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Fratelli d’Italia, Molinari e Zauli candidati ufficiali: sfida di fuoco per la segreteria provinciale (o inciucio?)

Giusto poche ore fa davamo conto dell’addio di Daniela Santanchè al ruolo di coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, accennando alla sovrapposizione di questo momento regionale con quello locale, a Como, del congresso provinciale del partito. Ma già nel volgere di poche ore, la vicenda si è dipinta di notevoli dettagli in più. Il principale: a oggi, la sfida tra le due correnti interne al partito comasco è realtà. Le candidature a segretario provinciale dei meloniani sono infatti due, e di ispirazione decisamente diversa: da un lato, il segretario provinciale uscente Stefano Molinari, capofila dell’area storica della destra comasca. Quella, per intenderci, che fa capo al sottosegretario del governo Meloni Alessio Butti (vero dominus comasco di FdI) e alla corrente più ‘antica’ del partito, quella traghettata negli anni dal vecchio Msi e da Alleanza Nazionale.

Sull’altro fronte, ecco il sindaco di Rovellasca Sergio Zauli. Il quale, a dire il vero, condivide la stessa storia politica degli ‘avversari’ all’interno di FdI (anche lui viene da lontano) ma dopo il clamoroso strappo delle ultime elezioni regionali, quando venne escluso dalle liste per il Pirellone, ha tessuto e intrecciato robusti rapporti politici con uno spezzone alternativo del partito. Ossia quello che a livello di vertice ha come riferimento nell’ex forzista Mario Mantovani (in rampa di lancio – dopo una serie traversìe giudiziarie – per le Elezioni europee del 2024) e sul territorio può contare sulla consigliera regionale Anna Dotti e su entrambi i consiglieri comunali a Como, Antonio Tufano e Lorenzo Cantaluppi. Un derby accesissimo, dunque, quello che almeno sulla carta si prospetta tra Molinari e Zauli, se non altro per lo scontro frontale dello scorso inverno, mai ricomposto. Come finirà? In due modi possibili, tenendo conto che, alla vigilia, i rumors non escludono che la frazione di Zauli sia riuscita a pareggiare, o addirittura a superare, l’altra corrente in fatto di tessere e dunque di potere reale al momento dell’elezione interna.

Il primo scenario, ancora non tramontato, in realtà prevede lo spegnimento di ogni tensione tramite la possibilità di un accordo (altrimenti detto inciucio) in extremis tra le due correnti, concordando il nome di un segretario provinciale ‘unitario’ (e ovviamente terzo rispetto ai due contendenti) con la maggioranza della nuova segreteria appannaggio degli “zauliani”. Il secondo – tutt’altro che da escludere, visto che la prima ipotesi sembra piacere poco al gruppo di Molinari – contempla invece una vera e propria conta all’ultima scheda, come nei congressi veri della politica di qualche lustro fa. In questo caso, l’esito si farebbe difficile da prevedere e potrebbe andare dal ribaltone rispetto allo status quo attuale fino alla clamorosa conferma di Molinari, tramite spoglio mozzafiato. Non bisognerà comunque aspettare molto per sapere: sabato 2 dicembre al Driver di Grandate sarà il momento del congresso. Resa dei conti o calumet della pace?

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