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Como, il centrosinistra: “Sospendiamo il Decreto Salvini”. Molteni e Zoffili attaccano

Soltanto il 18 dicembre scorso, a Como, i gruppi di opposizione in consiglio comunale di Pd, Svolta Civica e lista Civitas di Bruno Magatti si unirono per chiedere di sospendere e dunque bloccare gli effetti del nuovo decreto sicurezza, noto come “Decreto Salvini”, richiesta formalizzata in una mozione congiunta da discutere in aula.

Poi, due giorni fa, è arrivato il clamosoro annuncio del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha annunciato la sospensione degli effetti del provvedimento-simbolo della Lega e del ministro dell’Interno in particolare per quanto riguarda l’impossibilità di iscriversi all’anagrafe per i richiedenti asilo (con l’esclusione quindi da una serie di servizi sociali). “È disumano e criminogeno. Puzza di razziale”, il commento di Orlando.

Oggi, però, i leghisti comaschi al governo e in particolare il sottosegretario Nicola Molteni e il collega Eugenio Zoffili, presidente del Comitato bicamerale di controllo sull’ attuazione dell’ accordo di Schengen e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

“Per i sindaci (pochi e in malafede) del Pd il decretosalvini è criminogeno e crea insicurezza: menzogne – ha attaccato Molteni – Io sono orgoglioso della leggesalvini che dà ai sindaci e alle polizie locali poteri, strumenti e soldi per contrastare il degrado urbano e garantire sicurezza urbana”.

“Dal Daspo, al carcere per i parcheggiatori abusivi – prosegue Molteni – al reato di accattonaggio molesto, a nuove assunzioni per le polizie locali, a fondi per la sicurezza urbana, al taser e all’accesso alle banche dati del Ced interforze, a 90 milioni per la videosorveglianza, alle norme contro le occupazioni abusive per gli sgomberi, alla cancellazione dell’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo. Una legge per la sicurezza, contro l’immigrazione illegale!”.

Sulla stessa linea anche il deputato leghista Eugenio Zoffili.

“Sarà mia premura – ha affermato – anche come Presidente della bicamerale che ha tra i suoi compiti il controllo e vigilanza in materia di immigrazione, fare quanto di mia competenza affinché questa Legge dello Stato che promuove e migliora la sicurezza dei cittadini italiani sia applicata da chi di dovere, sindaci del PD compresi. Chi tra di loro antepone la propria ideologia politica al ruolo istituzionale che ricopre commette un grave errore ed è sicuramente un cattivo esempio per i cittadini che rappresenta”.

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2 Commenti

  1. La legge è scritta male e si presta alle interpretazioni più astruse, rischia di peggiorare la situazione ed è messa in discussione da quasi tutti i Sindaci (compreso quelli 5S e di cdx). Non è solo un problema di condivisione dei contenuti, è anche e soprattutto un problema di applicazione delle disposizioni. L’incompetenza è evidente. Quando la Lega era al governo con Berlusconi, i limiti erano coperti dalla professionalità di quelli di FI. Adesso con i 5S stanno evidenziando, oltre alla grettezza culturale, i loro limiti: chiacchiere da bar, selfie, e poco altro.

  2. O sono ingenui (ed esserlo è comunque una colpa) o in malafede: come si creerebbe sicurezza buttando fuori per strada immigrati che o erano già regolari o stanno aspettando l’esito della richiesta di asilo o comunque stavano cercando di regolarizzare la propria posizione?
    Abbandonandoli senza documenti sarà impossibile per loro trovare un lavoro regolare. Nel migliore dei casi lavoreranno in nero, nel peggiore inizieranno a delinquere.

    L’opposto della definizione di sicurezza, incompetenti.

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