Nemmeno il tempo di posarle, che le asce di guerra in maggioranza sono già spuntata lucide e affilatissime. E – piccola sorpresa nel tumulto più fresco – a sfoderarle sono i due giovanissimi consiglieri di Forza Italia, Elena Canova (foto sotto) e Luca Biondi. Co-starring: il consigliere della lista “Rapinese Sindaco”, Fulvio Anzaldo, e l’esponente Pd, Patrizia Lissi.
Terreno di battaglia, l’ultima commissione sui servizi sociali, nello specifico con i Piani di zona come tema. Presidente, il consigliere della civica “Insieme per Landriscina”, Franco Brenna.
A far andare su tutte le furie – pur temperate dalla giovane età – i due consiglieri di Forza Italia, l’assenza dell’assessore competente, il vicesindaco Alessandra Locatelli (impegnata in Parlamento a Roma) e il maxiritardo rispetto all’orario di inizio del dirigente Giuseppe Ragadali.
Nonostante una lunghissima attesa infruttuosa e un’inversione dell’ordine del giorno con una altro argomento per guadagnare rempo, soltanto il dirigente si è poi presentato. Alla fine, tra ritardi e mancate presenze, la seduta si è protratta dalle 15 alle 17.45. E infine, a far esplodere i malumori, l’impossibilità di discutere dei Piani di zona, con il presidente Brenna che ha fatto notare come quella fosse già la seconda seduta sull’argomento dunque fosse previsto unicamente il voto.
Le obiezioni non sono mancate (dal fatto che la volta precedente mancavano alcuni allegati alla delibera, passando per la rivendicazione dei consiglieri di poter comunque ancora chiedere dettagli e approfondimenti). Alla fine, il climax: i due forzisti Canova e Biondi, sostenuti da Anzaldo e Lissi dell’opposizione, hanno preteso che venisse messa a verbale la stigmatizzazione ufficiale dell’assenza del vicesindaco e dell’andamento generale della seduta. E poi, al momento del voto, lo strappo: voti a favore della delibera sui Piani di zona soltanto da parte di Brenna (Insieme), Ivan Noseda (Lega) e Lorenzo Cantaluppi (Fratelli d’Italia). Canova e Biondi, con Anzaldo e Lissi, astenuti; con regolamento dei conti politici solo rimandato.
Insomma, frattura e nervosismo già tornano a serpeggiare nel centrodestra di Palazzo Cernezzi. E chissà che questo nuovo scossone non faccia sentire i suoi effetti anche sull’imminente voto in consiglio per la nuova Commissione Sicurezza, a dispetto della ritrovata alleanza FdI-Lega.