Contropiede di Alessandro Rapinese sul tema del divieto di pesca contenuto nel Regolamento di polizia urbana in discussione in consiglio comunale. Dopo l’accorato appello lanciato dalla lista Civitas ieri, il capogruppo del movimento civico ribalta completamente la questione.
Il gruppo rappresentato in consiglio da Bruno Magatti, ieri – con un comunicato aveva affermato che “la discussione sul regolamento di Polizia Urbana, che se approvato renderebbe impossibile la pesca amatoriale e sportiva lungo sponde del lago, è l’ennesima dimostrazione di come la politica delle “maggioranze” sia distante dai cittadini, oltre che dai problemi reali della città. Noi non possiamo rimanere muti: quella parte di città che sta comprendendo gli effetti che questo regolamento andrebbe a produrre lo sta ora assediando in tutte le sue parti”.
E qui Rapinese prende cacciavite e martello verbali e smonta la tesi magattiana.
“La dichiarazione qui sopra è del consigliere comunale che a Palazzo Cernezzi ha più mandati sulle spalle di qualunque altro consigliere comunale: Bruno Magatti – rilancia il consigliere Per capire la qualità del soggetto, posto l’articolo 9 del regolamento di polizia urbana attualmente in vigore”. Si tratta dello stralcio qui sotto.
“Leggendo l’articolo 9 del regolamento di polizia urbana in vigore capirete che oggi la pesca è già vietata e capirete anche che ciò che Magatti critica (il regolamento di polizia urbana in discussione) in verità è molto più favorevole alle esigenze dei pescatori di quello precedente perché introdurrà delle fasce orarie all’interno delle quali si potrà pescare praticamente ovunque – insiste Rapinese – Perché Magatti non vuole il nuovo regolamento di polizia urbana? Per le norme sulla pesca? No. Dei pescatori è facilmente dimostrabile che non gliene freghi una mazza infatti quando è stato, per ben 5 anni, al governo con Lucini per i pescatori non ha fatto nulla”.
Questo – per poter fare un confronto – è il paragrafo contenuto nel nuovo Regolamento da approvare:
“Fatte salve le manifestazioni sportive specificatamente autorizzate, è vietata la pesca sui marciapiedi e viali fiancheggianti il lago, sulla diga foranea Caldirola e lungo il molo di Sant’Agostino. Tale divieto non si applica dalle ore 21.00 alle ore 08.00 nel periodo in cui vige l’ora solare e dalle ore 23.00 alle ore 07.00 nel periodo in cui vige l’ora legale. L’attività di pesca è sempre vietata all’interno del parco di Villa Olmo e lungo la passeggiata Lino Gelpi”
Dopo un excursus su un altro tema (“Magatti però era parte di una giunta che ha consentito, e gradito, che i giardini sotto la stazione San Giovanni diventassero un insopportabile bivacco a cielo aperto. Bivacco che se fosse già stato in vigore il regolamento di polizia oggi in discussione non sarebbe mai esistito con buona pace dei cattocomunisti come lui”), arriva la conclusione.
“Magatti lasci in pace i pescatori e se ne faccia una ragione: grazie alla lista Rapinese Como avrà un nuovo regolamento di polizia urbana e diventerà una città più pulita e più sicura e, a meno che venga concesso il diritto di voto ai clandestini, questo sarà il suo ultimo mandato a Palazzo Cernezzi – chiude Rapinese – Pescatori non abboccate all’amo di Magatti e fatevi questa domanda: se Bruno Magatti teneva così tanto a voi perché quando è stato per 5 anni al governo non si è preoccupato di modificare l’articolo qui sotto (quello in vigore, ndr)?”.
12 Commenti
il testo citato e di una norma risalente agli anni 30, probabilmente introdotta per proteggere i diritti di pesca della “riserva Celesia” di fatto negli anni sono venuti meno certe esigenze e poi con la concessione alla APS di tali diritti, che dovrebbero essere ancora in capo all’ospedale San Anna, la regolamentazione della stessa è andata in altro senso, quindi citare quell’atricolo e oltremodo anacronistico, di fatto i pescatori non danno noia a nessuno ed e anche una forma di aggregazione positiva che spesso coninvolge pensionati figli e nipoti degli stessi, nei luoghi dove ora si vuole porre il divieto ci hanno pescato intere generazioni e mi pare senza creare problematiche a nessuno, il buon senso dovrebbe inserire nel regolamento la fotografia della situazione attuale e non mettere delle restrizioni, oltretutto di notte e vietata le pesca della maggior parte delle speci presenti… mi auguro vivamente che l’articolo proposto venga eliminato. Magatti nello specifico non ha tutti i torti.
“… dove ora si vuole porre il divieto…”. Questa tua frase, caro Claudio, descrive alla perfezione la tua onestà intellettuale.
Buona giornata
Concordo sul fatto che non diano fastidio ma nemmeno è giusto, tanto per fare un esempio, che le panchine vista lago poste a semicerchio in fondo alla passeggiata di Villa Olmo (prima di entrare nel parco) la sera siano totalmente esclusiva dei pescatori, che le occupano con tutta la loro attrezzatura. E qualora si trovasse un posto a sedere non è poi cosi carino avere come visuale i pescatori anziché il panorama.
” …grazie alla lista Rapinese Como avrà un nuovo regolamento di polizia urbana e diventerà una città più pulita e più sicura”….
In effetti questa problematica stava tediando migliaia di cittadini. Gli stessi saranno davvero grati alla lista in questione per aver reso la città più sicura regolamentando la pesca dai marciapiedi: il vero tallone d’Achille di questa città. Grazie davvero.
Non solo quello. Legga il regolamento… 😉
Angelo interessante. Seguendo il suo ragionamento allora dovremmo forse togliere le sanzioni agli evasori semplicemente perchè riusciamo a prenderli? Io detengo solo il potere legislativo e faccio le leggi… se poi chi governa non riesce ad attuarle ne prendano ben nota gli elettori.
Noti anche che, stando alla sua dichiarazione, le affermazioni di Magatti, che grida allo scandalo, sono infondate in quanto rispetto a prima l’attuale regolamento se non più permissivo, come io intendo, è simile.
Concludo registrando che anche per lei Civitas, dichiarando che questo regolamento rispetto al precedente sia un disastro, stia semplicemente gettando fumo negli occhi ai comaschi.
Non ho detto che non bisogna fare le leggi ma che mettere mano al regolamento sia una perdita di tempo andava bene quello che c’è. Riguardo ai pescatori, posto anche che gli articoli dei 2 regolamenti vietano e consentono in maniera simile , sicuramente nei primi tempi avranno molti più problemi di sanzioni amministrative rispetto ad ora
Mettere mano al regolamento è una perdita di tempo? Chi vivrà vedrà. Io sono convinto invece che di tempo se ne risparmierà moltissimo.
Perché mai avremo problemi più di prima se i regolamenti sono, come dice lei, simili?
Comunque noto che siamo pienamente d’accordo su una cosa: le lagnanze di Magatti sono strumentali.
Non so quale dei due articoli sia più restrittivo. Il vecchio regolamento lasciava libertà di pesca su moli e dighe salvo divieti (che non sono arrivati) mentre quello attuale lo consente solo in determinate fasce orarie. Il vecchio regolamento vietava assolutamente la pesca ad esempio sulla passeggiata Gelpi mentre quello attuali lo consente in determinate fasce orarie. Ma non è questo il punto. Il punto è che fino ad ora nessuno si sognava di multare i pescatori in passeggiata Gelpi e il mio sospetto è che , passata la novità sanzionatoria del nuovo regolamento dopo 1-2 anni nessuno vi baderà più.
E questo può essere esteso a praticamente ogni aspetto del regolamento. E’ un grossa grida di manzoniana memoria che nessuno, con la attuale polizia locale, sarà in grado di fare rispettare. Servirà solo come bacino di voti di clientele e piccoli-grandi gruppi di interesse cittadini e i cui articoli verranno fatti rispettare di tanto in tanto in maniera del tutto arbitraria e strumentale.
Che balletto!
Magatti insorgerà proponendo una lettura più precisa dei due documenti e dimostrerà che quello vigente non è peggio di quello proposto: potrei farlo anch’io…
Una sera, finalmente, verrà approvato il nuovo regolamento e passeremo ad altro… in autunno.
( oltre la pesca: vanno regolamentati anche i numeri indo-arabi, è un’invasione, sono dappertutto )
“..à la cour, cher fils, l’art le plus nécessaire est de ne pas bien parler, mais de savoir se taire…” (Voltaire)