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Politica

Crisi di Governo, Erba (M5S) contro tutti:”Pugnalati alle spalle dalla Lega. Su Bibbiano niente sconti al Pd”

La forsennata ricerca di un compresso tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per chiudere un accordo di Governo, oltre che alla più generale situazione di instabilità generata dalla crisi, non risparmia l’arena politica comasca.

Dopo le dichiarazioni del Ministro Locatelli che invitava a una sollevazione popolare, la smentita di Matteo Salvini, l’affondo del Segretario provinciale del Pd Federico Broggi, ultimo ma non ultimo è il commento di Raffaele Erba, consigliere regionale e portavoce M5s per la Lombardia.

Sulla propria pagina Facebook, Erba ha infatti pubblicato un post dal titolo, chiarissimo, addirittura in maiuscolo “LA DISCONTINUITÀ CON IL PASSATO DEVE ESSERE DEL PD”.

Nella nota social, divisa in tre punti, il consigliere risparmia critiche per nessuno. Nè per i precedenti alleati di governo, nè per i potenziali futuri partner di maggioranza in una coalizione giallo-rossa.

La prima parte riguarda la Lega di Salvini:

SE NON AVESSE TRADITO IL CONTRATTO DI GOVERNO SI SAREBBE PROSEGUITO NEL LAVORO.
È assurdo sentire chi ci ha PUGNALATO ALLE SPALLE gridare all’inciucio quando hanno fatto tutto da soli.
Vadano a spiegare al loro elettorato che per smania di potere hanno mandato alle ortiche un Governo che stava concretizzando molto.

Una seconda riflessione riguarda il sistema elettorale corrente che, secondo Erba, impone accordi tra partiti, con una legge elettorale fatta “per mettere in difficoltà il M5S”

La seconda riguarda l’attuale sistema elettorale, un proporzionale che non dà uno schieramento vincente ma impone accordi di Governo.
Legge elettorale voluta per mettere in difficoltà il M5S e votata da tutti i partiti tra cui anche la Lega che ora si lamenta.
Ancora in campagna elettorale il Movimento aveva definito che se non si fosse raggiunto il 40% dei voti per governare soli, si sarebbero cercati accordi con altre forze politiche. Quindi sotto l’aspetto del metodo vedo rispettata pienamente la coerenza.

La terza parte del messaggio riguarda il Partito Democratico che da giorni richiede di abbandonare l’idea di un esecutivo “Conte 2.0” condizionale a suggellare l’accordo giallorosso.

Erba si dice preoccupato dalla figura di Renzi nelle retrovie e delle responsabilità politiche del PD a cui, si legge, “non si potranno fare sconti, come ad esempio per la commissione d’inchiesta sulle banche, quella sui fatti di Bibbiano”.

Accordo che mi preoccupa per molti aspetti. Da un lato l’instabilità interna dei Democratici dove molti parlamentari sono influenzati da Matteo Renzi, il quale non vede l’ora di far saltare il banco per far ricadere la colpa sul Movimento e sul Pd in modo da passare all’incasso con il suo nuovo partito. Un secondo tradimento sarebbe inaccettabile.
Dall’altra parte le molte responsabilità politiche del PD sia recenti che della scorsa legislatura. Proprio su questi aspetti non si potranno fare sconti, come ad esempio per la commissione d’inchiesta sulle banche, quella sui fatti di Bibbiano, la prosecuzione della lotta al precariato, la linea dura sulla corruzione. È proprio sulla gestione di questi aspetti che si giocherà la coerenza nel merito e la credibilità del M5S.

Infine, il messaggio si chiude con una riflessione sull’operato del Movimento nell’anno e mezzo tra i banchi della maggioranza.

Il Movimento in questi 14 mesi ha dimostrato serietà e rispetto di quanto definito nel contratto di Governo.
Abbiamo dato prova che con le mani libere da interessi si possono realizzare molte cose.
Di riflesso stiamo facendo emergere il perché per 30 anni il nostro paese andava con il FRENO A MANO tirato.

Il tutto si chiude con un poscritto  caustico indirizzato agli ex alleati leghisti:

P.s.
Ma i ministri della Lega non si sono ancora dimessi ?!?!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Commenti

  1. La Francia deciderà se farla nel 2038. Tutto il resto è disinformazione utile ai partiti che con la tav continueranno a campare.

    1. Ah, ho capito a cosa si riferisce: pag.77 del rapporto del “Conseil d’Orientation des Infrastructures” organo consultivo del ministro dei Trasporti francese. Il punto era stato citato da un superficiale articolo di un giornale di tiratura nazionale come una sorta di stop al tunnel della Torino-Lione. In realtà se legge bene la relazione, il rapporto parla di una valutazione di opportunità sulle bretelle di collegamento alla Torino Lione. In particolare “Grenay et Saint-Jean-de-Maurienne” e i collegamenti con Chambery, Grenoble e Annency.
      Il COI non ha minimamente messo in discussione l’opera Torino-Lione ma le opere di collegamento tra la linea ferroviaria Torino Lione, le linee secondarie e altri centri importanti. Il COI ha chiesto di valutare l’opportunità di valutare questi interventi al 2038 che è presumibilmente la data di ultimazione della TAV.
      A questo proposito vorrei notare come, anche in questa occasione, il confronto tra il nostro simpatico Toninelli e la sua collega francese è impietoso. Toninelli ha scelto un commissione tecnica che ha fatto un’analisi sulla singola opera decontestualizzata dal quadro generale dei Trasporti nazionali e contestata, tra l’altro, da alcuni componenti della commissione stessa. Contestazione che si è tradotta con le dimissioni dei dissidenti. La collega francese ha, invece, costituito un Consiglio composto da politici e tecnici che ha valutato nel suo complesso l’evoluzione del sistema dei Trasporti transalpino di cui la Torino-Lione ha una valenza strategica rilevante.
      La competenza dei politici si misura anche dalla consistenza e dalla qualità di questi interventi.
      Bisogna ogni tanto pensare che, a volte, i “complotti” e le “manine” servono semplicemente per sviare l’attenzione dalla propria inadeguatezza. Con stima e simpatia.

      1. Chapeau Gioele. Grazie per l’argomentazione. Per chi non conoscesse il francese lo scrivo anche in italiano: sciapò!

  2. ?….e quale sarebbe il partito in cui milito in modo così zelante? Mah…non saprei. E se fosse non so quanto sarei considerato zelante da un Segretario di un Partito.
    Invece conosco che esponenti del partito di Macron stanno valutando risparmi di costi sulla Torno_Lione. In Francia, però, nessuno ha messo in dubbio l’utilità dell’opera. So anche bene che il Governo giallo verde è saltato per un capriccio di Salvini. Non è caduto perché i 5S hanno posto la fiducia sulla votazione sul proseguimento della TAV. È facile attirare i voti su battaglie come la TAV. È molto più difficile essere così coerenti da accettare di tornare a distribuire pop corn allo stadio San Paolo per vincere quella che si è sempre dichiarata come la “madre” delle proprie battaglie. Gli stessi No TAV si sono dichiarati assolutamente delusi dall’incoerenza del M5S. Mi sembra anche gli ambientalisti di Taranto….e mi sa molti altri. Con stima.

  3. Allora competenza per competenza, Gioele, si vada ad informare circa il destino della TAV nel tratto francese. O va comunque fatta perché il partito per cui milita in modo così zelante dalle righe di comozero così vuole? E perché così vuole?

  4. La continua campagna elettorale, acritica e priva soprattutto di autocritica, fa perdere di vista la realtà.
    Il Movimento “in questi 14 mesi ha dimostrato serietà e rispetto di quanto definito nel contratto di Governo”? E chi lo sa, il Contratto di Governo non è stato discusso in “streaming”. Nessuno ha capito cosa c’era scritto e chi lo ha scritto: il reddito di cittadinanza l’hanno approvato i 5Stelle e la Lega; i decreti Sicurezza 1 e 2 li hanno approvati la Lega e…..i 5Stelle. Non si sa chi lo ha inserito nel contratto ma chi li ha approvati in Parlamento lo si conosce: Lega e 5Stelle.
    Sicuramente il M5S ha fatto tutto quello che ha voluto Salvini e si è imposta meno. Con Di Maio cosa si poteva pretendere. La TAV, cavallo di battaglia del Movimento, si costruisce come è giusto che sia. L’eliminazione della concessione ai Benetton? Nulla. L’ILVA? Ridicolo accordo che non è servito a risolvere i problemi ambientali e per di più ha peggiorato la situazione occupazionale. Poi non parliamo del festival di bestialità dette e contraddette: le ricette economiche della Castelli, le castronerie di Toninelli, le uscite del Ministro della Giustizia, le banalità e gli slogan di Di Maio….. Insomma, il voto di protesta ci può stare ma alla protesta è meglio la competenza. Adesso è evidente a tutti ma proprio a tutti. Chi non lo ha capito, è proprio di coccio!

  5. Fa tenerezza: Bibbiano cosa esattamente? Perché tutti lo evocano come fantasma ma non sanno manco di cosa stanno parlando.

    Si è perlomeno informato in merito o parla per slogan che gli arrivano su facebook?

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