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Bologna caput Como. Broggi (Pd) sfida la corazzata di Salvini e Zoffili: “Non vinceranno”

Chi l’avrebbe mai detto che la battaglia politica più interessante di Como si svolgesse…a Bologna. Eppure, è così.

Nella calma piattissima lariana, dove il centrodestra non pare temere granché e a Como città persino la turbolenta Forza Italia pare destinata a tornare nei ranghi, è stato l’evento leghista nel capoluogo emiliano a riaccendere un po’ i motori. Ieri, infatti, al PalaDozza di Bologna Matteo Salvini ha radunato le truppe – riempiendo la struttura con pullman da ogni dove – per sostenere la battaglia-delle-battaglie.

Ovvero la candidatura a presidente della Regione di Lucia Borgonzoni, sostenuta anche dagli altri partiti del centrodestra, e opposta all’attuale governatore di marca Pd, Stefano Bonaccini.

Si voterà il 26 gennaio prossimo e l’esito sarà pesante in ogni caso: se la Lega cogliesse una storica vittoria nel feudo rosso, secondo molti (e dopo l’Umbria) si aprirerebbe con buona probabilità anche la strada verso nuove elezioni politiche in primavera.

Se invece il centrosinistra dovesse spuntarla ancora, la battuta d’arresto per l’armata salviniana potrebbe rinsaldare almeno temporaneamente il governo giallorosso e allontanare lo spettro di urne aperte da lì a pochi mesi.

Come si diceva, il match – per la sua valenza nazionale – sta assumendo sapori e toni anche molto comaschi. Da un lato perché un erbese doc, il deputato Eugenio Zoffili, è stato nominato da Salvini coordinatore della campagna elettorale emiliana, dopo il successo già colto in Sardegna con lo stesso ruolo. Investitura, l’ennesima, pesantissima per il parlamentare comasco, che ha sulle spalle un bel carico di responsabilità.

Ieri, a Bologna, a dargli manforte c’era comunque tutto il potentissimo stato maggiore salviniano targato Como, dall’ex vicesindaco del capoluogo ed ministro (tuttora deputata) Alessandra Locatelli, che vediamo nel video qui sotto proprio con Zoffili.

E poi naturalmente l’ex potentissimo sottosegretario e braccio destro del “Capitano”, Nicola Molteni. Insomma, la Lega di queste zone è impegnata ventre a terra per piantare la bandiera azzurra sull’Emilia Romagna.

A questa corazzata, oggi, solitario e con un pizzico di coraggio, si è opposto con stentorea sentenza il segretario provinciale del Pd, Federico Broggi.

Esaltato come tanti a sinistra dalla contro-piazza bolognese che ha radunato circa 10mila esponenti del movimento ribattezzato “delle Sardine” in piazza Maggiore negli stessi momenti in cui Salvini gremiva il PalaDozza.

Un’immagine a cui molto centrosinistra comasco e italiano si sta aggrappando – rigorosamente via social – nella speranza di evitare la capitolazione di gennaio, ma che Broggi ha addirittura tramutato in sentorea certezza su Facebook: “A Bologna in modo autonomo e pacifico 15.000 persone (le ‘sardine’) sono scese in piazza per dimostrare che lì Salvini non vincerà. Contemporaneamente Salvini riempiva un palazzatto di 6.000 persone grazie ai bus in arrivo dalla Lombardia. La Lega e Salvini in Emilia Romagna non vinceranno. Grazie Bologna!”.

Al di là di un certo ottimismo sui numeri di Piazza Maggiore, anche alla luce dei ruolo di Zoffili, Locatelli e Molteni oltre che della sentenza di Broggi, si valuterà l’esito delle regionali emiliane e dei suoi echi comaschi.

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