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Como, le Acli: “Politica ed economia, la Lombardia non è un modello virtuoso. Ecco chi votare”

Le Acli di Como, a pochi giorni dal voto regionale del 12-13 febbraio, indicano il profilo dei candidati più vicini ai proprio temi storici, con una chiaro invito a preferirli al momento delle preferenze. Nessun nome ovviamente, ma un identikit piuttosto chiaro. Partendo, tra l’altro, da una stroncatura generale su ciò che oggi è la Regione: “La Lombardia ha il PIL di un medio Stato europeo. Eppure, tutta questa forza economica e finanziaria non dà luogo ad un modello virtuoso. La Lombardia non è un modello virtuoso né dal punto di vista politico né dal punto di vista economico, rimane null’altro che una regione, certamente più grande e più ricca di tante altre, ma incapace di offrire una linea allo sviluppo italiano ed europeo, come invece meriterebbe e potrebbe”

Queste affermazioni rappresentano l’inizio di un articolato documento che le Acli lombarde hanno elaborato in occasione della consultazione di domenica prossima e che quelle comasche hanno fatto proprio nel corso del Consiglio Provinciale dell’associazione del 6 febbraio (testo disponibile qui). Nel documento si afferma che “è urgente provare a immaginare un approdo, un traguardo: un modello capace di fermare il declino”.

Marina Consonno, presidente provinciale delle Acli di Como invita dunque “ad andare prima di tutto a votare per esercitare il diritto e il dovere civico proclamato dall’articolo 48 della Costituzione, che esprime l’auspicio che l’intero corpo elettorale partecipi al processo democratico che negli anni, nel fenomeno dell’astensionismo crescente, ha incontrato la preoccupazione rispetto al grado di legittimità del sistema rappresentativo”.

Poi però, ecco il già citato identikit dei candidati preferibili, con l’invito “a valutare e individuare quei candidati che maggiormente mostrano attenzione ai temi che quotidianamente portiamo avanti: giustizia e inclusione sociale, povertà, sviluppo del lavoro, sanità per tutti, e a desiderare una Regione che si faccia carico in modo equo e sostenibile delle vulnerabilità, che sappia ricomporre i bisogni, le fragilità, in una visione di futuro capace di dare un senso alle relazioni dentro le comunità”.

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5 Commenti

  1. Sì votiamo per la sanità pubblica! Stop con la distruzione sistematica dei piccoli ospedali e dei pronto soccorso cui abbiamo assistito in questi anni!! La sanità è regionale. Ricordiamocelo

  2. Ecco un’altra “sovrastruttura” che da fiato alla bocca a sproposito per far vedere che esiste….ancora.

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