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Giola, aria di addio: “Forza Italia era casa mia. Restare nel feudo di Fermi è impossibile”

Se il tandem Alessandro Fermi-Mauro Caprani stringe saldamente in pugno la maggioranza di Forza Italia, Domiziana Giola nelle ultime settimane è diventata senza dubbio il perno di una agguerrita minoranza interna.

E in quel ruolo – già apparso lampante quando i suoi sostenitori firmarono questa durissima lettera di contestazione dei vertici locali del partito – nel volgere degli ultimi 3 mesi ha combattuto l’ormai arcinota battaglia per le elezioni regionali, ha contestato apertamente l’ex coordinatore provinciale e presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi, ha preso nota dell’ingresso di Federica Bernardi nello staff dello stesso Fermi, ha appreso del passaggio del coordinamento all’arcinemico Mauro Caprani e infine ha annotato l’incarico allo stesso Caprani quale portavoce in Regione sempre di Fermi.

Una serie di tessere che ora potrebbero produrre il big-bang del mosaico: l’addio a Forza Italia. Di Giola e non soltanto. E non necessariamente – o magari non subito – per approdare altrove (anche se taluni rumors vorrebbero Fratelli d’Italia interessati all’evoluzione, e con le elezioni amministrativ e Politiche in arrivo, l’effetto sarebbe pesante).

“Forza Italia è stata per anni la mia casa, ma da tempo non la sento più tale – esordisce secca Domiziana Giola – Non sono più a mio agio, mi pare di essere un’estranea. Dopo tanti anni è una sensazione molto brutta. Ma so per certo che non sono l’unica a pensarla così”.

Giola e Fermi

Il fiume è in piena. “A Como, Forza Italia è diventata un feudo dove vuole comandare uno solo: Alessandro Fermi. Eclatante il caso del coordinamento provinciale: Fermi lascia e chi prende il suo posto? Il vice e suo portavoce in Regione, Mauro Caprani. Ormai – attacca Giola – Fermi è Caprani e Caprani è Fermi. E poi è curioso: a Como città, quando si dimise Anna Veronelli da segretaria cittadina, si fece un congresso sul cui numero reale di tesserati si potrebbe pure discutere. Per il coordinamento provinciale, invece, a Fermi subentra il vice, senza congresso. Forse perché dare il ruolo a Franco Pettignano non andava bene?”.

Domanda velenosa, ovviamente, che fa da preludio ad altri passaggi forti. “Questo partito ormai è come gli specchi deformanti dei Luna Park e io non riesco più a vedermici – continua Giola – Chi sta con Fermi va avanti, chi è contro è finito. Ormai è cosi in Forza Italia a Como. Prendiamo ancora il caso del coordinamento provinciale: ma è possibile affidare il partito a Caprani, con cui una parte degli iscritti ha avuto scontri feroci, sanguinosi. Serviva una figura moderata, incline al dialogo dopo tante lacerazioni interne. E invece, anche questa opportunità è stata negata. Ma ora il giochino non sta più in piedi”.

Resta da identificare il futuro, dunque. “Ora io e chi vive la situazione come me ci troveremo e discuteremo sul da farsi – conferma Giola – Abbiamo aspettato 3 mesi, dopo le elezioni. Ora è il momento di decidere. Io ammetto che ho quasi perso la voglia di fare politica, dopo tante delusioni. Dirò anche questo. Di sicuro è l’ora delle scelte definitive. E ammetto che rimanere in questo partito è difficile. Difficilissimo”.

Non un addio in senso pieno. Ma quasi. Molto quasi.

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4 Commenti

  1. Prendo spunto dalle riflessioni di Matilde e ribadisco il mio pensiero critico verso queste persone.
    In Forza Italia non c’è nessun dibattito , nessuna visione di cosa si vuol fare sul territorio, si seguono solo le indicazioni dai presunti vertici senza possibilità di discussione. C’è solo occupazione degli spazi e delle presunte leve del potere.
    Ricordo le sera a villa Gallia dove veniamo radunati per ascoltare Fermi, Cangialosi, Maullu, la Gelmini che ci dice come dobbiamo stare uniti e affermare Forza Italia in Provincia.
    Ci viene chiesto di essere attivi , di portare voti , di impegnarci a ” convincere gli indecisi ” e poi ? rimaniamo abbandonati a noi stessi e quando abbiamo bisogno di aiuto nei nostri comuni riceviamo poche risposte o peggio indifferenza. L’interesse verso noi amministratori dipende solo da quanto bacino di voti abbiamo, più portiamo voti più siamo considerati . E’ politica questa ? Francamente penso di no.
    Il partito non ha una base e non riesce ad attrarre persone valide e di qualità e le poche persone intelligenti e di spessore che ci sono continuano a fare qualcosa di concreto con sempre maggiore difficoltà.

  2. Non ci dimentichiamo che Fermi non c’entra nulla con Forza Italia, se non fosse stato candidato da Rinaldin in regione 5 anni fa sarebbe il signor nessuno che era prima in AN… per non parlare di Caprani, che non è nessuno nemmeno ora. Ma questa è tutta gente che non lascia il segno, non hanno mai fatto nulla per i cittadini se non per loro stessi. Sono pochissimi quelli di Forza Italia che hanno fatto veramente qualcosa di concreto e visibile a Como…

  3. Avevo commentato la notizia di ieri, riportata da questo sito , riguardante la cena di Fermi con Mainardi e concludevo che Domiziana avrebbe lasciato FI per approdare a Fratelli d’Italia.
    Oggi questo articolo che conferma il mio scritto.
    Confermo , gli approcci di Domiziana con FdI erano iniziati molto tempo fa , oggi dire “..discuteremo sul da farsi” è abbastanza scorretto

  4. Cambiando il nome del partito da FI a PD ed il nome del reggente da Fermi a ………….., il risultato sarebbe lo stesso!
    Lo stagno politico lariano ….

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