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Attualità, Politica

Como, tra Rapinese e Quagliarini spunta Nessi e l’affaire approda in Consiglio con quattro domande per il sindaco

Ben ricorderete il caso che rese ancora più caldi i primi giorni dello scorso agosto. Era sabato 10 quando, clamorosamente, il sindaco di Como Alessandro Rapinese revocò l’assessore Francesca Romana Quagliarini. Solo una settimana prima peraltro erano arrivate le dimissioni, anticipate da questo giornale, dell’assessore Nicoletta Anselmi.

Non va dimenticato come nel dicembre del 2022 vi fu il primo siluramento, quello dell’assessore Ivan Matteo Lombardi. Mai chiarito il motivo, però il povero Lombardi venne accusato, come raccontò pubblicamente, di essere una cellula tumorale.

Le colpe di Quagliarini invece? Spiegava il sindaco: “Impegno inferiore alle aspettative”, e ancora “Potrebbe compromettere la realizzazione del programma di mandato e pregiudicare irreparabilmente gli equilibri all’interno della giunta e far venire meno le basi per una futura e proficua collaborazione” (qui i dettagli).

La protagonista, dal canto suo, scelse un’uscita di scena piuttosto soft, senza polemiche. Anche se, intervistata da ComoZero, ammise a domanda diretta di non aver avuto avvisaglie della cacciata dall’esecutivo: Ma si aspettava di essere mandata via? Onestamente no. (qui l’articolo integrale).

Ordunque, se vieni accusata di scarso impegno probabilmente qualche cartellino giallo nel tempo ti è stato mostrato. E ancora, se sei così pericolosa da pregiudicare irreparabilmente gli equilibri all’interno della giunta e far venire meno le basi per una futura e proficua collaborazione sarai pur stata redarguita, avrai pur avuto una qualche discussione, uno scazzo, avrai sentito l’aria pesante. Invece niente di niente. E non vi è motivo di dubitare della buona fede di Quagliarini quando risponde, anche perché nessuno l’ha smentita

Così l’affaire approda nel dibattito del consiglio comunale con un’interrogazione del capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi. Riassumendo la vicenda Nessi sottolinea che nell’atto di revoca il sindaco evidenziava come la decisione si basasse “sulle più ampie valutazioni di opportunità politico – amministrativa rimesse in via esclusiva al sindaco cui spetta l’incombenza di valutare la sussistenza di esigenze di carattere generale tra cui quelle relative all’efficienza amministrativa” e che “ la valutazione degli interessi coinvolti nella nomina e revoca di un assessore rientra nella piena scelta discrezionale del sindaco stante il rapporto fiduciario fra il sindaco medesimo e le persone degli assessori, destinati a collaborare con lui nell’amministrazione dell’ente locale anche come delegati, assegnati ai vari assessorati”.

Nessi quindi cita il il Tar del Lazio ricordando come “per giurisprudenza costante si afferma che una congrua motivazione dell’atto di revoca ben può consistere nella lesione del rapporto di fiducia esistente tra il Sindaco e l’Assessore ma tale motivazione è stata giudicata sufficiente soltanto se il Sindaco ha quanto meno sommariamente menzionato il fatto che ha innescato la suddetta lesione”. Secondo il capogruppo quindi “pare quindi evidente che la motivazione di revoca non possa considerarsi congrua atteso che il sindaco non indica sulla base di quali fatti ha ritenuto di affermare che l’impegno dell’assessore Quagliarini era insoddisfacente e che da questo avrebbero potuto risentirne gli obbiettivi di mandato”. E aggiunge “a parte che la motivazione è stata espressa in maniera dubitativa (potrebbero) sicché non vi è neppure la prova che l’impegno dell’assessore Quagliarini possa considerarsi la causa di eventuali perturbazioni all’interno del consiglio ma non può non osservarsi che una reale motivazione non può prescindere dalla concreta indicazione dei fatti che sono alla base delle dedotte inferiori aspettative e del contributo definito insoddisfacente”. Il documento poi evidenza come l’azione di Quagliarini sia stata in linea con il programma di governo riportando alcuni esempi.

Infine vengono poste quattro domande al sindaco

1) sulla base di quali motivi fattuali ha adottato il provvedimento di revoca dell’assessore Quagliarini affermando che l’impegno all’interno della giunta della medesima si è rivelato inferiore alle aspettative o possa essere ritenuto nel suo complesso insoddisfacente;
2) sulla base di quali motivi fattuali ha dichiarato che quanto affermato nel punto che precede ha comportato il venir meno della “convergenza in ordine alle modalità di perseguimento degli indirizzi di governo”;
3) se non sia vero che la dedotta compromissione della realizzazione del programma di mandato ed il pregiudizio irreparabile per gli equilibri all’interno della giunta tali da far venire meno le basi per una futura e proficua collaborazione in merito agli indirizzi programmatici rappresentano solo una ipotesi e non sono sostenuti da elementi fattuali;
4) se è vero che l’assessore Quagliarini ha raggiunto gli obiettivi operativi indicati negli indirizzi programmatici del DUP 2023/2026 e 2024/2026 con riferimento al 31 maggio 2023 e al 31 maggio 2024.

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2 Commenti

  1. 5) se non sia vero che ci sia stata in alcuno modo una rappresaglia visto il presunto rapporto personale con un certo politico

    Naaa, forse meglio non chiederlo, meglio girarci intorno smascherando il fatto con ogni altro genere di domanda lecita!

    1. Scusa Comino, che lei abbia o meno un rapporto personale con chicchessia è e rimane una questione personale che nulla avrebbe da interessare i più, compreso il sindaco.
      La sig.na Quagliarini doveva essere valutata per il suo lavoro e non per altro.

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