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Cantù, arriva il nuovo divieto di burqa: “E’ per favorire l’integrazione”

In attesa dell’approvazione definitiva in consiglio comunale, a Cantù torna – nero su bianco – il diveto di burqa. Non certo una novità in senso assoluto, soprattutto in considerazione della guida leghista dell’amministrazione (benché, come noto, il sindaco Edgardo Arosio sia prossimo al passo d’addio dopo la sentenza del Consiglio di Stato: qui i dettagli).
La curiosità, però, verte su titolo e motivazioni specifiche con cui la bozza del nuovo regolamento di polizia locale prevede il divieto di veli e simili, tipicamente utilizzati da alcune donne di religione islamica.

L’articolo specifico infatti, si intitola così: “Tutela e promozione dell’integrazione tra cittadini”. Una chiave particolare, insomma, per legittimare il no al burqa. Che infatti viene ribadito anche nel testo vero e proprio.

“Al fine di favorire la più compiuta integrazione tra la cittadinanza si legge per l’appunto – è vietato, in luogo pubblico o aperto al pubblico, indossare accessori d’abbigliamento o paramenti che celino i tratti del volto e rendano difficoltoso il riconoscimento di chi li indossa”.

Ovviamente, sono anche stabilite delle precise eccezioni. Occasioni in cui coprirsi il viso sarà tollerato: “E’ fatta eccezione per le manifestazioni della cultura nazionale e locale, quali ad esempio il Carnevale ed in occasione di manifestazioni connesse ad inveterate consuetudini locali”.

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