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Azione Como è già in campagna elettorale: “Landriscina si dimetta: piscina di Muggiò, caso Scibelli, sudditanza ai partiti, fallimenti”

“Tutta la cittadinanza comasca vede la totale inerzia, sommata a errori costosi, che ha portato l’amministrazione Landriscina a chiudere a tempo indeterminato la Piscina di Muggiò. Danni incalcolabili per sportivi e cittadini hanno visto una risposta da totali incompetenti: ‘vedremo, valuteremo, forse faremo’”.

L’attacco senza mezzi termini arriva dalla sezione comasca di Azione, movimento-partito di Carlo Calenda, sempre più attiva sul territorio. Segno di un’intenzione in vista delle elezioni Sindaco-2022? Diremmo di sì, certamente, ormai siamo in pre-campagna.

Le grandi macchine si muovono come da settimane raccontiamo qui e su ComoZero Settimanale.

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Dove si collocherà, dal punto di vista delle coalizioni, il soggetto lo scopriremo solo ad accordi fatti ma difficile pensare corra da solo ed è anche meno probabile si allei con il centrodestra.

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In un comunicato che è un climax di accuse, Azione parte dalla piscina di Muggiò, passa in rassegna quelli che denuncia come fallimenti e chiude con la richiesta di dimissioni del sindaco Landriscina:

Solo ora, dopo un anno e mezzo di chiusura, il settore Finanziario del Comune si degna di affidare un incarico per una valutazione sulla congruità dell’impegno economico. Nel frattempo da 12 mesi giace senza alcuna valutazione né risposta il progetto di leasing proposto da privati che garantirebbero la manutenzione ordinaria e straordinaria. Si straparlava di una risposta entro i canonici 3 mesi, come di norma nei paesi civili: ma questa è la giunta Landriscina e si sente in dovere di fare eccezione”.

Giorno dopo giorno il degrado continua, specchio di una cronica incapacità che si estende ormai a quasi tutti i problemi seri della città, e che evidenzia il malfunzionamento della “macchina” comunale, ultimamente con l’ennesimo pasticcio dei risarcimenti sul “caso Scibelli”. Veniamo continuamente raggiunti da lamentele, anche di elettori del centrodestra che si dicono stupefatti e delusi.

Per Azione questa è solo la logica conseguenza di una politica ancorata ai tavolini delle segreterie di partito, asservite a logiche di fedeltà o sudditanza, totalmente incapaci di selezionare le persone competenti e meritevoli. E anche quando pescano nel mazzo della “società civile”, lo fanno con risultati deludenti: semplicemente non sanno valutare. Non hanno la capacità dei far funzionare le cose e lo confermano a spese della città. Lo abbiamo già chiesto lo scorso anno, non possiamo che ripeterlo ora: di fronte al nulla di fatto, le dimissioni del Sindaco di Como sono imposte dalla dignità politica e dalla logica. Proprio per questo, abbiamo capito che non verranno mai presentate.

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