E’ bastata una manciata di secondi in un consiglio comunale a distanza, tra Natale e Capodanno, per archiviare per sempre – e con grande sorpresa di tutti – la destinazione a centro di accoglienza migranti della struttura di via Tibaldi, a Tavernola. Una vicenda che si trascinava ormai da almeno 7 anni, ossia da quando – sulla base di un accordo tra Comune e Prefettura di Como – il ministero dell’Interno aveva stanziato e garantito 457mila euro (su 686mila totali) a favore di Palazzo Cernezzi per gli ingenti lavori di ristrutturazione dell’immobile pubblico ora inutilizzato.
L’arrivo di un nuovo centro di accoglienza per migranti, però, aveva innescato alcune polemiche, sia nel quartiere sia tra i partiti (persino Fratelli d’Italia, ai tempi della giunta Lucini, contestò la scelta). In particolare, ieri sera in consiglio comunale, è approdata la mozione del gruppo Rapinese Sindaco che chiedeva espressamente di bloccare l’intervento e di destinare l’edificio alle attività del quartiere.
Ma d’un tratto, ecco la svolta che ha un po’ sbalordito tutti i consiglieri sia in maggioranza che in opposizione.
L’assessore ai Servizi Sociali Angela Corengia, infatti, ha preso la parola e ha annunciato che “dallo scorso anno l’amministrazione aveva preso contatti con la Prefettura per la concessione in comodato d’uso del centro di via Sacco e Vanzetti, a Prestino” in sostituzione della struttura di via Tibaldi a Tavernola. E questo perché – ha riferito sempre Corengia – con una recentissima comunicazione spedita al Comune a firma del nuovo prefetto di Como, Andrea Polichetti, è stato annunciato che “la somma di 457mila euro messa a suo tempo a disposizione dal ministero dell’Interno per la ristrutturazione di via Tibaldi non è più disponibile perché non è stata più riassegnata” alla stessa prefettura.
Colpo di scena che, però, pare in realtà venire da lontano, poiché la prima comunicazione della Prefettura a Palazzo Cernezzi con la chiara intenzione di abbandonare l’ipotesi di via Tibaldi risalirebbe addirittura al 2019. Tanto che persino il sindaco Mario Landriscina, in aula, ha parlato di “una nota in effetti parecchio datata con cui era stato preso un diverso orientamento”.
Landriscina, inoltre, sulla “coincidenza perfetta” tra l’arrivo della mozione su via Tibaldi in aula e la novità clamorosa emersa con assoluta sincronia, ha affermato di aver chiesto appositamente prima della seduta consiliare alla Prefettura di Como gli ultimi ragguagli per avere tutte le informazioni utili al dibattito.
Insomma, un colpo di spugna inatteso e a quanto pare definitivo, accolto con grande favore dalla lista Rapinese Sindaco che ha però chiesto che a questo punto la struttura di via Tibaldi venga utilizzata a favore degli abitanti del quartiere di Tavernola.
Un commento
475mila € stanziati per togliere dalla strada i richiedenti asilo e persi per manifesta volontà di non risolvere i problemi che tutti conoscono. Piuttosto che intervenire, meglio lasciare tutto com’è e continuare a ragliare.
Una triste conferma delle strategie di questa giunta.