Un durissimo sccontro in consiglio comunale – politico, ma con sfumature anche chiaramente personali – ha visto ancora una volta opposti il sindaco Mario Landriscina e il consigliere di opposizione, Alessandro Rapinese. Tema, il recente esito del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di Como Nuoto per le piscine di viale Geno, aprendo la strada a una probabile assegnazione del centro comunale agli acerrimi avversari di Pallanuoto Como, guidati dal grande ex Giovanni Dato.
“Ogni buon politico dovrebbe valorizzare le realtà locali con tutti gli stumenti possibili – ha attaccato Rapinese – Como Nuoto stava sulle p…e sia al centrodestra, che aveva anche dei candidati (Giovanni Dato per Fratelli d’Italia alle comunali del 2017, ndr) sia al centrosinistra che la vedeva come qualcosa di radicalchic”.
Riferendosi poi alla probabile assegnazione delle piscine di viale Geno a Pallanuoto Como, Rapinese ha affermato che “questa scietà ha 2.862 iscritti su 2981 che non sono di Como e forse nemmeno lombardi: dunque cosa abbiamo valorizzato?”.
Il riferimento del consigliere è al fatto che Pallanuoto Como si è presentata al bando comunale insieme alla società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata Crocera Stadium, un consorzio di associazioni che raggruppa realtà sportive e sociali nella zona di Genova.
“Chiedo a lei con quella faccia lì – ha poi incalzato il consigliere – Perché abbiamo un sacco di società sportive che occupano senza titolo e con concessioni scadute ma solo qui siamo andati a bando correndo? Avete cancellato 100 anni di storia, mi piacerebbe che mi spiegasse. Mi risponda”. Annunciata anche un’interrogazione.
Sulla stessa linea, almeno per quanto riguarda i toni, la replica in aula di Landriscina: “rispondo quando decido io e non quando decide lei, gliel’ho già spiegato”. Riferendosi probabilmente alla battuta sulla faccia, il sindaco ha poi ribattutto che “se il Coronavirus le dà questa speranza nei miei confronti, gliela lascio”.
“E’ evidente il suo tentativo di cavalcare la tigre – ha proseguito il sindaco, con citazione, volontaria o meno, del libro forse più celebre di Julius Evola – E’ il condottiero delle battaglie perse, ma non demorda: mi piace la sua perspicacia, anzi, scusi, ho esagerato. Le ricordo che il Comune si è costituito assieme alla società (Como Nuoto, ndr) per impugnare la sentenza, non so se ne era informato. Abbiamo avuto torto e questo dovrebbe sgomberare i dubbi, ma se lei ne ha ancora, se ha dubbi che lascino passare sospetti strani, li dica apertamente davanti a tutti perché io non ho nulla da nascondere”.
Ripetutamente, inoltre, Landriscina ha rimarcato che “al di là dell’indirizzo politico della giunta, l’esecuzione degli atti è completamente appannaggio degli uffici e questo dovrebbe togliere ogni dubbio”.
Ultima velenosa replica di Rapinese, il quale, oltre a ribadire le ragioni dell’intervento precedente (“Un indirizzo di giunta che produce la vittoria di una società con solo il 4% di comaschi non mi sembra un gran risultato”) ha ironizzato anche sul tema del Coronavirus: “Sindaco – ha affermato – non vedo più quella faccia che aveva a inizio mandato, non la vedo in grande forma. Non sarà il Coronavirus ma non la vedo in grande forma. Non si preoccupi che se ho qualcosa da dire lo faccio. Ci vediamo quando si ricandida”.
6 Commenti
Questo episodio denota, se ancora ve ne fosse bisogno, l’incapacità di questa amministrazione e degli uffici nel gestire i bandi e l gare. Siamo all’ennesimo contenzioso da cui per di più il comune esce sconfitto
E basta con questi moralismi e false attenzioni verso questa o quella società locale.
Il mondo è cambiato , in peggio, ma è cambiato. Anche le norme sono cambiate .
Le società sportive farebbero meglio anziché vivere nel passato ad adeguarsi nulla vietava di costituirsi in ati ad esempio. .
Consigliere Rapinese , lasci perdere il virus in circolazione se non altro per una forma di rispetto. Il sindaco landriscina con me ed altri 400 domenica è stato impegnato fino a notte fonda per la salute di tutti.
Non ringrazi ma non insulti.
Saluti
Fabio Bulgheroni
Sa benissimo anche lei Sindaco Bulgheroni che non vi era nessun obbligo di legge per fare un bando, trattandosi di bene destinato ad attività no profit. Infatti in tanti altri casi, anche a Como, i bandi non si sono visti.
E’ stata una scelta politica di cui il sindaco credo possa legittimamente essere chiamato a rendere conto al consiglio comunale. Tolte le (ahimè nocive) provocazioni del Cons. Rapinese che forniscono l’alibi per non rispondere nel merito ma solo, appunto, alle provocazioni, trovo che la richiesta sia legittima e la risposta dovuta: spieghi il sindaco, al consiglio comunale e ai cittadini, il perché di questa scelta politica.
Ha sbagliato Como Nuoto a presentarsi da sola, visto che il Bando consentiva di fare ciò che ha legittimamente fatto la concorrente rivale.
Diciamo le cose ce stanno senza entrare nel merito di qulo che possono essere diattribe personali ,il fatto e’ che qui Como da qualche anno sta andando indietro su tutto, sta perdendo molte occasioni di rivalutazione del territorio sia dal punto di vista sociale che economico.
Ora bisogna guardare in faccia la realta’ e dire se conviene anvora e per quanto andare avanti cosi’.
Alfa e omega.
Da comasco sono estremamente dispiaciuto.
Il ritrovo alla Comonuoto era un riferimento; ora, dopo tanti anni mancherà.
Dura l’ex sed lex
Vedremo gli sviluppi.
Se lo lasci dire Consigliere Rapinese,
i toni, ancorché dai banchi di minoranza,
devono essere sempre moderati e costruttivi se i cittadini devono credere in Lei quando si andrà al voto.