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Cantaluppi-D’Annunzio, Rifondazione Comunista attacca: “Grottesco, ridicolo, inaccettabile”

Certamente, la commemorazione della presa di Fiume nel 1919, tenuta ieri a Como dal consigliere comunale di Fratelli D’Italia, Lorenzo Cantaluppi, non era destinata a passare inosservata.

Cantaluppi, con il movimento giovanile di FdI, Gioventù Nazionale, ha proclamato l’italianità della città croata, ricordandone la conquista guidata da Gabriele d’Annunzio, ormai un secolo fa. Qui sotto il video.

“La nostra Patria a livello di confini politici potrà fermarsi al Friuli Venezia Giulia – ha detto Cantaluppi – ma le terre oltre Trieste, l’Istria e la Dalmazia, sono e resteranno Italia” ha detto Cantaluppi.

Poche ore dopo l’azione del gruppo è però arrivata la risposta di Rifondazione Comunista in con un comunicato a firma di Fabrizio Baggi e Pierluigi Tavecchio in cui si condanna la manifestazione come “grottesca”, “stonata”, “ridicola” oltre che “inaccettabile” per un rappresentante delle istituzioni e dimentica della pulizia etnica perpetrata nelle aree di confine del Regno d’Italia, storicamente multiculturali.

Di seguito riportiamo il comunicato nella sua interezza:

UNA GROTTESCA RIEVOCAZIONE DELL’IMPRESA FIUMANA ALLA QUALE HA PARTECIPATO IL CONSIGLIERE CANTALUPPI.
di Pierluigi Tavecchio e Fabrizio Baggi

La grottesca rievocazione dell’impresa fiumana alla quale ha partecipato il consigliere #Cantaluppi e la riproposizione di una rivendicazione della “italianità “ della città di #Fiume suonano oggi in modo tragicamente stonato e ridicolo.
Chi oggi ripropone le motivazioni dei legionari guidati da D‘Annunzio si schiera, consapevolmente, a favore di una sanguinosa azione che di fatto fu la prova generale per la #presadipotere compiuta dai #fascisti qualche anno dopo.

Allora l’impresa di Fiume approfittava di una situazione di generale sbandamento politico del Regno d ‘Italia martoriato e impoverito dalla prima guerra mondiale e raccoglieva il malcontento e le pulsioni #reazionarie diffuse nel paese che sarebbero state poi la base del consenso a #Mussolini e ai suoi seguaci; quella di Fiume era già “ la moltitudine incomposta ammantata di idealità vaghe e nebulose e animata dallo straripare selvaggio degli odii delle passioni e dei desideri” di cui avrebbe scritto Antonio #Gramsci nel 1921.

Ma oggi rifarsi a quel passato e rivendicare l’annessione forzata di un territorio ai confini nazionali significa ignorare volutamente ciò che questo ha sempre comportato tutte le volte che si è riproposto: fare” pulizia etnica” in territori da sempre multiculturali ha portato a deportazioni, a massacri e a immani tragedie, annettere con la forza ha sempre avvantaggiato e coperto gli interessi affaristici delle classi dominanti e della grande finanza a danno delle popolazioni locali costrette ad una strumentale contrapposizione su “ base etnica” , appunto. E di tutto questo è purtroppo piena la storia anche recentissima ( vedi la tragedia della ex #Jugoslavia di trenta anni fa).

Noi comunisti , pensando alle ingiustizie, alle disuguaglianze sociali e alle persecuzioni del nostro tempo, guardiamo alla storia per evitare che queste tragedie si ripropongano, i nuovi adepti del #Vate, invece, giocano con le rievocazioni in una farsesca e ancor più aberrante variazione del motto ‘ prima gli italiani ‘ tanto in voga nella destra #fascioleghista.
Ed è per questo ancor più inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni partecipi a mascherate di questo genere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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