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Centrodestra a Como, tra Gaddi e Fermi (più altri 2) spunta Nardone: “Ecco il nostro sindaco”

Nelle ultime ore c’è stata un’accelerata, per così dire, nel dibattito sul possibile candidato sindaco di Como del centrodestra. I nomi che girano – per ora mollemente, va detto – sono quelli di Sergio Gaddi (Forza Italia), Alessandro Fermi (Lega), Patrizio Tambini (area contigua a Forza Italia), Stefano Molinari e Alessandro Nardone (suggestioni di Fratelli d’Italia). Di tutti loro e degli scenari ipotetici attorno, abbiamo scritto ieri qui.

Inutile sottolinearlo ancora: siamo all’accademia, visti i due anni che mancano alle elezioni per Palazzo Cernezzi, nel 2027.

Eppure, oggi, proprio Alessandro Nardone, coordinatore cittadino del partito meloniano, ha diffuso una nota che, pur senza entrare nella girandola specifica dei nomi, traccia una sorta identikit ideale della figura gradita a FdI. Che sia un autoritratto o solo un ritratto a beneficio dell’intera coalizione, non è dato sapersi. Ma di seguito, sempre con spirito accademico, pubblichiamo il testo.

Il toto-sindaco è cominciato con qualche giorno d’anticipo rispetto al calciomercato. Se da una parte è normale che se ne parli, dall’altra per noi di Fratelli d’Italia le idee sono molto chiare: il prossimo sindaco di Como sarà profondamente diverso – per non dire l’opposto – rispetto a quello attuale.

Sarà un sindaco capace di ascoltare i comaschi e di prendersi cura di loro, anziché vessarli. Che conosce le periferie, le frequenta e le tratta con la stessa attenzione e dignità riservata al centro. Che cerca soluzioni, non scontri, e che coinvolge le tante anime della città in un’opera di riconciliazione dopo anni di conflitto continuo.

Non è un esercizio retorico: parliamo di una visione condivisa – un vero e proprio Manifesto per Como – per affrontare le sfide del nostro tempo senza subirle. Un sindaco che avrà a cuore la sicurezza, che supporterà le Forze dell’Ordine e che reintrodurrà il Vigile di Quartiere, figura essenziale oggi scomparsa. Ma che saprà anche restituire vitalità alla città, con eventi e iniziative capaci di far tornare a vivere le strade e le piazze, in troppe circostanze ostaggio della microcriminalità.

Il prossimo sindaco proteggerà il commercio locale, promuovendo un equilibrio serio tra negozi storici, grandi catene ed esercizi etnici. Combatterà il degrado e aumenterà il verde urbano, piantando alberi e migliorando la qualità dell’aria. E considererà scuole, sport e famiglia non come costi, ma come investimenti strategici. Investirà nei giovani e non lascerà mai soli gli anziani.

Rilancerà la programmazione culturale, affronterà le grandi scelte urbanistiche con una visione d’insieme, e investirà l’enorme avanzo di bilancio in opere e servizi concreti per migliorare la qualità della vita dei comaschi. Inclusi piccoli-grandi gesti, come le tariffe dei parcheggi agevolate per i residenti.

Ovviamente, l’elenco sarebbe ancora molto lungo. Lo dissi al Congresso cittadino: abbiamo iniziato un lavoro serio di riconnessione con la città, quartiere per quartiere, ascoltando le persone, raccogliendo bisogni e proposte.

Como è esasperata. È stanca del clima ostile alimentato ogni giorno da chi dovrebbe governare per tutti. Il prossimo sindaco, invece, avrà uno stile opposto: ascolto, rispetto, responsabilità. Saprà decidere, certo. Ma senza anteporre il proprio ego all’interesse generale.

È per questo che stiamo lavorando: una visione, una squadra, un sindaco. Tre elementi che per noi di Fratelli d’Italia sono inscindibili. E siamo certi che lo siano anche per i nostri alleati del centrodestra.

Perché questo sarà il nostro sindaco: un sindaco diverso da quello attuale. Il sindaco dei comaschi.

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