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Broggi (Dem) e quella lettera a Landriscina: “Da sindaco a sindaco: dimostra di non essere ostaggio dei partiti”

Prima uscita pubblica per il neosegretario Pd, Federico Broggi. Il sindaco di Solbiate non perde l’occasione ghiotta per infilarsi nella crisi politica in corso a Palazzo Cernezzi. Lo fa, mossa furba, con una lettera-appello indirizzata al collega, Mario Landriscina.

“Caro Mario, mi rivolgo a te da sindaco a sindaco, con la concretezza che caratterizza il nostro lavoro: quello che sta accadendo in questi giorni alla tua amministrazione e alla città di Como non ha precedenti e ti mette in una situazione di difficoltà da cui, fossi al tuo posto, mi toglierei immediatamente”.

“Da quando ti sei candidato -prosegue – dichiari di essere libero da ogni condizionamento, indipendente, non soggetto al giogo dei partiti, e continui a ripeterlo in questi giorni – prosegue Broggi –. Minacci addirittura le dimissioni e ti sentiamo dare dei diktat ai tuoi per risolvere una crisi senza senso. Io non sono qui per chiedere le tue dimissioni, ma per sollecitarti a ridare nuovo slancio e dignità alla vita politica della nostra città. Ti stai lasciando usare, stai perdendo credibilità e tra breve, quando non gli servirai più, i partiti di maggioranza ti scaricheranno. Loro, oggi, sono molto più forti di te e il caso Pettignano è emblematico: una farsa in piena regola! E non lo diciamo noi, ma tutti gli organi di stampa di questa città. Come puoi permettere che in meno di 3 ore un assessore entri ed esca dalla tua Giunta senza battere ciglio? Come puoi pensare che la gente capisca questa risibile manovra di Palazzo? Come è possibile ridicolizzare il ruolo del consiglio comunale come avvenuto nelle ultime sedute, quando a vostro piacimento decidete se garantire o meno il numero legale? Io, da sindaco, mai avrei accettato una situazione simile e piuttosto avrei messo chi si comporta così di fronte alle proprie responsabilità. Perché in politica siamo giudicati solo per quanto facciamo e abbiamo il dovere di assumerci delle responsabilità”.

Broggi affonda: “Oggi i nostri concittadini sono stanchi di questi atteggiamenti, non li sopportano, e ne hanno pienamente ragione. Le liti risolvetevele a casa vostra, se ne avete le capacità e la forza. La città non ha bisogno, né si merita questo triste spettacolo”.

La conclusione è di sapore politico e Broggi veste per la prima volta ufficialmente i panni del segretario provinciale: “A questo punto, come Pd non ci resta che chiedere al sindaco Landriscina di venire in consiglio comunale e riferire come intende risolvere questa crisi di Palazzo. Se non avremo risposte concrete e serie, ci mobiliteremo per difendere la dignità della nostra città”.

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2 Commenti

  1. È divertente l’idea che un Sindaco di un paese di 3000 abitanti spieghi l’arte al Sindaco di una città di 90.000abitanti. C’è solo un’altrrnativa: il Sindaco di Solbiate è molto sicuro di sé o il Sindaco di Como è messo proprio male. Ai posteri l’ardua sentenza….

  2. Qui ora non si tratta di una opinione di interessi o la polemica che potrebbe essere addebitata al sottoscritto e ci sto’ , qui parliamo di una situazione paradossale dove un collega che ha rivestito ho veste ancora la figura istituzionale del Sindaco si accorge che si sia toccato il fondo.
    Purtroppo la citta’ sonnecchia rivolgendo lo sguardo alle luminarie che in qualche modo disyraggono dallo scenario politico che e’ ben altro.
    E’ ora di guardarsi allo specchio e scendere e rinunciando a quel posto che ricoprite che continua ad essere per voi un trono !!!

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