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FdI, Stefano Molinari: “Ricandidato segretario? Disponibile ma senza dogmi”. Sul Galbiati bis a Cantù frena

Cambiano le stagioni e anche la denominazione del partito della destra italiana, ma a Como c’è una certezza, Stefano Molinari c’è, o come diceva la pubblicità della sambuca, Molinari è lì, sempre, a servizio del partito che da un anno governa pure l’Italia. Fedelissimo da una vita all’attuale sottosegretario Alessio Butti, il 62enne coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia è già pronto per le nuove sfide elettorali sul territorio. Amministrative in 90 comuni, solo tre delle quali oggi con un sindaco di Fratelli d’Italia: Cerano d’Intelvi, Rovellasca e Proserpio. Tre sindaci nonostante con le percentuali il partito di Giorgia Meloni sia diventato molto forte anche sul territorio comasco.

“L’intento di Fratelli d’Italia in questa tornata alle amministrative è proprio mettere a terra i voti e le percentuali nazionali anche con rappresentanti sul territorio. La discrepanza tra quello che valiamo anche a livello regionale e gli amministratori eletti è evidente. Abbiamo già recuperato la presenza in Provincia con Mariagrazia Sassi e Francesco Cavadini, ex sindaco di Brienno, ma siamo solo all’inizio”.

La città più importante al voto sarà Cantù. Siete d’accordo per il Galbiati bis già proposto dalla Lega?
Stiamo dialogando, convinti che il centrodestra debba andare al voto unito. Maspero sta facendo un ottimo lavoro in consiglio, abbiamo fatto un evento di recente a Cantù che ha avuto una grande partecipazione. In generale siamo per la continuità, riguardo il nome non siamo però arrivati ancora a questo punto.

Secondo lei?
Oggi non so se il sindaco attuale sia la candidatura più in voga e non mi pare che Alice Galbiati abbia ancora dato disponibilità per un secondo mandato.

Sarete con Lega e Forza Italia in tutti i comuni?
Stiamo lavorando per questo, senza escludere appoggio o alleanze con liste civiche, con il nostro simbolo o meno.

Avete superato le problematiche legate alle correnti interne? Il caso Zauli, peraltro sindaco di uno dei Comuni che andrà al voto, era stato dirompente per le elezioni regionali.
Non ci sono correnti interne al partito e con Sergio Zauli siamo amici di 40 anni.

Andrete a congresso entro la fine dell’anno?
Nell’ultima assemblea nazionale di poche settimane fa, a cui ho partecipato come unico rappresentante provinciale. oltre ai parlamentari, su proposta dell’onorevole Donzelli si è deciso di preparare i congressi in tutte le province entro fine anno o al massimo entro metà gennaio.

Si candiderà ancora, anche in caso di nomi alternativi?
Io sono un uomo di partito, la mia disponibilità c’è, ma non è un dogma.

A Como città, siete passati da una posizione prevalente che aveva espresso il candidato sindaco, a solo due rappresentanti che non sembrano però rispondere alle logiche di partito. Dei battitori liberi. Forse anche per questo motivo l’opposizione non è stata proprio graffiante in questo primo anno di minoranza.
Con Sergio Gaddi e Laura Santin abbiamo iniziato ad affrontare la questione Como. Siamo convinti che si debba fare squadra come opposizione. Un’opposizione anche costruttiva, ma più incisiva.

E Tufano e Cantaluppi cosa dicono? Accetteranno di fare squadra con la regia del provinciale?
Sono due nostri rappresentanti, Cantaluppi è molto presente, ora è giusto che anche il partito ci metta del suo su alcuni temi puntuali. Penso alla questione delle strutture sportive in città, giusto per fare un esempio.

A breve Fratelli d’Italia potrebbe insomma mostrare i muscoli sul territorio, sull’onda del successo dell’evento internazionale sul mondo digital di Villa Erba, fortemente voluto dal sottosegretario Alessio Butti, l’occasione di una vera e propria chiamata alle armi per il partito sul Lario. Erano presenti proprio tutti, da Anna Dotti, consigliere regionale che qualcuno vorrebbe coordinatrice provinciale per il dopo Molinari, a un brillante e giovane fedelissimo di Butti, come Elias Bordoli, presidente della Fondazione Minoprio, uomo forte nel segno della continuità. Le persone nel partito insomma non mancano. Correnti permettendo (che paiono esserci eccome e con registi alle spalle, quali l’ex forzista Gianluca Rinaldin).

SERGIO ZAULI

Ma intanto, Sergio Zauli cosa farà al Congresso di Fratelli d’Italia? Il sindaco di Rovellasca ed ex responsabile degli enti locali del partito, rimosso proprio da Molinari dopo il tumultuoso voto delle regionali, proverà a candidarsi come alternativa all’attuale? Glielo abbiamo chiesto. “Credo sia prematuro parlare di un congresso che non è stato neppure convocato e di cui non si conosce il regolamento” taglia corto Zauli.
Ma Molinari rimane davvero un suo amico?
Faccio politica da quando avevo 15 anni, e in politica si può essere in disaccordo su alcuni aspetti e anche litigare, ma l’amicizia certo non finisce lì.

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