Cinque anni fuori dalle scene, l’ultimo incarico istituzionale lo ha rivestito quale consigliere di opposizione durante il mandato del sindaco Mario Lucini. Poi da quel momento si è occupato esclusivamente della ben nota carriera da divulgatore, consulente culturale e curatore di mostre. Ora potrebbe tornare sulla ribalta politica. Parliamo del più azzurro degli azzurri in terra comasca, l’ex assessore alla Cultura delal giunta Bruni, Sergio Gaddi. Forzista della primissima ora, belusconiano doc con una venerazione mai nascosta per l’ex Cavaliere. L’ipotesi è concreta, è sul piatto ed è chiara, al partito non dispiacerebbe una corsa di Gaddi alle prossime regionali. Secondo gli ultimi sondaggi gli azzurri oggi sarebbero intorno al 6.9% in Lombardia (dati BidiMedia per Milano Today). Immaginando di dare per scontata una conferma del presidente uscente, Attilio Fontana, le possibilità per l’elezione di un forzista comasco ci sono. Possibilità, ovviamente, non certezze. Bisogna considerare come gli azzurri nel Comasco abbiano ancora uno zoccolo duro e non minoritario di amministratori e bisogna considerare che, per essere eletti in Consiglio regionale, bisogna prendere le preferenze. L’elettore deve scrivere il nome del candidato, partita complicata soprattutto in tempi dove l’astensionismo la fa da padrone. E qui spunta Gaddi.
Già perché il livello provinciale e regionale del partito (leggi: Caprani-Ronzulli) avrebbero bisogno dell’uomo-forte, di quello che se la sa giocare. E così la candidatura è cosa fortemente discussa in questi giorni. Già. Ma l’interessato? L’interessato per il momento preferisce non parlare (si direbbe “non conferma e non smentisce” ma meglio un più sintetico “tace”). D’altronde le liste vanno chiuse e consegnate 30 giorni prima del voto. Le elezioni sono in programma il 12 e 13 febbraio, e così l’ex assessore ha tutto il tempo di far sedimentare i pensieri durante la pausa natalizia. Certo, conosciamo abbastanza il personaggio per poter dire, con ampi margini di sicurezza, che la tentazione c’è. D’altronde negli anni ha sempre ripetuto “tornerò quando il partito sarà in difficoltà”. E il 6.9% dei sondaggi non è certo un segnale di forza. Commenta qualche ben informato sentito in queste ore: “Quando il gioco si fa duro…” . Insomma, Gaddi nei di Mister Wolf: “Risolvo problemi”.
Intanto, sempre in casa Forza Italia si affaccia un altro nome. E’ quello di Andrea Ballabio, vicesindaco di Mariano Comense e vicinissimo all’ex consigliere re assessore regionale comasco, Giorgio Pozzi. In questo caso oltre ai rumors è la rete a dare qualche conferma. Sulla sua pagina Fb ballabio il 2 dicembre ha pubblicato un per niente sibillino “Siamo arrivando per cambiare il futuro” con pollici verso l’alto.
Va aggiunto poi che se un politico d’esperienza come Giorgio Pozzi si muove, o fa muovere i suoi fedelissimi, è perché l’aria elettorale soffia buone possibilità. Chiaro, poi tutti i candidati dovranno fare i conti con il meccanismo complicatissimo della legge elettorale regionale e sperare nei cosiddetti “resti”, poiché in ogni caso un’elezione immediata (il discorso delle preferenze di cui sopra) è cosa complicatissima.