“Avremmo anche noi qualcosa da tornare a porre all’attenzione del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, presente oggi a Cantù per illuminarci con l’ombra dell’autonomia differenziata”. Lo fanno sapere la segretaria del Partito democratico provinciale di Como, Carla Gaiani, e il consigliere regionale dem Angelo Orsenigo, in occasione dell’iniziativa organizzata oggi da Confesercenti a Cantù, nella quale oltre al tema dell’autonomia differenziata sono stati posti nodi importanti per la provincia comasca.
“Ci piacerebbe ad esempio sapere – chiarisce la segretaria dem – quando il ministro delle Infrastrutture Salvini, prediletto di Fontana, interverrà per sbloccare i lavori e dare piena realizzazione alla variante della Tremezzina, il cui cantiere è ormai in stallo da mesi. Un’opera di importanza cruciale, strategica ed essenziale per il collegamento viario dei territori e delle comunità del Lago di Como, per tutta la provincia e a livello internazionale. E’ fondamentale dare risposte puntuali alle richieste contenute nel documento condiviso e sottoscritto a inizio ottobre da tutti i livelli istituzionali e dalle organizzazioni economiche e sociali del comasco, in una sorta di patto di impegno condiviso per ristabilire certezze, garanzie tecniche, finanziarie e di legalità per la ripresa dei cantieri della variante”.
“Saremmo grati – rincara la dose il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo – se Fontana chiedesse al compagno di partito, leader leghista e ministro Salvini, di mettere finalmente in moto le ruspe per completare il secondo lotto della tangenziale di Como, invece di usarle per costruire il Ponte sullo Stretto, con un progetto datato, insostenibile e costosissimo. Sono anni che il nostro territorio reclama la conclusione dell’opera, inascoltato. Francamente siamo stufi di sentire ad ogni campagna elettorale o passerella del Presidente leghista di turno, promettere e ripromettere di voler terminare i lavori. Salvo poi dimenticarsi, come avvenuto in passato, di segnalare proprio il lotto mancante della tangenziale di Como nell’elenco delle infrastrutture strategiche da indicare al Governo. Ecco, almeno per i giorni a venire, la Giunta Fontana abbia la decenza di smettere di parlare a vanvera e di riempirci ancora una volta di parole e promesse mancate”.
“Regione Lombardia – prosegue Gaiani – ci faccia anche capire perché ha deciso di far pagare i 390 milioni di euro di debiti di Pedemontana Lombarda, costata 3,5 miliardi, con perdite per 106 milioni, alle migliaia di pendolari che utilizzano ogni giorno la superstrada Milano-Meda, oggi gratuita. Cittadini spremuti come limoni, dal momento che Fontana e i suoi, hanno già previsto l’introduzione del pedaggio sulla Statale dei Giovi, a breve interessata da lavori di ampliamento e riqualificazione per inglobarla nella Pedemontana. Si stima un costo dai 4 ai 6 euro al giorno, che fanno 80, 120 al mese, con anche il rischio di congestionare il traffico delle arterie dei Comuni limitrofi. E questo non è mettere le mani in tasca ai lombardi?”.
“Saremmo anche contenti che Palazzo Lombardia facesse qualcosa di concreto per porre rimedio agli insopportabili disservizi ormai quotidiani di Trenord, società – è bene ricordarlo – per buona parte di diretta emanazione di Regione Lombardia. Lavoratori, pendolari, studenti che ogni giorno subiscono l’esasperazione di ritardi, cancellazioni, soppressioni di corse, ringrazierebbero. E invece Trenord è un disastro”.
Continua ancora Orsenigo: “Vorremmo poi mettere il dito nella piaga della sanità della nostra Regione dove se hai i soldi ti curi e se non li hai ti arrangi. Un modello sanitario lombardo che, accanto a eccellenze da salvaguardare, presenta enormi carenze subite ogni giorno dai cittadini: liste di attesa infinite, carenza di medici e infermieri, pronto soccorso sovraffollati, mancanza di prevenzione, per non parlare della progressiva privatizzazione del servizio di cura, con un pullulare di cliniche private, anche in provincia di Como. Sarebbe inoltre doveroso che Regione Lombardia dica, in maniera chiara, una volta per tutte, quali saranno i destini dei nostri ospedali di Menaggio, Cantù, Saronno, oggi costretti ad una lenta, costante e vergognosa agonia”.
“Oggi Fontana – ribadiscono Gaiani e Orsenigo sul tema dell’autonomia differenziata – viene a spiegarci la falsa bontà dell’autonomia differenziata, una legge che, così com’è articolata, spacca l’Italia creando squilibri ancora più marcati, andando ad aumentare quelle differenze territoriali già purtroppo esistenti nel nostro Paese, allargando il divario non soltanto tra nord e sud ma anche tra regioni e regioni, tra aree a maggiore e minore sviluppo industriale, tra zone con infrastrutture migliori e peggiori dello stesso distretto”.
“La Lombardia è terra di impresa, di lavoro, di innovazione. L’autonomia differenziata andrà ad indebolire il tessuto produttivo dell’Italia. Gli imprenditori italiani, a partire dai nostri, si troveranno a dover operare in 21 contesti regionali diversi, con regole e procedure diverse. Con l’autonomia differenziata la burocrazia, già oggi una giungla, aumenterà a dismisura perché ciascuna Regione farà da sé. Altro che ricadute positive per il territorio; con l’autonomia differenziata si spacca l’Italia creando cittadini si serie a e cittadini di serie b”.
“Invece di rifilarci ogni volta false promesse – concludono i dem locali – Regione Lombardia inizi a dare risposte vere ai comaschi sui nodi fondamentali per il territorio: sanità, Trenord, variante della Tremezzina, secondo lotto della tangenziale, pedaggio della Milano-Meda, e altro ancora. E’ da tempo che attendiamo azioni concrete”.