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Esultano Butti e Salvini: “Sulle carte d’identità restano papà e mamma. Governo Meloni a difesa dei più piccoli”

Sulle carte d’identità resteranno le diciture papà e mama e non genitore 1 e genitore 2. E sia il sottosegretario comasco alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti, sia il ministro alle Infrastrutture e leader della Lega esultano: “Grazie al Governo Meloni, sui documenti anagrafici dei minori resterà la dicitura padre e madre, scongiurando l’ipotesi delle qualifiche neutre di genitore 1 e genitore 2. Una battaglia di buon senso a difesa dei diritti dei più piccoli”, ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia. “Mamma e papà, le parole più belle e dolci del mondo, non si toccano”, ha fatto eco Salvini.

Tutto nasce dopo una sentenza del tribunale di Roma che un mese fa aveva riabilitato la vecchia dicitura genitore 1 e genitore 2. Fatto che però – come ha poi spiegato al quotidiano Repubblica la ministra della Famiglia Eugenia Roccella – è stato derubricato dal governo a “una sentenza individuale, che dunque vale per la singola coppia che ha fatto ricorso”. Di conseguenza, sulle carte d’identità resteranno le parole padre e madre.

E in caso di coppie dello stesso senso con un figlio? “Possono sempre fare ricorso”, ha risposto ancora a Repubblica Roccella.

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7 Commenti

  1. Beh, pensare che Butti e gli altri suoi simili possano trovare un lavoro, credo sia pura utopia. Visto il peso delle loro battaglie: 1) eliminazione dello speed b) mamma e papà sulla carta d’identità…al peggio non c’è mai fine! I quaquaraquá di Sciascia…

  2. Un sentito grazie per avere risolto un problema che nessuno aveva. A questi geni farei pagare per la co2 prodotta, visto che, nel migliore dei casi, sono utili quanto un fermacarte. Poi dicono della sinistra che è scollegata dalla realtà…

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