‘Volta’: un cambiamento che, secondo chi ci amministra, contribuirebbe a ricollegarla ad Alessandro Volta e, dunque, alla città di Como”, così fa racconta in una Nota il consigliere comunale del PD Stefano Legnani.

E prosegue: “Da un’Amministrazione così precisa, così attenta, in Consiglio comunale, a ogni singola vocale di mozioni e interpellanze, ci saremmo aspettati un lavoro certosino nel ricostruire la figura di un personaggio importante per la nostra città e per il mondo intero come Alessandro Volta, noto inventore della pila, tanto da essere stampato, insieme alla sua scoperta, sulle banconote da 10.000 lire. E invece no: nella mozione presentata la pila non era nemmeno citata”.

“Ancora più gravi della dimenticanza, però, sono i due strafalcioni scientifici presenti nel testo – spiega Legnani – Volta non ha scoperto la corrente elettrica, nota, invece, da più di 2000 anni. Inoltre, al contrario di quanto riportato, il Volt non è la misura della corrente elettrica (che invece è l’Ampere), ma della tensione elettrica. Questioni che abbiamo fatto notare in Consiglio comunale con tre emendamenti, che prevedevano, oltre alla correzione dei gravi errori, anche l’impegno a promuovere le celebrazioni per il bicentenario della morte di Alessandro Volta, nel 2027. Solo la correzione da ‘corrente’ a ‘tensione’, tuttavia, è stata accettata dal proponente”.

Conclude il consigliere: “In sostanza, il Consiglio comunale di Como, che si prefigge di far conoscere al mondo la figura di Volta tramite il cambio di nome all’unità di misura, sostenendolo con forza davanti agli importanti enti nazionali e internazionali competenti, ha deliberato che il chimico e fisico comasco ha scoperto la corrente elettrica. Un po’ come quando il Parlamento deliberò che Ruby era la nipote di Mubarak. La nostra votazione è stata contraria: sia perché, oltre a essere una proposta irrealizzabile, non contribuirebbe a far conoscere Como nel mondo (su lampadine ed elettrodomestici compare solo la lettera V), sia perché la mozione attribuisce a Volta una scoperta di gran lunga precedente. E chissà cosa penseranno gli enti chiamati ad esaminare la proposta”.

IL DOCUMENTO:

prot_arr 0040185 del 04-03-2024 - documento scansione (1)
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12 Commenti

  1. Il mio unico pensiero va al consigliere comunale dissidente. Un vero eroe.
    Resistere, resistere, resistere.😁
    Sulla mozione, che mi ricorda quella di chi, un mito, voleva togliere la bottiglietta d’acqua ai consiglieri, stendo un velo pietoso.

  2. Un sindaco ed una giunta che pensano di saper tutto e sono refrattarie a qualsiasi confronto con gli esperti, non possono che partorire errori.
    E’ il caso dell’unità di misura della corrente elettrica.
    E’ il caso della chiusura degli asili nido.

  3. E mentre si disquisisce tra un Volt e un Volta, qualcuno in consiglio spegne la luce e dorme!!!
    PS magari prima di presentare proposte illuminate, sarebbe il caso di fare un piccolo ripasso sul bigino di scienze (per non citare testi più tecnici magari incomprensibili al proponente). Lo dico così ci si evita qualche figuraccia!!

  4. Se, come si ammette nella mozione, dal 1942 la questione volt-volta non è più stata ripresa, ci sarà un motivo…

  5. Decisamente una giunta illuminata e lungimirante….dalle mattonelle da riparare al volta , mentre qui soffochiamo nello smog e nel traffico

  6. Mi spiace, ogni modifica della minoranza deve venir bocciata anche a costo di riscrivere la storia.

    Senza il minimo senso del pudore…

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