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Attualità, Politica

Como, addio dell’assessore alla giunta. Rapinese a Etv: “Tengo le deleghe. Le dimissioni? I motivi li so”

Non potendo da moltissimo tempo, e inspiegabilmente, parlare con il sindaco di Como, Alessandro Rapinese (ad eccezione degli incontri istituzionali in Comune), questa redazione riesce comunque ad anticipare qualche notiziola ma non a confrontarsi direttamente con il primo cittadino pro tempore di questa piccola città.

Intanto ieri abbiamo raccontato i rumors a proposito dell’addio alla Giunta dell’assessore Nicoletta Anselmi (qui l’articolo) e successivamente confermato il divorzio, con intervista: Anticipazione confermata: l’assessore Anselmi ha detto addio alla giunta Rapinese. “Voglio occuparmi della mia vita”.

Notizia poi rilanciata dal resto della stampa locale. Ma la reazione del primo cittadino la possiamo solo apprendere da Etv (qui l’articolo di Michela Vitale). Dichiara Rapinese all’emittente comasca: “Non ci sarà un nuovo ingresso in giunta a breve, le deleghe le terrò io”. Quindi un nuovo accentramento.

Aggiunge poi, a proposito di Anselmi: “Era e resta una grande amica, l’ho voluta fortemente in squadra e in questi due anni abbiamo fatto molta strada insieme: dalla variazione degli orari di lavoro allo smart working diffuso”.

E racconta ancora Etv:

Inevitabile, dunque, chiedere a Rapinese se la decisione lo abbia colto di sorpresa. “Delle dimissioni avevamo discusso, poi ha fatto le sue valutazioni, i motivi li so non posso che prenderne atto”.  Quindi la comunicazione sul futuro dell’esecutivo comasco: “Non ho intenzione di sostituirla nell’immediato perciò le sue deleghe le terrò io e di certo quella del Personale è una partita importante”. “Posso solo aggiungere – spiega ancora il sindaco – che in questi anni mi ha insegnato molto, le auguro il meglio e la ringrazio per il lavoro svolto per la città”.

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9 Commenti

  1. Praticamente mezza giornata a settimana per assessorato, senza contare il tempo per fare il Sindaco. E mica assessorati leggeri: tutti che necessitano un lavoro attento.
    Se è questo che si merita Città… povera Como.

  2. “I motivi li so”
    E non solo lui.
    Ricordo che molti anni fa frequentai un corso di “relazioni aziendali” dove, tra gli altri, venina trattato anche il tema delle dimissioni. Per quanto feroce ed intollerabile fosse lo “scazzo” accaduto con l’azienda, l’insegnamento ai quadri direttivi era di non trascendere mai, mai!, ma di ricorrere alla intramontabile motivazione dei “motivi famigliari”, meglio se gravi ed indefettibili.
    Ora posto che la signora non lavorava al Polo Nord, potendo quindi presenziare in famiglia solo una settimana all’anno, ma anzi come Assessore non era tenuta manco a timbrare il cartellino essendo libera di recarsi in Comune quando e come desiderava, potendo persino, penso, partecipare alla riunioni in teleconferenza, ne la stessa ha accennato a prestigiosi incarichi di spicco presso grandi realtà che la reclamano, e neppure ad esigenze personali di rigenerazione spirituale presso conventi tibetani, ne tanto meno ad un agognato e gratificante riposo assoluto (e giustamente Balzac ritiene la pigrizia essere di per se stessa una occupazione), ma ha evidenziato l’esistenza di “motivi famigliari”, ecco personalmente ritengo che, ora come allora, gli insegnamenti impartiti in quel corso di “relazioni aziendali” siano da ritenersi estremamente validi.

  3. E così al momento il sedicente Superman si tiene 11 deleghe in mano: Patrimonio, Sport, Sicurezza, Polizia Locale, Affari generali istituzionali, Relazioni internazionali, Innovazione tecnologica, Urbanistica, Mobilità e trasporti e da oggi anche quella al Personale e a Tempi e Orari della Città.
    Ora, per chi fosse anche minimamente a conoscenza di come dovrebbe funzionare un’azienda, questa situazione appare solo grottesca e indice di una inefficienza estremamente alta. Tutta fuffa, che copre l’assenza di reale (ripeto: reale, non millantata) capacità progettuale e decisionale.
    Ma la comprensione media della nostra politichetta è quella richiesta a un tifoso del pallone: quindi viva viva il Bomber tuttofare, avanti così e “io speriamo che me la cavo”.

  4. Vorrei sapere se potrebbe interessare prendere la delega per andare a farmi la spesa, poi la benzina e infine lavarmi l’automobile. Già che c’è, ci sarebbe da far uscire Gonzo, il mio Pastore. Non morde.

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