Una clamorosa verità è emersa dal consiglio comunale di Como andato in scena ieri sera a Palazzo Cernezzi: a oggi nessuno sembra sapere di chi sia la proprietà del sistema antiesondazione e a chi spetterà garantire le spese di manutenzione negli anni.
Il consigliere comunale del Pd Stefano Legani ha riproposto come interrogazione una delle domande poste ai tempi della discussione del Dup ma rimaste senza risposta. Il tema era chiarissimo: di chi sia oggi la proprietà delle paratie antiesondazione, con l’intero sistema tecnologico incluso, e soprattutto a carico di chi siano i costi di gestione. Chiesto inoltre l’ammontare di queste spese.
“Di quale ente sarà la proprietà del sistema antiesondazione – ha domandato Legnani al sindaco – e a carico di chi saranno i costi di gestione? E se non fosse esclusivo compito del Comune, con chi verranno suddivisi quegli oneri e in quali parti?”. Poi, come detto, è stata chiesta anche una stima dell’ammontare per queste incombenze.
Per tutta risposta, però, il sindaco Alessandro Rapinese non ha saputo dare indicazioni precise. Dopo aver genericamente accusato le giunte Landriscina e Lucini di non averci pensato a inizio opera nel 2008 (ma qui Legnani ha puntualizzato al primo cittadino che “chi ha deciso l’opera fu la giunta Bruni di centrodestra, non metta assieme tutte le amministrazioni che l’hanno preceduta”), il sindaco ha infatti parlato al futuro di tutte le questioni, segno che ancora questo spinosissimo (e forse costosissimo) tema non è ancora stato chiarito a distanza di 17 anni dall’avvio dei lavori.
“Chi pagherà i costi della gestione? Pensavo che la giunta Landriscina e la Lucini lo avessero definito – ha replicato Rapinese – Io so che come giunta non devo fare niente ma allora sembra che si sia iniziata una roba enorme senza sapere chi la dovesse pagare”. E poi, a dare ancora più netta la sensazione che il nodo sia ancora irrisolto, ecco l’aggiunta del sindaco: “Sulle reciproche competenze per il sistema di difesa dalle esondazioni, saranno i tecnici a dircelo sulla base degli accordi originari e a dare le indicazioni sugli adempimenti, altrimenti qui qualcuno ha realizzato un’opera senza considerane le conseguenze. E come al solito di fronte agli scellerati, sistemeremo noi”.
Immediata la replica di Legnani: “Se il sottoscritto è ignorante, le ha fatto apposta una domanda perché non sa chi deve pagare. Quindi glielo chiedo e lei non vuole rispondere, dunque siamo ignoranti in due su questa questione”. Al di là della polemica politica, ad ogni modo, resta il fatto che oggi il tema – pur così importante e tenendo presente che l’opera è stata realizzata dalla Regione – resta come minimo avvolto nella nebbia.