E’ successo qualcosa, meglio: sono successe molte cose e non solo nelle ultime 48 ore. Episodi che messi in sequenza hanno come risvegliato il vecchio Mario Landriscina, quello che invocavamo qualche tempo fa: “Eppure se Landriscina, strappata camicia e cravatta, mostrasse ancora una punta di camice e fierezza potrebbe tornare a essere (poi piaccia o meno è altra cosa) l’uomo forte e profondamente umano che fino a un anno e mezzo fa è sempre stato”.
Colpi di petto in giunta, partiti insofferenti. L’autunno del patriarca (Mario) si fa cupo
Migranti: l’insostenibile leggerezza dell’essere senza una direzione (politica)
E’ uno stato di crisi certificato quello di queste ore travolge il Comune di Como. Come anticipato stanotte: Forza Italia ha deciso di ritirare i propri assessori dalla giunta.
Così oggi il capitano ha deciso di mostrare muscoli, fierezza e la precisa volontà di fare ordine. Finalmente, va detto.
Sono istanti convulsi, il primo cittadino tenta di capire, di mediare, di definire e ridefinire i rapporti tra alleati in maggioranza. “Io provo a unire ma sia chiaro, non a tutti i costi” ci racconta, ovviamente assediato da chiamate e richieste di incontri.
Lucido, scattante, come ai bei tempi del 118. Davvero un Mario in grande spolvero: molto politico. Le crisi son momenti di rinascita, evidentemente non è un luogo comune.
“Non posso compromettere, comunque per quel che vale, la mia credibilità per accontentare tutti. In gioco c’è il bene della città. Io lavoro e rispetto chiunque, non scendo a compromessi. Non mi riferisco solo all’episodio di Forza Italia ma anche, sia chiaro, all’ultimo anno e mezzo di lavoro in Comune. Invoco la mia libertà intellettuale, mi muovo e mi sono candidato per uno schieramento, ma nessuno può scandirmi tempi e modi“.
Accidenti.
Come sono andate queste ore?
Ieri ho ricevuto la chiamata di Mauro Caprani (commissario provinciale azzurro, Ndr), mi ha comunicato la scelta. Sul tavolo, però, non ho ancora nulla di formale. E’ indispensabile riceva qualcosa per poi prendere decisioni. Comunque ho letto quanto avete pubblicato
E?
Ho letto con attenzione. C’è la volontà di proseguire e ascoltare le mie determinazioni per il futuro. Mi prendo tempo per capire ogni cosa. Non voglio dare interpretazioni per rispetto
Di fatto sono mesi che registriamo un malessere generale
Io ho convocato un incontro (la riunione di giovedì sera con i coordinatori provinciali dei partiti dove sono volati gli stracci in particolare tra Lega e Fratelli d’Italia, Ndr). Sono state evidenziate le differenze di visioni tra le forze politiche. Ovvio, ciascuno è libero di esprimersi ma io voglio concentrarmi sulla città e sull’amministrazione
Però, sindaco, non scopriamo oggi che la bomba stava per esplodere
E’ vero, c’è una partita in corso. Ma io sono alla finestra e aspetto che le forze politiche mi offrano la loro lettura. Anche alla luce della decisione di Forza Italia. Vede, le questioni aperte sono molte, non si parla solo di Commissione sicurezza o Orti Urbani
Ci sono state le provinciali con la clamorosa vittoria di Bongiasca e, ci dicono, pure in Regione ci sono movimenti grossi
Io per ora mi riservo di dire la mia a atti formalizzati, ciascuno prenderà le proprie decisioni. Non tocca a me la prima mossa. La situazione deriva da molti fattori non tutti locali. Anche se, inutile raccontarsela, localmente ci sono difficoltà
Forza Italia, solo il primo passo?
Il partito ha preso una posizione forte che rispetto, vediamo gli altri. Io voglio continuare, ribadisco. Ma devono permettermelo, altrimenti ciascuno si assumerà le proprie responsabilità
Le ha dato fastidio questo strappo?
In termini di risultato finale, visto che hanno confermato l’appoggio, no. Indubbiamente non me lo aspettavo, fino all’altra sera c’erano solo segnali. In questo anno e mezzo alcune volte si sono segnalate posizioni diverse, lontane, ci sta. La dialettica ci sta sempre, il pensiero non omologato è un valore
Ma
Ma quando si va oltremisura io devo pensare e riflettere con attenzione
PER APPROFONDIRE:
Rancori, vendette e pomodori. Centrodestra: crisi senza temi né credibilità. Meglio il voto