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Gaffuri e le frustate di Moretti: “Su Italia Viva definizioni sprezzanti. Ma a Como e a Roma, o forzi la mano o resti nella palude”

E’ stato un po’ un fulmine di fine vacanze l’intervento dell’ex renziano Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco sempre collocato nell’area del centrosinistra.

Inutile dire che quelle parole hanno fatto alzare più di un sopracciglio e forse anche borbottare qualche mugugno. Poi c’è Alberto Gaffuri, renziano da sempre, uno degli attuali coordinatori provinciali di Italia Viva in provincia di Como e – soprattutto ai tempi gloriosi delle Lariopolde – compagna di strada politica, almeno per un tratto, con lo stesso Moretti. Alle cui frasi, oggi, Gaffuri replica.

Dalle camicie bianche al veleno. La ferocia di Simone Moretti su Renzi, il “partitino e lo squallido teatrino”

“Ben capisco lo scoramento di un sindaco da quasi un anno alle prese con responsabilità superiori a quelle che in tempi normali avrebbe avuto e, di conseguenza, da troppi mesi costantemente sotto pressione perché, di fatto, unico vero riferimento per i suoi cittadini – esordisce l’ex sindaco di Albese con Cassano – Più in generale, è più che comprensibile la difficoltà a gestire provvedimenti a intermittenza, non sempre chiari, sovente contrastati dalle regioni e la cui diffusione spesso e volentieri precede davvero di poco la loro entrata in vigore”.

I riferimenti sono tutti alle critiche piovute sul governo per la gestione attuale dell’emergenza Covid. Ma poi, stimolato sul punto specifico delle critiche anche dure rivolte da Moretti all’attivismo attuale di Renzi, Gaffuri non si sottrae.

“Entrando nel merito delle riflessioni di Simone – dice – capiamo tutti il fastidio generato dall’ulteriore spostamento in avanti del rientro sui banchi dei ragazzi delle Superiori, specie per chi da settimane si sta impegnando per trovare una soluzione al problema dei trasporti, vero nodo da risolvere per programmare un quanto più possibile sereno ritorno sui banchi. Proprio partendo da queste premesse, però, non comprendo affatto il riferimento a Italia Viva. Da mesi, ormai, quello che apparentemente definisce sprezzantemente “partitino con percentuali insignificanti” – se il riferimento non fosse a IV, me ne scuso – non fa altro che ripetere che il ritorno a scuola deve essere una priorità; sul punto, insomma, le responsabilità, che pur ci sono, vanno ricercate altrove. Questo non per giocare allo scaricabarile, bensì per mettere ordine in un pensiero dominante che forse un amministratore può meglio di altri leggere”.

“Il nocciolo sta tutto qui – prosegue Gaffuri – Chi amministra ben conosce le difficoltà che si incontrano lungo il percorso; basta dare un’occhiata a quel che accade nella nostra Provincia per vedere temi che si trascinano da decenni, apparentemente senza soluzione; avviene su questioni-chiave, lo è per opere che riguardano i singoli comuni. Sarà capitato anche a Simone, sia a livello comunale, sia nel ruolo di amministratore provinciale. Quando ci si trova invischiati nel pantano dell’immobilismo, però, ci sono due modi per gestire la questione: accontentarsi di esserci, perfino senza incidere, oppure utilizzare tutti i mezzi a disposizione per provare a sbloccare il quadro, con la consapevolezza che questa strada è più complessa da affrontare per i rischi che inevitabilmente porta con sé, compresa l’impopolarità”.

Ed è qui che chiamato a schierarsi, il coordinatore comasco di Italia Viva (assieme a Barbara Ferrari) non ha dubbi.

“Io, tra le due, ho sempre scelto e, sceglierei ancora, la seconda – ribadisce Gaffuri – A Roma, così come a Milano e per finire nella nostra amata Como, o si forza la mano, oppure si rimane immobili. E’ sotto gli occhi di tutti, perché è molto più semplice decidere di non decidere che tirare il carro, rischiando di sbagliare. IV ha posto un elenco di questioni; l’ha fatto scrivendole, così che non ci siano fraintendimenti. I 209miliardi di euro che arriveranno, del resto, rappresentano un’occasione unica per l’Italia. Prima di indebitare oltre ogni misura i miei figli, dunque, mi piacerebbe che questo debito fosse uno strumento per il rilancio, non l’ennesimo spreco che il nostro Paese non può davvero più permettersi. L’obiettivo, insomma, è uscire dal palude, non alimentarla ulteriormente”.

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3 Commenti

    1. Il mondo è strano. I siti cospirazionisti dell’estrema destra americana accusano Renzi di essere il regista, insieme a Obama, della vittoria di Biden e di aver reso possibile, attraverso una rete internazionale complottista con base in Italia e composta da militari italiani e statunitensi suoi amici, il presunto (per gli estremisti pro Trump ovviamente) taroccamento delle elezioni americane. Una bufala incredibile, quasi comica, che però dà il peso internazionale del nostro “imbonitore fallito” rispetto agli altri leader politici nostrani. Sicuramente se per molti deve nascondersi, per i suoi nemici è un leader di statura mondiale. Chi ha ragione? Ai posteri l’ardua sentenza.

  1. Alberto, non hai ragione hai straragione. A Roma come a Como, arriva un momento che se si sta zitti si diventa complici. Bene ha fatto IV a tirar fuori i problemi e a mettersi di traverso a un Presidente del Consiglio pericoloso(vedi la porcata del controllo del web ). Per quanto riguarda Como bene ha fatto IV a smentire la favola che non ci sono soldi in Comune. Teniamo duro e schiena dritta noi non siamo mai scesi dal carro perché il carro lo abbiamo sempre spinto.

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