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Astutissimo lui: tra programma e panettone Landriscina chiama la maggioranza al congressone

E Forza Italia adesso che fa?

Alla fine è una domanda. Anzi, è la domanda, quella che segna passo di danza e frequenza dei mal di stomaco da più di un anno nella maggioranza che sostiene il sindaco di Como, Mario Landriscina.

Nel bel mezzo di un gelido inverno (quando il ripieno della faraona del 25 è strutturalmente prioritario e si aspettano avidamente i corrieri Amazon) ecco l’uomo che più di tutti rivendica identitariamente il suo non-essere-politico mettere in atto una strategia scaltra e molto sofisticata: cioè pienamente politica.

Hai capito il sindaco.

Con ordine. E’ planato ieri nelle chat di Palazzo un messaggio di quelli che pochi si aspettavano. Lo ha telegrafato (digitalmente) il vicesindaco, Adriano Caldara, a tutti gli alleati.

Da queste parti lo abbiamo letto.

Adriano Caldara

E così abbiamo appreso che il sindaco ha convocato una riunione “plenaria sullo stato di avanzamento del programma”. Tutti chiamati: assessori e consiglieri, con la richiesta di girare l’invito anche ai coordinatori provinciali dei partiti.

Si fa sul serio, dopo due anni e mezzo abbondanti, ecco i primi Stati Generali.

Tra un “meglio tardi che mai” e un “bravo il sindaco”, nonostante un testo del messaggio piuttosto laconico e senza particolari sfumature non è sfuggito (a chi non doveva sfuggire) il senso preciso.

Si parla di “stato di avanzamento del programma” e chi, dal giorno del ritiro della delegazione di giunta, chiede sistematicamente di fare il punto sugli obiettivi fissati nei patti pre-elettorali?

Gli azzurri, appunto. Quegli accoliti berlusconiani del Cernezzi che, è storia nota, tengono l’alleanza in equilibrio su un trapezio molto precario tra distinguo, uscite dall’aula, voti contro quando non a sostegno di iniziative delle opposizioni.

La parola magica il sindaco però l’ha pronunciata: programma.

Inoltre, per quanto le faccende di Palazzo spettino ai consiglieri eletti, e a loro soli, non è casuale l’estensione dell’invito al mega-consesso anche ai coordinatori (che poi sono il terminale ultimo delle trattative).

Tornando a bomba, cioè a la domanda, possiamo spacchettare il quesito in due: primo, i forzisti raccoglieranno l’invito del primo cittadino? E dunque: in caso di risposta affermativa e partecipazione al summit ricominceranno a trattare?

Il ritorno in giunta è oggettivamente una questione da risolvere (solo qualche giorno fa si parlava di Mario Gorla assessore).

Molto (pur non tutto) dipende da Enrico Cenetiempo che da tempo diserta scientificamente le riunioni dei capigruppo. Ma un conto è, pur discutibilmente, non confrontarsi coi propri pari.

Altra cosa declinare l’invito del sindaco che, ti piaccia o meno, hai contribuito a far eleggere e che, salvo smentite, stai ancora sostenendo.

Ultimo dettaglio, per chi ama scavare nei sottoboschi e spaccar le virgole in mille frammenti: di recente in alcune occasioni gli interventi in Consiglio di Cenetiempo sono parsi spiragli e microfessure. Piccole, ma piuttosto chiare, carezzine nei confronti di Landriscina.

Ormai è finito il gioco da entrambe le parti (“se non chiama lui io non chiamo”). Il sindaco ha sancito un’occasione formale in cui capire davvero, e molto seriamente, che fare per altri due anni e mezzo (circa) di mandato.

L’appuntamento pre-natalizio è gustoso e tra programma, discussione, bollicine, auguri e panettone, ci sarà da scrivere. Tutti convocati per sabato 14 alle 9.30.

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