Due saluti all’aula, due interventi da applausi e venati da sincera commozione. Sono stati davvero due dei momenti migliori di questi cinque anni quelli in cui, ieri sera, i due ex componenti della lista Rapinese Sindaco, Paolo Martinelli e Ada Mantovani, ora entrambi nel Gruppo Misto, hanno dato l’addio all’assemblea in occasione dell’ultima seduta ordinaria (si tornerà in aula in extra-time per l’approvazione del bilancio, come previsto dalla legge).
Sia Martinelli che Mantovani non si ricandideranno e il primo a voler salutare compagni di viaggio e avversari di questo lustro è stato il primo. Il quale, però, ha iniziato con una venatura di amarezza.
“La parola onorato non è abbastanza – ha esordito – ma è la prima volta che guardo le sedie del pubblico, c’è una sola persona. Purtroppo questo è l’interesse che ha la città di Como ha del nostro lavoro ma è stata comunque un’esperienza bellissima”.
Poi la parte più sentita: “Ho conosciuto tante persone, momenti belli e brutti. Ho avuto passaggi faticosi, ad esempio quando tornavo apposta dalla Sardegna e il giorno dopo riprendevo l’aereo per tornare in cantiere. Questo mandato però, oltre a essere stato impegnativo per le mie vicende personali, mi ha dato anche soddisfazioni, ad esempio proprio questa sera ho notato che una mia segnalazione in via Silvio Pellico è diventata realtà. Voglio quindi ringraziare gli uffici che ho sempre martellato. Non con tutti ho avuto un buon rapporto, ma bisogna avere la capacità di condividere le cose nel bene e nel male”.
Martinelli è poi tornato al suo esordio in consiglio comunale, nel 2017: “Avevo quasi paura di prendere la parola all’inizio, ma non ho mai letto un testo scritto. Ora non mi ricandido, mi spiace, ma voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno creduto in me. Chissò se un giorno prenderò strade più grandi, dove andrò a finire”.
Chiaramente venato da emozione anche il saluto all’assemblea di Ada Mantovani: “Dopo 10 anni è un distacco che sento molto forte, non pensavo si radicasse in me una passione così sentita per la vita pubblica della mia città, invece lo è e lo sarà ancora. Ma l’esperienza mi ha suggerito che talvolta fermarsi, anche controvoglia, può essere utile per ponderare meglio le proprio scelte”.
Senza alcuna polemica, Mantovani è tornata sul motivo dello strappo con la lista Rapinese Sindaco con cui era stata eletta: “Ho rimesso in gioco il mio percorso politico sul tema del dormitorio comprendendo più che mai quale importanza avessero per me i temi sociali. Oggi rifarei la stessa scelta anche se la mozione sul dormitorio è finita in un nulla di fatto. Ma quell’atto ha avuto la forza di scuotere le coscienze. Sono temi su cui anche la prossima amministrazione dovrà impegnarsi molto”.
Poi il commiato: “Voglio ringraziare tutti perché, oltre al piano politico, nella mia vita i rapporti personali hanno avuto un peso fondamentale e mi sento onorata per essere riuscita, o forse è una mia illusione, a costruire con la maggioranza di voi un rapporto o anche un solo contatto schietto e sincero. Nel dibattito politico anche i miei toni possono essere trascesi ma spero di avervi sempre portato rispetto nonostante su tanti temi fossimo su posiziuoni distanti e non condivise. Forse ho sottovalutato il peso che la pandemia ha avuto sull’attuazione di alcuni programmi”.
“Grazie a chi ha pensato di coinvolgermi nel proprio futuro progetto politico, mi avete lusingato – il passaggio conclusivo – Grazie ai miei compagni del Gruppo mMisto e al ritrovato Paolo Martinelli. Ringrazio in particolare il consigliere Stefano Fanetti che in questi due anni, dall’uscita dalla lista Rapinese Sinaco, mi ha sempre ascoltato in un confronto costruttivo e amicale. Buon lavoro a chi sta progettando il futuro della città, se si riuscisse a lavorare in un clima collaborativo tra le forze politiche, sarebbe un primo grande risultato”.