Continua a far discutere lo scontro avvenuto ieri pomeriggio in comune a Como, durante la Commissione consiliare convocata sul progetto del nuovo stadio. Nelle scorse ore abbiamo dato conto di quanto accaduto, con la contesa che è divampata sulla segretezza o meno di alcuni documenti citati dal consigliere di opposizione Vittorio Nessi in relazione alla possibilità che, in futuro, l’impianto possa cambiare nome rispetto all’intitolazione attuale a Giuseppe Sinigaglia. Qui trovate la cronaca di ieri, mentre sotto il video del momento clou.
Oggi, sulla questione, dopo che in quattro gli avevano intimato di non divulgare quello e altri aspetti del progetto (il sindaco Rapinese, l’assessore Ciabattoni, il presidente del consiglio comunale Anzaldo e il presidente della commissione Niso), torna lo stesso Nessi con una nota.
“Nel corso della Commissione Lavori Pubblici sul tema nuovo stadio convocata mercoledì – scrive Nessi – l’amministrazione ha preteso che i documenti relativi al progetto non venissero divulgati, stante l’asserita riservatezza della documentazione”.
“A prescindere dal fatto che in quella sede non vi è stata divulgazione alcuna, ma soltanto domande formulate proprio in relazione all’oggetto della convocazione – prosegue il consigliere di Svolta Civica – faccio notare che il vincolo di riservatezza previsto dall’art. 35 del Codice degli Appalti non è applicabile al caso in esame per espressa disposizione della legge (D.Lgs 29/8/2023 n. 120) che disciplina la ristrutturazione degli impianti sportivi”.
Poi la conclusione di Nessi, che – per così dire – ribalta la questione su sindaco e maggioranza: “Ciò premesso, in ogni caso, laddove si ritenesse violato un obbligo di segretezza, i primi a violarlo sarebbero stati proprio gli amministratori stessi, che hanno presentato pubblicamente il progetto per il nuovo stadio il 4 febbraio 2025 e hanno convocato sul tema la Commissione Lavori Pubblici in data di ieri, mostrando anche documenti, peraltro, da tempo pubblicati sui giornali locali”.