L’ufficialità è arrivata la settimana scorsa con una nota diffusa dai coordinamenti regionali dei partiti di centrodestra: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega (qui i dettagli). Come noto Giordano Molteni è stato individuato quale candidato sindaco della coalizione di centrodestra per la prossima corsa elettorale a Como ma senza l’appoggio del sindaco uscente, Mario Landriscina (qui l’intervista). Per quanto riguarda Erba il candidato è Mauro Caprani, coordinatore provinciale azzurro) dopo la scelta del sindaco Veronica Airoldi di non ripresentarsi. Sul nome di Caprani abbiamo raccontato come, negli ultimi giorni, sia montato un certo malcontento: Erba, il no a Caprani candidato sindaco di 19 personalità della città: “Non erbese e non inserito nella comunità”. Ma, al momento, l’ufficialità mette la parola fine a ogni dissenso, quantomeno formalmente.
Così i due vanno al debutto per un primo incontro pubblico con la stampa. Domani, sabato 11 marzo, Giordano Molteni incontrerà i giornalisti a Como, appuntamento alle 11.30. Mentre l’incontro con Mauro Caprani è fissato per sabato 19 marzo alle 11 a Erba. Il comunicato che annuncia gli incontri evidenzia come i due siano “candidati unitari della coalizione che coordinamenti regionali di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia hanno deciso di sostenere unanimemente alle elezioni amministrative 2022”.
Così la campagna elettorale entra nel vivo nel capoluogo. Alessandro Rapinese (Lista Rapinese sindaco) ha acceso i motori da tempo. Da qualche settimana è partita anche Barbara Minghetti (centrosinistra quasi al completo). Resta da capire cosa farà Civitas di Bruno Magatti dopo la scelta di non allinearsi con Minghetti e altrettanto Insieme per Landriscina, la civica del sindaco il quale non ha ancora deciso se correre o ritirarsi.
Un commento
Candidati unitari? Il primo contrastato alle amministrative di neanche 2 anni fa in un piccolo comune di 6.000 anime, ed ora magicamente sostenuto nel capoluogo di provincia. Il secondo che esce da 3 mandati (senza contare i precedenti incarichi) in un comune di neanche 600 abitanti, candidato senza alcun tipo di confronto sui tavoli locali. Alla faccia degli inciuci di palazzo