Come è inevitabile che sia, l’ennesimo clamoroso flop della gara per la bonifica dell’area Ticosa scatena le polemiche politiche.
Come noto infatti anche l’ultima selezione è andata deserta.
Ticosa, clamorosa beffa: oggi i 15 anni dall’abbattimento e alle 13 asta deserta per la bonifica
Oggi è Civitas che propone un’analisi di quanto accaduto, partendo dagli aumenti dei prezzi che stanno caratterizzando questa fase economica conseguente al covid-19.
“Ci domandiamo – scrive Civitas – in che modo se ne sia tenuto conto anche perché è noto che il ministero delle infrastrutture ha emanato almeno due decreti destinati a compensare le aziende delle perdite conseguenti proprio all’aumento dei prezzi registrato nel 2020-21 ed evitare la paralisi degli appalti pubblici”.
Secondo la lista, inoltre, “non era evidentemente un dato positivo il fatto che 17 aziende si fossero presentate per il sopralluogo”.
“Ciò, infatti, si è dimostrato non corrispondere a una reale volontà di partecipare – prosegue la nota – Il fatto che il nuovo bando, predisposto dopo che il precedente era stato inopinatamente annullato in autotutela per motivazioni che ci risultano tutt’ora poco convincenti, prevedesse una riduzione dei vincoli di gara ha certamente solleticato l’attenzione di molti che si sono trovati, poi, a dover desistere a motivo della “indisponibilità di una discarica di amianto pronta ad accogliere il materiale”.
“Ci resta anche un interrogativo sulla mancata partecipazione delle aziende che avevano presentato offerta nel precedente bando annullato in autotutela – continua Civitas – Pensiamo, in particolare, alle aziende che si erano posizionate nelle primissime posizioni nella graduatoria di gara. Perché non hanno ripresentato un’offerta aggiornata? Non è questo un implicito e molto preoccupante giudizio da parte degli operatori economici sulla credibilità e sull’affidabilità dell’amministrazione comasca?”.
Infine, uno sguardo anche in prospettiva elezioni: “Se le cose stanno come pare, diviene di primaria attualità che le prossime elezioni mettano a disposizione della città una guida competente e autorevole in grado di attuare un nuovo corso decisivo nelle capacità gestionali dell’amministrazione, per restituire al Comune di Como autorevolezza e prestigio”.
Frase sibillina, quest’ultima, soprattutto tenendo conto che il leader di Civitas, Bruno Magatti, da assessore all’Ambiente nell’ex giunta Lucini, si occupò proprio della bonifica dell’area Ticosa.
5 Commenti
Se è uno spot autopromosso per l’assessorato all’ambiente (ossia il prezzo da pagare per entrare in coalizione…) è davvero bruttino:
chi concluse ben poco allora, si ricandida per un nuovo giro di pista? Incredibile!
Almeno la Giunta Lucini ha chiuso la bonifica questi distruggono e non fanno nulla anzi ! La cosa più assurda è perché solo a Vomo non si fa nulla …
Ma è Civitas od i 5S ? Ovviamente al singolare perchè non riescono aa raggiungere numeri oltre l’unità.
Appunto il Mago Magatti lo abbiamo visto “solerte e decisionista” all’opera nella precedente Giunta. Che ha combinato? Ha cercato di barcamenarsi, come tutti, dovendo fronteggiare la valanga di norme, direttive, enti e autority di controllo che intessuti di formalismo cervellotico paralizzano qualsiasi azione, illudendosi con ciò di fronteggiare e sconfiggere il malaffare. Ogni tre per due si invoca la semplificazione burocratica, dieci minuti dopo ci si affretta ad invocare qualche nuova norma che chiarisca ulteriormente, che sia in grado di prevedere e prevenire tutto e il contrario di tutto
Il comune deve fare un bel mutuo e costruire..spostando li il comune stesso (l’attuale sede è ormai uno schifo)….e vendendo altri spazi e volumi edificati.
Ma questo già 15 anni fa però…ma nn sarebbe mai troppo tardi se non fosse per la continua incapacità delle varie amministrazioni che si susseguono ormai da anni in città (stessi nomi sempre). Vergogna!