Torna a farsi sentire la voce dei renziani comaschi sulle turbolente vicende politiche della città di Como. La riflessione sullo stato di crisi quasi permanente che affligge la giunta di Palazzo Cernezzi a tre anni esatti dal voto delle comunali 2017 è di Barbara Ferrari (a sinistra nella foto in alto), coordinatrice provinciale assieme ad Alberto Gaffuri, di Italia Viva. La quale – per quanto senza nominarlo esplicitamente – rimpiange (e molto, si direbbe) l’esito della sfida finale tra l’attuale sindaco e l’allora sfidante del centrosinistra Maurizio Traglio, arrivando a usare la parola “terribile” a corollario della scelta dei comaschi in quei giorni.
“Sono passati esattamente tre anni da quella lunga notte di spoglio dei voti di ballottaggio ed è più che tempo di bilanci – afferma Ferrari – Como all’epoca non si è fidata di quel candidato Sindaco “che non era residente in città” – terribile, vero? – e si ritrova nella palude odierna”. Parole che pesano, dunque, peraltro nei giorni in cui si è tornati – proprio su queste colonne, peraltro – a parlare di Maurizio Traglio e della tentazione di un bis nel 2020.
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“Quel che più non tollero – aggiunge comunque Ferrari sulla situazione attuale del Comune – è questo, “l’effetto palude”; il non far niente non è uguale a non sbagliare, è uno sbaglio in sé. L’inerzia, il costante differire, il fingere di non vedere e di non sentire, l’incapacità di fare squadra ecc ecc”.
“Si commenta riguardo alle ingerenze dei partiti – aggiunge ancora la coordinatrice provinciale di Italia Viva – e se fosse invece la mancanza dei partiti a rilevare? Di sicuro quel che manca è la visione, la programmazione, in sintesi la buona amministrazione. Como non può avere un’amministrazione che tira a campare. E poi, a che pro tirare a campare? Suvvia, signor Sindaco, signori della Giunta, entrate nel ruolo; per una scelta o per l’altra, per tenere acceso o per spegnere il cerino, ma entrate nel ruolo!”.
3 Commenti
Benissimo, sono d’accordo, perchè no, avanti le donne, così dimostriamo definitivamente ed una volta per tutte che dopo quelli della “società civile” (vedi Landriscina) anche loro, (le donne) possono fare disastri in politica….
Concordo le donne hanno una marcia in più forse anche 2
Bice
Se avessi la bacchetta magica e potessi scegliere i candidati di centro sinistra e di centro destra per il 2022, non avrei dubbi; sceglierei delle donne. Farei lo stesso anche per la lista Rapinese ma il rischio che l’”eterno ribelle”, pur di partecipare, rinunci a un pezzettino, è troppo alto. Meglio evitare pazzie.
Credo che l’unica costante di questi due anni sia stata la superiore qualità, sia a destra sia a sinistra, della componente politica femminile rispetto a quella maschile. Qualche mese fa su CZ c’era un bell’articolo che sottolineava il peso delle donne nell’attività politica cittadina. Tutto condivisibile.. Se ci pensiamo ce ne sarebbero moltissime: Mantovani, Maesani, Locatelli, Minghetti, Lissi, Patelli, Barbara Ferrari stessa, perché no?, ….donne in gamba ce ne sono molte e sicuramente oggi più che uomini in gamba. Perfino la Lega potrebbe metterne in campo una….ed è tutto dire!
E se fossero le donne a catalizzare negli opposti schieramenti le forze politiche cittadine?…….purtroppo nessuno ha la bacchetta magica. Ahimè…..!