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Politica

Ok agli aumenti delle bollette dell’acqua a Como, Cernobbio e Brunate. No di Forza Italia, centrodestra diviso. Le cifre

Alla fine – con non poche tensioni politiche sullo sfondo – le due delibere che sanciscono gli aumenti delle tariffe dell’acqua a vantaggio della società LeReti (percentualmente di circa il 38% complessivo nei prossimi 4 anni, più un conguaglio per anni precedenti) per Como città, Cernobbio e Brunate sono state approvate a maggioranza dal consiglio provinciale.

Il centrodestra, però, come ampiamente previsto dalle cannonate della vigilia, si è diviso in ben quattro scelte differenti.

Da un lato, la Lega ha votato a favore assieme al centrosinistra (8 voti totali: Fiorenzo Bongiasca, Paolo Furgoni, Francesco Cavadini, Simone Moretti, Claudio Ghislanzoni, Federico Bassani, Sofia Grippo, Giuseppe Fumagalli); dall’altro una esponente di Fratelli d’Italia, Antonella Patera, si è astenuta, mentre l’altro, Claudio Ghislanzoni, ha votato a favore; e infine Forza Italia (3 presenti: Maria Grazia Sassi, Davide Gervasoni, Matteo Redaelli, assenti per motivi personali Mario Pozzi) ha votato contro.

“Non posso che ribadire – ha commentato a fine seduta il forzista Davide Gervasoni motivando il no alle delibere – che questo non era assolutamente il momento per procedere con aumenti e con una richiesta di conguaglio così imponenti a carico delle famiglie. In anni così difficili, con la pandemia che già ha messo in difficoltà tante persone, davvero non ce la siamo sentiti di avallare un ulteriore aggravio di questa portata. Inoltre, devo ammettere che a molte domande poste in aula ho ottenuto risposte che non mi hanno convinto fino in fondo e che approfondirò ulteriormente nei prossimi giorni”.

Come anticipato, il pacchetto complessivo che ha ottenuto il via libera a Villa Saporiti (su indicazione dall’alto di Arera, l’autorità del settore) prevede per i cittadini serviti da LeReti una serie di rincari entro i prossimi 4 anni e un conguaglio.

Altra novità, l’introduzione della tariffa pro capite: vale a dire che le tariffe considereranno non solo il consumo ma anche la composizione del nucleo familiare (l’utente potrà/dovrà comunicare il numero dei componenti, correggendo gli importi).

Ma al netto delle percentuali, a quanto potrebbe ammontare in “moneta sonante” l’aumento nei prossimi anni per una famiglia di 3 persone con un consumo medio di 80 metri cubi d’acqua? Le stime parlano per il 2021 di 5,63 euro (poco meno dell’8,5%), per il 2022 appena più di 6 euro circa, per il 2024 di 6,65 euro circa.

Il conguaglio su una serie di annate precedenti dovrebbe invece attestarsi per Como sui 78 euro, per Cernobbio sui 34 euro e per Brunate invece addirittura con un rimborso di circa 140 euro. Cifre che, quando superiori ai 40 euro complessivi, potranno comunque essere dilazionate su 10 bollette (sotto quella cifra, in quattro).

“L’approvazione deliberata non ha carattere facoltativo e discrezionale, ma è doverosa in base alla legge, alle deliberazioni dell’Autorità Regolatrice (ARERA) ed alle clausole delle concessioni in atto con il gestore Le Reti spa . ha tenuto a specificare il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca – Con l’approvazione delle nuove tariffe si evita, inoltre, che, quando anche Como, Brunate e Cernobbio passeranno nella gestione di Como Acqua, il rincaro previsto per questi comuni (ad eccezione di Brunate, dove la tariffa, sarà più bassa di quella attuale) venga riversato sugli utenti di tutti gli altri comuni della provincia, cittadini che, tra l’altro, hanno già subito modifiche tariffarie, anche al rialzo”.

“Arrivare al 2026 senza questa approvazione, infatti, avrebbe portato Le Reti, attuale gestore del servizio a Como, Brunate e Cernobbio, a vantare nei confronti di Como Acqua un credito per il mancato adeguamento tariffario che la nuova società si sarebbe trovata a dover “spalmare” su tutti i propri utenti – aggiunge il Presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca – Ricordo inoltre che l’aumento tariffario riconosciuto, oltre che allineare l’articolazione tariffaria a quella già vigente negli altri comuni, compensa anche l’ammortamento per investimenti e migliorie fatti da Le Reti e dei quali i cittadini di Como, Brunate e Cernobbio stanno già beneficiando”.

“A fronte della scelta della Conferenza dei Sindaci di non prendere posizione in merito, infine, il Consiglio Provinciale non poteva far altro che approvare l’aumento: se non l’avesse fatto, infatti, si sarebbe generato un contenzioso con il gestore con effetti gravemente dannosi sul l bilancio provinciale, costituendo, un danno erariale di cui saremmo stati tutti chiamati a rispondere”, conclude Bongiasca.

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Un commento

  1. A nessuno viene in mente che il termine di prescrizione dei corrispettivi per la fornitura dell’acqua è di 2 anni (Legge di Bilancio 2018) e, quindi, si può rifiutare il pagamento per consumi risalenti a più di 2 anni addietro ? Nessuno, neanche un intero Consiglio Provinciale informa i cittadini ? LERETI sta violando gravemente l’obbligo di informazione (delibera ARERA 547/19, all. B) nei confronti degli utenti circa la prescrizione !

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