La lista “Rapinese sindaco” è pronta a sfiduciare – o addirittura a tentare la revoca – del presidente del consiglio comunale di Como, Anna Veronelli (Forza Italia). A confermarlo è lo stesso Alessandro Rapinese che spiega anche l’antefatto che ha portato una tale riflessione del gruppo consiliare (formato anche da Fulvio Anzaldo, Paolo Martinelli e Ada Mantovani).
Al centro della querelle, la mozione presentata da Rapinese – con toni anche volutamente provocatori – riguardante i famosi, o meglio famigerati, bagni pubblici del parchetto di via Vittorio Emanuele, a due passi da Palazzo Cernezzi. Come ampiamente noto, i servizi igienici dello spazio frequentatissimo in particolare da famiglie con bambini sono fuori uso da tempo immemore. E quindi, ecco il documento a tinte forti del gruppo consiliare che si chiude letteralmente così: “Si impegna il sindaco a mettere a disposizione dei bambini del parco giochi di via Vittorio Emanuele il proprio bagno”. Il tutto corredato da una fotografia della chiave della toilette a disposizione del primo cittadino a palazzo.
Il 26 aprile, però, ecco quello che Rapinese ritiene il fattaccio. “Quel giorno – spiega il consigliere – si è riunita la Conferenza dei capigruppo di tutte le liste presenti in consiglio comunale, assieme al presidente dell’assemblea Anna Veronelli. Ed è successa una cosa inaudita, vista la natura tecnica di quell’organismo: Veronelli ha accettato una proposta di Bruno Magatti e condivisa da tutti gli altri capigruppo di presentare una mozione parallela alla mia sui bagni di via Vittorio Emanuele, ma scritta con altri termini. Pur avendo avuto anche il via libera degli uffici ed essendo stata iscritta alla discussione in aula, la mia è stata ritenuta persino al confine con il vilipendio delle istituzioni”.
“In sostanza – aggiunge Rapinese – il presidente del consiglio, che dovrebbe tutelare tutti i consiglieri, ha accettato che la riunione dei capogruppo, che non ha alcuna funzione politica ma deve solo trattare gli argomenti da portare in discussione, la loro legittimità e l’ordine dei lavori, diventasse una sorta di partito unico contro di noi ed elaborasse in quella stessa sede un documento alternativo al nostro. Un’assurdita”.
Ma c’è di più, secondo Rapinese: “Il colmo? La mozione sottoscritta da tutti gli altri capigruppo, peraltro in mia assenza e senza che io sia stato nemmeno informato successivamente, è letteralmente nato dal nulla in quel in quel momento su proposta di Bruno Magatti. Ma è stato protocollato il giorno dopo. Questo sì che è un affronto ai ruoli istituzionali e in particolare a quello di garanzia del presidente che ha permesso una cosa simile”.
La mozione anti-Rapinese di fatto chiede di “predisporre idonea segnalazione da affiggere al parchetto di via Vittorio Emanuele, della possibilità di accedere ai servizi igienici di Palazzo Cernezzi (negli orari di apertura) fino alla sistemazione del bagno del parco suddetto”. Seguono le firme di Patrizia Maesani (Fratelli d’Italia), Tony Tufano (Forza Italia), Giampiero Ajani (Lega), Fabio Aleotti (Cinque Stelle), Stefano Fanetti (Pd), Davide Gervasoni (Insieme per Landriscina), Bruno Magatti (Civitas), Vittorio Nessi (Svolta Civica)
Ma Rapinese non ci sta: “Ora discuteremo le due mozioni. Ma visto come sono andate le cose, sto valutando un documento da predisporre per chiedere la sfiducia o la revoca del presidente del consiglio comunale, Anna Veronelli, che con sposando l’unico obiettivo di azzoppare un documento politico della mia lista è venuta meno al suo ruolo di tutela e garanzia nei miei confronti e del gruppo”. Difficile in ogni caso, vista la compattezza del fronte contrario, che la richiesta – quale che sia – trovi i voti necessari all’approvazione, ma la sfida è tutta politica.
Dal canto suo, Veronelli ribatte: “Io sono ogni giorno garante imparziale del buon funzionamento del consiglio comunale e della tutela dei diritti di ogni consigliere e di ogni gruppo. Ma questo non toglie che nella conferenza dei capigruppo i presenti hanno piena facoltà di dibattere liberamente senza che io possa impedirlo, anche su temi politici. Invito a partecipare. Mi confronterò ancora con la segreteria generale per informare debitamente Rapinese circa la correttezza dei lavori”.
“Peraltro – conclude Veronelli – i suoi diritti non sono stati intaccati perché la mozione che ha presentato è stata dichiarata ammissibile ed è regolarmente iscritta alla discussione in aula. Invito dunque il consigliere Rapinese a partecipare alla conferenza per constatare direttamente le modalità con cui vi si lavora”.
Appuntamento per una seduta ad alta tensione, lunedì prossimo.
Un commento
Peraltro sono spesso chiuse (non saprei dire se sempre) anche le toilette al minigolf (zona Tempio Voltiano).
Poi la chiamiamo città turistica e ci lamentiamo se qualcuno fa plin-plin dietro agli alberi.
Bah…