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Fermi con i tacchetti: “Giunta lombarda pronta per lo scudetto. Gli arbitri ci lascino giocare, basta cartellini rossi”

Sceglie la metafora calcistica il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi (Forza Italia) per alzare le barricate attorno alla “nuova” giunta regionale e per chiedere indirettamente al governo di far uscire la Lombardia dalla zona rossa, sulla stregua del ricorso presentato proprio oggi.

“La squadra di Regione Lombardia si è ulteriormente rafforzata ed è ora sicuramente attrezzata per vincere lo scudetto e confermarsi la prima regione d’Italia, vera locomotiva del Paese – rivendica Fermi in una nota – Dopo essere stati costretti in questi mesi a giocare in difesa sotto il pressing della pandemia, è ora il momento di tornare a giocare all’attacco all’insegna della ‘ripartenza’, come sottolineato anche dal Presidente Fontana”.

“Obiettivo primo deve essere quello di far ripartire l’economia – prosegue Fermi – il tessuto produttivo lombardo e le nostre imprese non chiedono di essere ristorate ma di poter tornare a lavorare. Basta cartellini rossi frutto di scelte non condivise, ora gli arbitri ci lascino giocare liberamente a tutto campo nel rispetto delle regole. Ancora una volta dimostreremo così di potere e sapere vincere, secondo la migliore storia e tradizione lombarda”.

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4 Commenti

  1. Tattica per confondere le acque, Fermi dice siamo forti ma sa benissimo che sono in difficoltà e privativamente ha ammesso che sono stati commessi molti errori.

  2. Non ricordo che nessuno avesse mai sentito il bisogno di esprimere così frequentemente, come sta avvenendo in questi giorni, il primato della Regione Lombardia. Evidentemente mai come ora questo primato è messo in discussione dalla serie continua di insuccessi che il Governatore e la Giunta regionale hanno registrato dall’inizio della pandemia. Anche persone eleganti come il Presidente Fermi si mostrano goffe nella presuntuosa manifestazione di superiorità non corredata da nessun risultato concreto. Se fosse stato tutto perfetto, come si continua a dire, non avremmo avuto il maggior numero di contagi, il maggior numero di morti, il maggior numero di vittime nelle RSA e, infine, come panacea di tutti i mali, non avrebbero dovuto avvicendare il maldestro Gallera con Letizia Moratti. A volte è meno mortificante una sana autocritica che tutte questi discorsi. Tra l’altro l’autocritica serve a mettere le basi a piani e programmi di miglioramento della Sanità, le giustificazioni servono solo a raccontare un mondo perfetto che non esiste e forse non è mai esistito.

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