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Como, il rischio beffa: “Il Comune vende l’ex centro di Prestino? Perderà 713mila euro”

Dopo il Comitato Comasco di Riprogettazione (Co.Co.Ri.Pro.), anche il Pd dice no alla vendita dell’ex centro di accoglienza a Prestino. La struttura, lo scorso mese di novembre, è stata inserita dalla Giunta Rapinese nel piano delle alienazioni.

“Una manovra – obiettano il segretario cittadino Daniele Valsecchi e la capogruppo Pd a Palazzo Cernezzi, Patrizia Lissi – a cui ci siamo immediatamente opposti in Consiglio comunale, consapevoli dell’emergenza abitativa in città. Abbiamo dunque chiesto aiuto anche al consigliere regionale Angelo Orsenigo, sapendo che la struttura era nata grazie a un finanziamento regionale. Attraverso una sua interrogazione, abbiamo appreso che, qualora il Comune lo vendesse, il Comune dovrebbe rinunciare al contributo di 713.587,77 euro che Regione Lombardia ha erogato quale ‘cofinanziamento per la realizzazione e/o il potenziamento di centri sperimentali per l’integrazione sociale’”.

“Viene spontaneo riproporre la stessa domanda che ci è sorta qualche mese fa – prosegue la nota – ha senso, di fronte all’emergenza abitativa che, a Como, recentemente, ha raggiunto livelli elevatissimi, svendere un immobile con questa potenzialità? E ha senso a maggior ragione farlo, consapevoli che, oltre al danno che viene fatto alle persone più fragili della nostra città, sarà necessario restituire alla Regione i soldi ricevuti, con un ulteriore danno economico?”.

“In una città in cui è ormai difficilissimo trovare appartamenti a prezzi accessibili, una delle priorità di un Comune dovrebbe essere quella di provvedere affinché tutti possano avere, nell’emergenza, un luogo dove vivere, riattivando proprio la struttura di via Sacco e Vanzetti con la sua funzione originaria – concludono Valsecchi e Lissi – Chiediamo all’Amministrazione di rivedere la propria scelta, tenendo conto delle persone in difficoltà e del danno economico”.

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