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Politica

Caos dati covid e pandemonio in Regione. Orsenigo: “Vogliamo verità”. Fermi: “Minata l’istituzione ma non ci fermiamo”

17.29

“Le istituzioni non si fermano mai, e nessuno può pensare di arrestarne il funzionamento perché hanno anticorpi e regole che le mettono al di sopra di ogni tentativo di sabotarle”.

Così, dopo il caos di oggi ha voluto precisaere il presidente del Consiglio, Alessandro Fermi. Che ha aggiunto: “Oggi l’istituzione regionale è stata minata da comportamenti irrispettosi nei confronti innanzitutto dei cittadini lombardi: ben venga un confronto politico duro e schietto, ma è stato grave cercare di bloccare ripetutamente i lavori con atteggiamenti strumentali. Il Consiglio regionale alla fine ha comunque approvato provvedimenti importanti a tutela dei figli minori di genitori separati e per favorire l’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro, provvedimenti condivisi e che certamente ai cittadini lombardi stanno molto a cuore”.

Conclude: “Alla fine della giornata di oggi ai cittadini lombardi resterà solo la consapevolezza di poter contare su nuove misure importanti a sostegno di famiglie con genitori separati o con persone disabili. Questa è la forza delle istituzioni: affrontare e dare risposte alle esigenze e ai problemi. Questo è il dovere del Consiglio regionale, che non si è mai fermato nemmeno nel periodo del lockdown, figuriamoci davanti alle proteste”.

16.34

Il gruppo regionale del Partito Democratico ha abbandonato questo pomeriggio l’Aula insieme alle altre forze di opposizione dopo che alcuni consiglieri, tra cui il dem Pietro Bussolati, erano stati espulsi dal presidente Alessandro Fermi.

Stamani Fontana aveva preso la parola:

Caos dati, altro che ‘non è colpa di nessuno’, Fontana azzanna ancora: “Stop calunnie, mistificazioni e diktat”

Poi la protesta di PD, 5Stelle, Azione, +Europa e Civici era iniziata questa mattina durante la relazione del presidente Fontana, chiamato in Consiglio dalle minoranze “dopo – spiegano i Dem – le imbarazzanti vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia in zona arancione. Dopo che Fontana ha negato ancora una volta qualsiasi errore da parte della Regione, i consiglieri dell’opposizione hanno iniziato una bagarre in Aula, chiedendo con forza alla Regione di fornire i dati disaggregati e di procedere alla revisione della legge quadro sulla sanità regionale, la cui sperimentazione è scaduta a fine anno”.

“Quanto è successo oggi segna un punto di svolta: o Fontana dà piena trasparenza sui dati della pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in commissione sanità, perché le priorità devono essere queste” accusa il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo.

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E aggiunge: “Avevamo chiesto al presidente Fontana di venire in Aula a dare risposte sul grande pasticcio dei dati che è costato ai lombardi una settimana in zona rossa. Così non è stato, è venuto in aula continuando a negare ogni responsabilità sui dati sbagliati che ci hanno fatto finire in zona rossa e si è rifiutato di fornire ciò che chiediamo da mesi, ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. Invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi, è evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori d’Aula.”

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Un commento

  1. Deve essere fatta chiarezza, senza se e senza ma. E chi ha sbagliato dovrà pagare con le proprie dimissioni immediate e risponderne anche di danno erariale.

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